Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna Dipartimento di Musica e Spettacolo - La Soffitta 2007
 


24 marzo/25 aprile
Museo Civico Archeologico
via dell’Archiginnasio 2
ingresso libero


in collaborazione con
Museo Civico Archeologico
Comune di Bologna
Kazuo Ohno Dance Studio
Agenzia per gli Affari Culturali del Giappone
Nipponica
Guaraldi Eventi
BankART1929 


Kazuo Ohno nasce nel 1906 ad Hakodate, nella regione di Hokkaido. Compie studi di educazione fisica e diviene insegnante di ginnastica in un collegio femminile. Nel 1929, rimane profondamente colpito da uno spettacolo della danzatrice spagnola Antonia Mercé "La Argentina", così come, più tardi, ammirerà le danze espressioniste di Harald Kreutzberg. Inizia a prendere lezioni di danza, studiando con Takaya Eguchi e Souko Mija, entrambi profondamente influenzati dalla nuova danza moderna tedesca.
Debutta sulle scene solo nel 1949, a quarantatré anni, presentando uno spettacolo di piccoli brani ispirati alla danza tedesca d'anteguerra (Il lamento del diavolo, Tango, Primo fiore dell'albero di tiglio). L'incontro con Tatsumi Hijikata, nel 1954, si rivelerà decisivo per la sua carriera (Il corvo). Parteciperà alla nascita della danza butoh, che costituisce oggi la forma famosa nel mondo di danza moderna giapponese. Per Hijikata interpreta, tra l'altro, il personaggio di Divine in Nostra Signora dei Fiori, tratto dall'opera di Jean Genet.
Dal 1967 al 1977 lascia le scene, a parte alcune apparizioni in opere di altri danzatori d'avanguardia, e si dedica alla creazione di alcuni film d'avanguardia, d'ispirazione surrealista (Ritratto di Mr. O, Mandala di Mr. O, Il libro dei morti di Mr. O).
Nel 1977, a più di settant'anni, crea sui ricordi di un tempo Omaggio a La Argentina, l'opera che, presentata a Nancy tre anni più tardi, lo rende celebre in tutto il mondo occidentale. Questo spettacolo en travesti, interpretato da un artista insolitamente anziano per il mondo occidentale, ha un enorme successo internazionale e rende Kazuo Ohno, ormai settantacinquenne, un'autentica leggenda vivente. Da allora, continua a creare spettacoli ai quali sempre più spesso associa il figlio Yoshito, cui trasmette la sua eredità artistica, e continua a viaggiare per tutto il mondo (alcuni titoli: Ozen, 1980; Mia Madre, 1981; Mare morto, 1985; Ninfeee, 1987; Metamorfosi di un insetto, 1988; Ka Cho Fu Getsu, 1990; Un fior di  loto bianco, 1992; Kazuo Ohno  World, 1996).
Lascia le scene nell'ottobre del 2001, a novantacinque anni, con una commovente cerimonia cui partecipano artisti, allievi ed estimatori di tutto il mondo. Il 27 ottobre 2006 compie felicemente cento anni e viene festeggiato da manifestazioni in suo onore a Tokio, Parigi, New York, Bologna.











CENT'ANNI DI DANZA
OMAGGIO A KAZUO OHNO

mostra di materiali di lavoro, costumi
scritti e immagini di Kazuo Ohno




La mostra Cent'anni di danza/Omaggio a Kazuo Ohno esibisce una parte delle tracce di vita e d'arte che la lunga esistenza del grande Maestro della danza moderna giapponese butoh ha lasciato sul suo cammino. Attraverso il percorso dell'esposizione si penetra per un momento nel mondo dell'immaginario di Ohno e si lascia che la sua inconsueta e toccante immagine si imprima nel nostro.
L'inizio del percorso ci fa entrare direttamente nel cuore dell'opera di Ohno, rievocando l'incontro che ha segnato in gioventù la sua vita d'artista: quello con la danzatrice spagnola Antonia Mercé detta “la Argentina”. Ispirato da lei si accostò allora alla danza e, cinquant'anni dopo, sull'onda della memoria creò il suo capolavoro, Omaggio a la Argentina, di cui possiamo ammirare l'edizione originale.
L'Ohno di oggi, il Maestro centenario, ci accoglie subito dopo ammettendoci all'intimità del suo corpo antico, sereno come l'eternità, sospeso tra la vita e la morte, tra la realtà e la leggenda.
Ma il più vitale Ohno è lì accanto, con la varietà dei suoi personaggi, il suo viso e il suo corpo espressivo animato dal soffio dell'anima.
E ci fermiamo ad ascoltare lui stesso che parla di sé e della sua arte con parole che ci introducono con semplicità alla sua filosofia della danza e della vita.
La sua vita vera ci si dispiega poi con un accumulo improvviso di oggetti e documenti, deposito affastellato di memorie e lacerti da cui promana tutta l'umanità di un'esistenza piena e compiuta.
I suoi film sul Signor O, crudi e poetici al tempo stesso, catturano lo sguardo e il pensiero con immagini straniate e surreali, accompagnandoci nel pieno della sperimentazione artistica degli anni Settanta in Giappone, ambito in cui finì di compiersi il processo di maturazione di Ohno come artista inimitabile della danza butoh.
Un prato di cappelli, variopinti come fiori, allude ai tanti personaggi femminili interpretati da Ohno nel corso degli anni; creature quasi ermafrodite, che esprimono l'essenza della femminilità in un corpo che non nega il proprio sesso, ma unisce uomo e donna in un'unica anima cosmica. Lo confermano le immagini di un filmato illuminante che si snodano lì accanto.
Decine di manifesti di spettacoli in decine di lingue diverse rivelano la quantità di paesi toccati da Ohno negli ultimi trent'anni della sua vita, in un instancabile viaggio intorno al mondo.
Attraverso un ondeggiare fantasmatico di pizzi e sete, involucri dismessi ma imbevuti della vita singolare che li ha abitati, ci avviamo alla fine del percorso, dove la nascita e la morte si incontrano in un abbraccio eterno e indissolubile.



info: tel. 051 2757235
www.comune.bologna.it/museoarcheologico

orari: mar-ven: 9-15
          sab-dom e festivi: 10-18,30
          chiuso: lunedì (non festivo)



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