Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna
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STAGIONE 1999 |
programmi di cinema |
17 dicembre 1998
OMAGGIO A ALBERT ROBIDA
nel 150º anniversario della nascita
a cura di Antonio Costa
Cinema Lumière, ore 20,15
intervengono Giorgio Conti, Antonio Costa e Antonio Faeti
Quest'anno è il 150° anniversario della nascita di Albert Robida (1848-1926), noto soprattutto per essere l'autore di Viaggi straordinarissimi di Saturnino Farandola nelle 5 o 6 parti del mondo e in tutti i paesi visitati e non visitati da Giulio Verne (1879). Questo che è probabilmente uno dei più folli romanzi d'avventura mai scritti ha ispirato cineasti (da Georges Méliès a Marcel Fabre), disegnatori di fumetti (da Pier Lorenzo De Vita a Bonvi) e uno sceneggiato "cult" per chi era bambino alla fine degli anni '70. Dopo l'omaggio organizzato dalla Cinémathèque Française nello scorso settembre, il Centro di Promozione Teatrale La Soffitta del Dipartimento di Musica e Spettacolo, in collaborazione con il cinema Lumière, dedica una serata a questo geniale "visionario": giovedì 17 dicembre, ore 20.15, con la partecipazione dello scrittore Antonio Faeti (che su Saturnino Farandola ha scritto acute pagine), dell'architetto Giorgio Conti (Università di Venezia) e dello storico del cinema Antonio Costa.
Albert Robida fu illustratore, umorista, autore di romanzi di avventura e di fantascienza, architetto. Non si occupò mai di cinema, ma le storie del cinema dei primi tempi citano spesso il suo nome.
Robida fu tra gli animatori del cabaret "Le Chat Noir", celebre per i suoi spettacoli di teatro d'ombre che costituiscono un capitolo fondamentale dell'archeologia del cinema. Per "Le Chat Noir", Robida realizzò, in collaborazione con Henri Rivière, La nuit des temps (1889), che viene a ragione considerato un incunabolo del cinema di fantascienza: vi si rappresenta la distruzione di Parigi nel corso di una guerra aerea.
Dopo aver distrutto Parigi in uno spettacolo di fantascienza, Robida la ricostruì per l'Esposizione Universale del '900: ai bordi della Senna egli ridiede vita, in una messa in scena architettonico-spettacolare, a quei quartieri medioevali che il prefetto Haussmann aveva sventrato: questa affascinante scenografia fu uno dei soggetti preferiti dei cineasti che filmarono l'Esposizione (non è un caso che esso sia presente sia nel catalogo dei Fratelli Lumière che in quello di Méliès).
Già Sadoul aveva citato Robida a proposito di Voyage à travers l'impossible di Méliès del quale scriveva: "Si pensa soprattutto agli album di Robida, al quale Méliès è affine, album che sembrano averlo ispirato più di una volta". E l'opera di Méliès costituisce l'anello che congiunge il romanzo Saturnino Farandola con il film di Marcel Fabre. Presentato a Torino lo scorso anno, durante il convegno internazionale "I giorni di Cabiria", il film di Fabre è stato definito da Kristin Thompson la vera rivelazione di quella rassegna.
In questo scorcio di fine millennio su cui aveva fantasticato Albert Robida nella scorsa fin-de-siècle, la visione di Saturnino Farandola costituisce un appuntamento irrinunciabile per tutti quelli che amano il cinema visionario (dai piccoli film del grande Méliès a La diabolica invenzione di Karel Zeman) e i mitici fumetti di Bonvi (Marzolino Tarantola) e di Pier Lorenzo De Vita (nella prima serie di Topolino).
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