LA
SOFFITTA 2006 | |
MUSICA 17 gennaio - 27 maggio |
17 gennaio - 27 maggio
CONCERTI
martedì
28 MARZO GIOCHI DI LUCIstrumentisti del Laboratorio sulla musica
da camera
Sara Gamarro voce |
Dalle
sottili gradazioni chiaroscurali di o King al
pulviscolo luminoso che aleggia nello Spazio inverso, il
concerto di questa sera propone un gioco scintillante di luci e colori.
In o King del
1968 (dedicato alla memoria di Martin Luther King) Luciano Berio mira
ad un’integrazione attiva fra testo, suono della voce e
timbri strumentali, sulla scia di composizioni precedenti, quali Thema - Omaggio a Joyce
del 1958 e Circles
del 1960. Il testo di o
King (dello stesso Berio) consta di una serie di fonemi
che, alternandosi, vengono a formare, in conclusione, le parole
“o Martin Luther King”. Parallelamente la scrittura
musicale si basa sul graduale distendersi di una successione scalare
per toni interi. I suoni vocalici e consonantici si confondono con i
timbri del flauto, del clarinetto, del violino e del violoncello,
creando magiche alchimie e seducenti riverberi. I pezzi per pianoforte a quattro mani di György Kurtág sono tratti dal libro IV di Giochi, una raccolta pianistica per bambini iniziata nel 1973, su commissione della didatta Marianne Teöke, e giunta oggi all’ottavo libro. L’originale notazione grafica impiegata nella raccolta intende stimolare la fantasia del giovanissimo esecutore, offrendogli diverse modalità di produzione del suono, con una particolare attenzione alle tecniche contemporanee: cluster, glissandi e suoni isolati. I pezzi, una sorta di personale diario in musica, assumono talvolta la forma del tributo (è il caso di Omaggio a Stravinskij) o ricordano, nel titolo, i nomi di amici (come il compositore Sáry László, che prese parte con Kurtág nel 1970 al gruppo dello “Studio per la Nuova Musica” di Budapest). Del 1986 sono le Tre iscrizioni antiche per voce e pianoforte op. 25: le prime rispettivamente su un detto popolare e un testo anonimo ungheresi, la terza sull’epitaffio per una fanciulla tedesca. Come in altre composizioni vocali di Kurtág, la libertà ritmica tende ad avvicinare l’elocuzione musicale al linguaggio parlato. Segni, giochi e messaggi infine è un work in progress che, cominciato nel 1989, condivide con Giochi il carattere di diario. Nella collezione, contenente pezzi per soli archi in varie combinazioni, ricompare infatti l’omaggio (Omaggio a Bach) o il brano intitolato ad un amico (Walter Levin del Quartetto LaSalle). Segni n. 6 è invece la revisione di un pezzo per viola sola del 1961. Scritto per il pianista Carlo Levi Minzi, Esercizio di Salvatore Sciarrino del 1972 si basa, come suggerisce il titolo, sulla ripetizione di un modulo tecnico: un’agile figurazione “circolare” che potrebbe continuare all’infinito (in partitura, infatti, è richiesto all’esecutore di non dare un senso conclusivo alla fine). Lo spazio inverso (1985), tolta la voce, è scritto per lo stesso organico di o King. Dal silenzio, che in Sciarrino assume un’importanza pari al suono, emergono sonorità impalpabili e graffianti, ottenute anche con l’uso innovativo degli armonici e con l’impiego di tutte le possibili risorse (anche le più estreme) degli strumenti tradizionali. La scrittura puntillistica – l’impiego di suoni come entità singole e non come elementi di un discorso musicale continuo – stimola l’ascoltatore ad instaurare percettivamente un legame tra gli eventi timbrici isolati. Près des rives e Au mélange des eaux di Tristan Murail compongono Estuaire (1972) per pianoforte, il cui linguaggio raffinato ed elegante affonda le radici nella tradizione francese di Debussy (con cui condivide peraltro il tema dell’“acqua”), Ravel e Messiaen. Nel 1975 Karlheinz Stockhausen scrive, per sei percussioni e scatole musicali, Tierkreis (Zodiaco), che comprende 12 melodie per i 12 segni celesti e rientra nella composizione Musik im Bauch (Musica nel ventre). In seguito Tierkreis è pubblicato separatamente in diverse versioni, tra cui una per orchestra da camera (1977) e una per clarinetto e pianoforte (1981). Questa sera l’ascolteremo in una versione per voce e strumenti (su testi dello stesso Stockhausen) realizzata da quattro giovani compositori italiani: Cristian Gentilini, Alessandro Ratoci, Andrea Sarto e Franco Venturini. Le dodici melodie, rappresentative sia dei segni zodiacali sia di diversi caratteri umani, impiegano il totale cromatico: ciascuna fa perno su una nota differente, facendo sì che anche la successione dei pezzi segua un ordine cromatico. Ogni melodia viene proposta due-tre volte in guise cangianti, ma sempre attente a cogliere in profondità e a rendere sonoramente i tratti salienti di ciascun segno dello zodiaco. Omar Rezzonico coordinamento e redazione di |