Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna
OMAGGIO AD ASTOR PIAZZOLLA
Programma
ASTOR PIAZZOLLA | ||
Michelangelo 70 Tristeza de un DobleA Escualo |
Retrato de Alfredo Gobbi Romanza del Duende |
Milonga del Angel Muerte del Angel |
ASTOR PIAZZOLLA | ||
Obliviòn Lunfardo Milonga en ay Menor |
Jeanne y Paul Milonga sin palabras El penultimo |
Meditango Libertango |
IL TANGO DI ASTOR PIAZZOLLA
Due ballerini, in abito scuro, i volti seri o tesi, una rosa tra i denti dell'uomo, movimenti a scatti; è questa l'immagine falsa o oleografica che abbiamo in Europa del tango, un'immagine solidificatasi nei primi anni del secolo a Parigi, in ricche sale da ballo alla moda.
La realtà del tango è ben altra cosa. Il tango nasce circa un secolo fa, negli anni '80 dell'Ottocento, nella capitale dell'Argentina Buenos Aires. Ma non vi nasce fra i borghesi e i ricchi, bensì tra la popolazione più povera, nelle baracche degli inmigrati, fra la miseria e la violenza, in ambienti dove la malavita regna e lo squallore è riempito dalla violenza, dalla rissa facile, dai coltelli sempre pronti, dal codice d'onore.
Il tango è musicalmente figlio bastardo della tradizione africana e di quella occidentale. Subito esso acquisisce il carattere sfrontato, temerario, baldanzoso ma contemporaneamente disperato, malinconico, lacerato della gente che lo suona e lo danza (e la danza, originariamente, nelle forme analoghe delle Indie occidentali, ha espliciti connotati erotici). Inizialmente il tango, nascendo dalla fusione tra l'habanora e la milonga (una danza argentina lenta, in tempo binario, fortemente lirica e malinconica), era anch'esso lento e con figurazioni ritmiche semplici. Successivamente la semplice struttura in due parti (di cui la seconda in una diversa tonalità) si complica: i ritmi si fanno più complessi e l'organico strumentale più ricco. Infatti agli strumenti originari, tra cui il violino, il pianoforte e il contrabbasso, si aggiunse presto il bandeon (strumento dal suono affine alla fisarmonica, nato in Germania) che diventerà poi la voce per eccellenza del tango, il quale, mentre emigra con successo nelle sale da ballo europee, nella terra d'origine si trasforma da danza a danza in forma cantata.
Ed è nei bui anni Trenta che emerge la figura di Carlos Gardel, il più grande cantante di tango di tutti i tempi e punto di riferimento di tutte le generazioni successive. Il tango cresce, cambia, matura, ma rimane sostanzialmente quello di sempre. E' a metà degli anni Cinquanta che appare la forma rivoluzionaria di Astor Piazzolla (Buenos Aires 1921). Piazzolla innanzitutto compie rigorosissimi studi di composizione con Alberto Ginastera (il più grande compositore di area classica espresso dall'Argentina) e di direzione d'orchestra con Herman Scherchen, si perfeziona ulteriormente a Parigi con Nadia Boulanger (eccezionale figura di didatta, responsabile della formazione musicale di una generazione di musicisti americani, e non solo, come Aaron Copland).
A questo punto, alla testa di formazioni varie (ottetti, orchestre, nonetti, e finalmente l'attuale quintetto "Nuevo Tango"), Piazzolla avvia la sua grande stagione di compositore e di esecutore di tanghi. Ma non sono più i tanghi e le milonghe tradizionali: le forme ora sono nuove. Nel tango Piazzolla porta il contrappunto classico, l'armonia più avanzata e complessa, le forme più elaborate (tra cui quella europea ABA), complica la scrittura; insomma vi innesta tutte le tecniche colte di elaborazione musicale. In più apre il tango agli influssi del jazz e dell'improvvisazione (e ricordiamo qui i dischi con Gerry Mulligan e soprattutto con Gary Burton). Modifica la strumentazione, introducendo la chitarra elettrica e creando nuovi impasti sonori, il cui vero filo d'Arianna è però sempre il suo meraviglioso, struggente bandoneon, di cui Piazzolla è un virtuoso assoluto. Ma la cosa fondamentale è che in questa fusione rimane forte e centrale il tango: il suo carattere è la forza che modella questa musica. Quello di Piazzolla quindi è un tango dai confini musicali più ampi, aperti, ricchi.
Piazzolla ha portato il tango, quello vero, fuori dall'Argentina e lo ha fatto conoscere a tutto il mondo nelle forme originalissime da lui create. La sua personalità multiforme lo ha portato ad incidere e suonare con jazzisti, orchestre sinfoniche, cantanti come Milva ed a creare bellissime colonne sonore (per gli ultimi due film del suo grande conterrraneo Fernando E. Solanas, Tango-L'esilio di Gardel e Sur). Eppure, per tutto questo, per molti in Argentina Piazzolla è un traditore, il traditore del "vero" tango della tradizione più autentica. In realtà, nella musica di Piazzolla nulla si perde dell'autentico spirito del tango, nulla delle sue improvvise lacerazioni, della sua strisciante malinconia, del rimpianto e dello struggimento, della sensualità e della virilità. In più la musica di Piazzolla può diventare repertorio, od essere perfino eseguita da un singolare gruppo di italiani guidati da un pianista argentino.
Stefano Zenni (laureato DAMS)
JUAN LUCAS AISEMBERG
Nato a Budapest nel 1967, ha intrapreso lo studio del violino all'età di sei anni sotto la guida di Lina Pettinelli a Roma. Nel 1984 si trasferisce a Gstaad (Svizzera) ove inizia lo studio della viola presso la International Menuhin Music Academy.
In qualità di prima viola della Camerata Lysy si è esibito in Europa, Canada, Argentina, Giappone e Hong Kong, partecipando ai più famosi Festivals internazionali anche come solista. Nel 1993 ha conseguito il diploma di solista col massimo dei voti nella classe del M° Bruno Giuranna presso la Hochschule der Künste di Berlino, proseguendo inoltre la propria attività di camerista.
Dal 1993 è violinista nell'orchestra berlinese della Deutsche
Oper.
ROBERTO CIMA
Ha intrapreso lo studio del violoncello sotto la guida del M°
Sante Amadori presso il Conservatorio "G. Rossini" di
Pesaro, diplomandosi nel 1989 col massimo dei voti. Vincitore di
numerosi concorsi nazionali, ha partecipato a vari corsi di
perfezionamento con maestri quali Pierre Fournier e Radu
Aldulescu. Ha proseguito gli studi musicali con Aldulescu presso
l'Accademia Musicale Pescarese e, dopo il conseguimento di una
borsa di studio, presso la International Menuhin Music Academy
in Svizzera. Si è esibito in tutta Europa nella duplice
veste di camerista - membro della Camerata Lysy - e di
solista. Si è perfezionato in violoncello e musica da camera
presso la Hochschule di Colonia e, dal 1991 al 1993,
presso la Hochschule di Monaco di Baviera sotto la guida
del M° Walther Nothas, diplomandosi col massimo dei voti e la
lode.
HUGO AISEMBERG
Nato a Buenos Aires, si è diplomato cum laude presso
il Conservatorio Municipale della sua città. A seguito del
conseguimento di una borsa di studio conferitagli dal Governo
Ungherese, ha frequentato per due anni l'Accademia F. Liszt di
Budapest, presso la quale ha studiato pianoforte e musica da
camera. Si è esibito in qualità di solista, solista con
orchestra e camerista nelle principali città europee,
collaborando con artisti di fama internazionale quali Alberto
Lysy, Radu Aldulescu, Rocco Filippini ed altri. Nel 1987 ha
creato il gruppo Novitango, originale formazione che
si dedica alla diffusione della musica del compositore argentino
Astor Piazzolla. In questa formazione si è esibito per le
società concertistiche più importanti d'Italia: Accademia
Filarmonica Romana, Ente Concerti Pesaro, Amici del Teatro di
Pescara, ecc. E' il fondatore dell'Associazione musicale di
Pesaro, nell'ambito della quale è nato recentemente il Centro
Astor Piazzolla per la ricerca e la diffusione del tango e della
musica argentina, con sede a Monteciccardo presso il Conventino
Servi di Maria. E' docente di Pianoforte principale presso il
Conservatorio "G. Rossini" di Pesaro.
STEFANO ZENNI
Nato a Chieti nel 1962, si è laureato in musicologia al DAMS di Bologna. Diplomato in pianoforte, è stato allievo di Franco D'Andrea nel corso di Alto perfezionamento di "Siena Jazz". Ha studiato composizione e arrangiamento con Bruno Tommaso. Dal 1988 collabora regolarmente al mensile «Musica Jazz». Ha partecipato a numerosi convegni e seminari e ha tenuto corsi di aggiornamento e formazione professionale in ambito jazzistico. E' tra i soci fondatori della Società Italiana per lo Studio della Musica Afroamericana (SISMA).