Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna
27-29 APRILE 1998
TEATRO
E CARCERE
dimostrazioni e incontri in
vista di un nuovo convegno europeo
in collaborazione col TICVIN Teatro di Milano
"Arte della memoria", "scena dellauto-indagine" e "rappresentazione del costringimento": queste tre dimensioni della cultura teatrale novecentesca hanno incontrato il teatro in carcere rivelandovi una volontà di presenza e una energia espressiva sorprendenti; perché il recluso trova nellesibizione concertata più che una distrazione nel patimento della pena: un giuoco che lo induce a elaborare il suo vissuto insieme al personaggio e ai compagni fino a sperimentare lopposto dellautodistruttivo isolamento creando lopposto della reclusione nel tempo della scena.
A ciò larte della memoria ha portato un maestro della drammaturgia contemporanea quale Harold Pinter, oggi promotore del teatro in carcere insieme a Mattew Taylor, il suo prestigioso compagno che stiamo per conoscere a Bologna.
Come stiamo per conoscere il creatore del Teatro dellOppresso tramite Rui Frati; ma si può dire che Boal e Frati agiscono ormai come ununica entità essendo luno più attivo nel Sud America e laltro in Europa con il loro teatro-forum, la scena che indaga in azione il corpo-mente di chi è concretamente oppresso.
Quanto alla presenza italiana va anzitutto ricordato che il TICVIN di Milano, diretto da Donatella Massimilla e Olga Vinyals, ha collaborato alla realizzazione dei primi due convegni europei di Teatro e Carcere e che, con questo pre-convegno, si prepara a dirigere il terzo; mentre il suo lavoro teatrale con i reclusi, di orientamento autodrammaturgico, si rifà a Copeau, al suo rovesciamento scenico degli stati di costringimento personale.
Non a caso ci sono straordinari attori fra i reclusi (protagonisti delle dimostrazioni-spettacolo) e straordinario è comunque il loro contagio teatrale, che ci si augura di mostrare in uno spettacolo completo in un prossimo cartellone.