Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna Dipartimento di Musica e Spettacolo - La Soffitta 2007

20/21 marzo
in collaborazione con Arena del Sole - Nuova Scena - Teatro Stabile di Bologna
a cura di Enrico Pitozzi

Incontro con Giancarlo Cauteruccio
coordina Enrico Pitozzi
20 marzo, ore 15
Laboratori DMS – Auditorium


Ubu c’è
da Ubu Roi di Alfred Jarry
con Fulvio Cauteruccio, Alida Giardina, Michele Andrei, Roberto Visconti,
Francesca Cipriani, Daniele Bartolini, Daniele Melissi
testimonianza in video di Jean Baudrillard
regia di Giancarlo Cauteruccio
20-21 marzo, ore 21
Arena del Sole – Sala Grande



in collaborazione con
Arena del Sole - Nuova Scena - Teatro Stabile di Bologna



20/21 marzo
Arena del Sole – Sala Grande

UBU C'È

da Ubu Roi di Alfred Jarry
traduzione e adattamento di Giuliano Compagno
con Fulvio Cauteruccio, Alida Giardina, Michele Andrei, Roberto Visconti, Francesca Cipriani, Daniele Bartolini, Daniele Melissi
testimonianza in video di Jean Baudrillard
regia di Giancarlo Cauteruccio


Nel 2004, dopo una lunga frequentazione del teatro beckettiano, Giancarlo Cauteruccio trova ispirazione nello spettacolo La classe morta del grande Tadeusz Kantor e decide di ambientare Ubu c’è in un’aula scolastica. Questa idea registica prende avvio dalle “origini” del testo, nato proprio in una classe del liceo di Rennes dove il quindicenne Alfred Jarry e i suoi irriverenti amici, prendono di mira la fisicità e l’incapacità didattica di un professore. Così anche Ubu c’è si apre su un gruppo di studenti
che manovrano i banchi di scuola come protesi dei loro corpi, ottenendo così un effetto volutamente marionettistico. Seguendo una partitura grottesca, tavoli e sedie si trasformano ora in grandi navi ora in macchine da guerra in un crescendo di distruzione e follia. Sullo sfondo della grande aula/teatro, troneggia una lavagna luminosa dove si affastellano segni di un mondo alla deriva. Ubu c’è è uno spettacolo corale e tragicomico in cui l’insensato svolgimento degli avvenimenti è ben commentato dalle parole registrate di Jean Baudrillard: “Il principio è quello di esagerare, è in questo modo che la realtà viene demolita”.






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