"Nessun dorma": alcune tendenze e bisogni
nel controllo della musica
Questa relazione descriverà tre progetti
in cui lautore è coinvolto, e che hanno alcune
caratteristiche in comune:
Musica International
Lorganizzazione, autofinanziata, ha
sede a Strasburgo, ed è stata creata da coristi (cioè
utenti finali, non professionisti
dellinformazione). Il database fornisce
informazioni sulla musica corale, sia riguardo alle opere
sia alle partiture, ed è disponibile sul web e su
CD-ROM. È compilato e seguito dai membri
dellorganizzazione.
Encore
Il progetto, sostenuto dalla British
Library, fornirà una unitaria fonte di dati per tutti i
fondi di materiali desecuzione (finora solo nel
campo della musica corale) posseduti da biblioteche
inglesi. Sarà disponibile via web, e forse anche su
CD-ROM. È stato necessario unire svariate fonti di dati
diverse.
Music libraries online
Il progetto, a finanziamento pubblico,
punta a creare un catalogo unico virtuale di gran parte
delle biblioteche dei conservatorii del Regno Unito,
unitamente ad alcune biblioteche universitarie e
pubbliche; ricorre allo Z39.50 per accedere a questo o a
quel catalogo da ciascun singolo sistema.
A mo di conclusione, si considererà
complessivamente il futuro di tali progetti.
HARMONICA: una panoramica sugli sviluppi delle
biblioteche e degli archivi musicali in Europa
HARMONICA (Harmonised Access and Retrieval
for Music Oriented Networked Information Concerted
Action) è un progetto attivo da più di quattro anni. La
documentazione prodotta in questarco di tempo dai
diversi gruppi di lavoro è disponibile in CD-ROM dal
marzo 2000.
Lobiettivo principale di HARMONICA
Accompanying Action on Music Information in Libraries
[iniziativa coordinata sullinformazione musicale
nelle biblioteche] è di migliorare laccesso
attraverso le biblioteche a raccolte musicali di
differenti tipi, tenendo contemporaneamente in
considerazione i bisogni dei vari gruppi di utenti nel
mondo in evoluzione dellinformazione in rete e dei
multimedia interattivi.
HARMONICA ha prodotto una serie di studi
curati da tre gruppi di lavoro. Il primo ha preso in
esame le procedure correnti nelle biblioteche musicali,
nei centri dinformazione e negli archivi musicali.
Il secondo ha esaminato le esigenze e le reazioni
dellutenza delle biblioteche musicali. Il terzo ha
considerato limpiego di tecnologie per la
conservazione, larchiviazione, laccesso e
lacquisizione di documenti.
HARMONICA ha inoltre cercato di instaurare
contatti col maggior numero di progetti dinteresse
musicale in corso, siano essi accademici o puramente
commerciali, e ha promosso una serie dincontri che
hanno offerto loccasione di scambiare informazioni
ai rappresentati vuoi dei progetti musicali, vuoi delle
principali organizzazioni professionali: IAML, IASA e
IAMIC. Un incontro particolare è stato dedicato alla
questione del copyright in musica.
La relazione discute i principali
risultati conseguiti dal progetto e delle linee guida
indicate nella relazione conclusiva di questo.
RAI Radiotelevisione italiana - Divisione
Radiofonia, Roma
Archivi per Produzione: una sfida. Il progetto di
informatizzazione della produzione radiofonica della RAI
Presentazione
Nel campo del broadcast radiofonico
professionale, fin dalla prima uscita di apparati
digitali per produzione e postproduzione, vi è un grande
fermento causato dallavvento di tecnologie fino a
qualche anno fa impensabili.
Tuttavia, lofferta commerciale si
limita spesso alla fornitura di apparati specificamente
concepiti per una sola funzione, che poi devono essere
integrati in una realtà produttiva e aziendale
preesistente, con notevoli difficoltà di convivenza e di
evoluzione, vista anche la notevole complessità della
struttura della RAI come azienda di produzione.
Il progetto di informatizzazione della
produzione radiofonica si pone in questo panorama come un
salto di qualità, e colloca la RAI allavanguardia
nella ricerca di risposte flessibili e tecnologicamente
avanzate alla continua domanda di efficienza e
affidabilità degli impianti di produzione, a vantaggio
della creatività e fruibilità dei programmi
radiofonici. Inoltre vuole dare una risposta al problema,
sempre più attuale, della conservazione dellamemoria
storica, dato che gli archivi audio della RAI è
preservano un settore consistente della nostra storia
recente.
Obiettivi
Il progetto è concepito per consentire la
conservazione del patrimonio storico della radio e per
rendere il materiale fruibile a scopi produttivi,
integrando inoltre il processo produttivo, sicché sia
possibile produrre, trasmettere ed archiviare una
trasmissione radiofonica senza mai uscire dal sistema.
Non mancano aperture ad una futura fruizione da parte di
un pubblico diverso dal personale interno.
Conversione. Negli archivi
radiofonici vi è una grande quantità di materiale
sonoro, su diversi tipi di supporti: vinile, nastro
magnetico, CD-audio e diversi altri supporti, alcuni dei
quali esotici. Il primo passo per la creazione di un
archivio digitale è la conversione del materiale in
digitale; occorre cioè come dicono gli addetti ai
lavori passare dal dominio analogico al dominio
digitale. Molte sono le possibilità e i metodi
disponibili, ma la valutazione del metodo e della
strategia migliore è motivo di accese discussioni in
tutto il mondo.
Organismi internazionali come la IASA
(International Association of Sound and Audiovisual
Archives) hanno stabilito delle linee guida per il
trasferimento del materiale in digitale, che sono
divenute requisiti di base per la creazione
dellarchivio radiofonico.
Alla fine del 1995 è stato analizzato il
contenuto della nastroteca RAI, al fine di effettuare uno
studio per la conversione di tutti i supporti in via di
deterioramento in un supporto nuovo e meno degradabile.
Da tale studio è risultato che la nastroteca contiene
circa 180000 ore di programmi su un totale di 240000
supporti. La nastroteca dei Giornali Radio a sua volta
contiene circa 30000 ore di servizi giornalistici ed
interviste. In aggiunta esistono 108000 dischi a 33 giri
e 50000 CD. Con numeri di queste proporzioni occorre
studiare strategie di conversione che rendano anche
economicamente fattibili i processi di conversione.
Documentazione.La possibilità di trovare rapidamente in un archivio
ciò che si cerca, dipende dalla grandezza
dellarchivio e dallorganizzazione degli
indici dellarchivio stesso. Cosciente di questo, la
RAI ha avviato un ambizioso progetto, il Catalogo
Multimediale, nel quale sta trasferendo tutti gli indici
dei materiali darchivio. È inoltre in corso la
descrizione completa dellintero contenuto
dellarchivio sonoro radiofonico, 53 che renderà
possibile trovare qualsiasi brano non solo in funzione
dei dati anagrafici, ma anche in funzione di quanto in
esso viene detto o rappresentato.
Conservazione. Negli
ultimi anni si è fatta sempre più sentire
lesigenza di conservare la memoria storica. A
seguito di questo concetto, applicato anche dalla NASA a
tutti i dati raccolti per decenni dalle missioni spaziali
e dai satelliti artificiali, si sono sviluppati studi
estremamente particolareggiati e documentati allo scopo
di svincolare la sopravvivenza dei supporti in cui sono
contenute le informazioni dalla conservazione del
contenuto stesso. In tale scenario si colloca il
progetto, alla ricerca di una soluzione che sia la
migliore oggi possibile.
Fruizione.Lo scenario attuale di Internet mostra chiaramente il
limite insito nelle grandi quantità di dati prive di
organizzazione: in Rete vi è praticamente di tutto, ma
non è certamente facile arrivarci. Per il grande
archivio che sarà il motore del progetto IPR, una delle
grandi sfide è renderne fruibile il contenuto, impresa
non da poco, se si considera il numero di documenti
contenuti.
Produzione.Ultimo ma non meno importante obiettivo è la
possibilità di produrre una trasmissione radiofonica
interamente allinterno del sistema, dalle
registrazioni grezze alla postproduzione, alla messa in
onda e allarchiviazione definitiva, il tutto
integrato in un sistema che rende possibili collegamenti
con la gestione delle risorse, la pianificazione e la
contabilizzazione, fattori importantissimi, oggi che
lefficienza nella gestione è fondamentale
nelleconomia di qualsiasi azienda.
Il futuro
Per tutta la vita del progetto, sin dalla
sua nascita, una delle linee guida mai dimenticate è
stata di rendere tutti i componenti fisici e logici del
sistema aperti sul futuro, evitando scelte che
compromettano lapertura del sistema ad usi diversi
da quelli inizialmente pensati. Nel futuro potrebbero
nascere esigenze e, perché no? mercati o interessi per
servizi correlati con luso di archivi digitali
multimediali. Il mondo di Internet è in continua e
rapida evoluzione, e la velocità dei collegamenti
aumenta in continuazione: nessuno può prevedere quali
saranno le esigenze culturali del futuro.
La conservazione e la fruizione di beni
culturali musicali organizzati in archivi multimediali si
appoggia sempre più su strumenti tecnologici
informatici.
La conservazione di informazione musicale
digitalizzata consente sia di evitare il degrado
dell'informazione stessa con il passare del tempo, sia di
organizzare, cercare e trovare informazione musicale in
modo più naturale, efficiente, economico, integrato tra
i diversi livelli di rappresentazione (audio, partiture,
strutture formali, modelli interpretativi e compositivi).
L'Archivio Musicale del Teatro alla Scala
può essere considerato un caso emblematico di struttura
musicale che ha tratto benefici dalle tecnologie
informatiche sia per la conservazione sia per
l'organizzazione e la fruizione dei materiali musicali
lì conservati ed elaborati.
In questo intervento sarà presentato un
inquadramento dell'argomento usando proprio il progetto
per l'informatizzazione dell'Archivio Musicale scaligero
come esempio. In particolare sarà illustrato MAIS -
Musical Archive Information System, il nuovo database
realizzato, che si basa su una catalogazione comprendente
60 parametri di descrizione dei supporti fonici originali
e dei nuovi supporti digitali.
Di particolare interesse risulta, oltre
alle tradizionali applicazioni di caricamento dati e
interrogazioni mediante parole-chiave, un insieme di
funzionalità molto innovative sviluppate dal gruppo di
ricerca del LIM, tra cui le seguenti:
interrogazione di archivio di
partiture a partire da frammenti audio;
interrogazione di archivio fonico
a partire da frammenti audio;
controllo di juke-box di CD-ROM e
CD audio asservito a comandi di interrogazione;
integrazione di dati audio e di
partitura nel database.
Questo progetto è un'esperienza pilota a
livello mondiale ed è già stato seguito da un analogo
progetto per il teatro Boloj di Mosca.
CNR-Fondazione Scuola di San Giorgio,
Laboratorio di acustica musicale ed architettonica,
Venezia
Diego Gonzales
CNR-Lamel, Bologna
Acustica musicale e archivi sonori: la valorizzazione
fisico-percettiva del segnale audio
Una delle linee di ricerca che verranno
attivate presso il nuovo Laboratorio di Acustica Musicale
e Architettonica del CNR-Fondazione Scuola di San Giorgio
di Venezia riguarderà il restauro dei segnali audio. Il
problema principale che si pone in questo settore dal
punto di vista dell'acustica musicale è la
caratterizzazione sia fisica sia percettiva del segnale
stesso. In altri termini ricostruire
"acusticamente" i segnali audio significa
"identificare" per quanto possibile
il campo sonoro che li trasportava e simularne di
conseguenza l'ascolto. Si tratta quindi di un problema di
"realtà virtuale acustica", le cui possibili
soluzioni possono condurre alla
"valorizzazione" del segnale originale. Durante
l'intervento verranno presentate alcune tecniche
acustiche di trattamento del segnale audio, costruite su
modelli sia fisici sia percettivi.
" di necessità bisogna
faticarsi ": quattro anni di digitalizzazione
per il TMI
Il Thesaurus Musicarum Italicarum
(TMI) è un corpus elettronico di trattati musicali
italiani del Cinque-Seicento. Di preferenza ciascuna
fonte è presentata in facsimile e in trascrizione
multimediale. Nel 1997 è comparsa la prima pubblicazione
del TMI, un CD-ROM contenente gli scritti di Gioseffo
Zarlino (1517-1590). Molti altri documenti sono stati
digitalizzati da allora. Mentre alcuni di questi saranno
pubblicati ancora su CD-ROM, lo scopo finale è di
rendere disponibili tutti i trattati attraverso un sito
web, attualmente in allestimento
(http://pcm1671.let.uu.nl/).
Il TMI si sta sviluppando in un progetto
internazionale, con adesioni in Belgio, Italia, Stati
Uniti e altrove. È inoltre previsto lampliamento
del campo dindagine ad altre lingue ed epoche (vedi
http://pcm1671.let.uu.nl/tmiweb/docs/tmeuro.htm).
Tra le altre cose, il TMI può essere
usato per:
cercare documenti;
comparare versioni;
leggere ipertesti;
identificare nomi di persona;
Per rendere efficaci tali funzioni, e allo
stesso tempo per assicurare la sopravvivenza di
informazioni preziose in un ambito tecnologico sempre
cangiante, si è deciso di usare nella codifica dei testi
lo SGML (Standard Generalized Markup Language). Per le
musiche non è ancora disponibile alcuna forma
soddisfacente di codifica dei dati efficace in ambiente
multipiattaforma.
Dal momento che il TMI è stato avviato su
iniziativa di una sola persona, alcune decisioni
progettuali riflettono, quanto a criteri editoriali e
musicologici, interessi e punti di vista personali. I
ricercatori, e gli utenti in generale, di solito non
condividono gli stessi interessi e metodi; nondimeno,
deve essere possibile per loro cooperare ad un unico
sistema informativo. Perciò, per favorire il pluralismo,
alcuni aspetti del TMI devono essere riconsiderati.
Saranno discussi alcuni esempi di questa ridefinizione,
in vista di una riflessione più generale sul
fattore umano nello sviluppo di sistemi
informativi per la ricerca.
Larchivio del Teatro La Fenice
conserva una documentazione ricchissima della propria
attività: in particolare sono conservati tutti i
libretti predisposti per il teatro, i manifesti teatrali
dal 1830 ad oggi (valutabili in oltre 20000 esemplari),
la documentazione contabile e il materiale epistolare sin
dalla fine del Settecento, e una collezione di materiale
notato (una settantina di partiture di opere
ottocentesche e numerosi altri manoscritti anche non
necessariamente legati allattività del teatro).
Larchivio storico venne trasferito a Palazzo
Giustinian Lolin, sede della Fondazione Levi, nel 1989,
evitando quindi la distruzione nel recente incendio del
teatro. La ricchezza della documentazione ha permesso una
ricostruzione molto ricca e dettagliata della cronologia
teatrale, perfezionata attraverso la consultazione della
stampa periodica generale veneziana.
Il CD-ROM contiene la riproduzione
integrale dei libretti predisposti per il teatro nei suoi
primi cento anni di vita (1792-1891): sono stati ripresi,
pagina per pagina, tutti gli esemplari predisposti
appositamente per il teatro, che dimostrano un più forte
legame tra la rappresentazione e il testo. La loro
presenza si concentra soprattutto nei primi
cinquantanni di vita del teatro, e con
lultimo esempio giunge proprio alla stagione del
primo centenario; sono oltre 20000 pagine per circa 500
titoli (tra opere e balli). La visualizzazione dei
libretti rappresenta peraltro solo il momento conclusivo
della consultazione, che si avvale di una ricerca
articolata per autori, interpreti, nomi di ruoli musicali
e di palcoscenico e delle cariche sociali del teatro;
sono inoltre ricercabili i personaggi, le mutazioni di
scena, le note tipografiche e le annotazioni storiche. Il
programma utilizzato è ISIS dellUNESCO,
interfacciato in Visual Basic e gira su PC.
"La marca dacqua" e il suo contributo
allo studio delle fonti musicali
Di seguito agli interventi illustrativi
della procedura per il rilevamento digitale e
larchiviazione delle filigrane, nelle scelte e
motivazioni tecniche e strutturali e nelle
sperimentazioni attuate, si dà notizia
dellapplicazione ad un piccolo gruppo di
manoscritti musicali conservati nella Biblioteca Estense
Universitaria di Modena. Come primo tentativo, a lavoro
tuttora in corso e a ricerche appena iniziate, permette
tuttavia di riferire i primi risultati e qualche
osservazione su possibili sviluppi nelle applicazioni.
Il tentativo è motivato da un duplice
intento, nella prospettiva della "biblioteca
elettronica": dare un complemento alla catalogazione
delle fonti, e uno strumento per la loro analisi. Questo
secondo intento raccoglie qualche risultato (qui
illustrato mediante qualche esempio aggiunto agli altri
precedentemente presentati) già in questa fase iniziale:
utilità della base dati nellesatta definizione
delle immagini ai fini di individuare possibili
identità; corrispondenti facilità e velocità di
ricerca e di confronto, ovviamente perfettibili nei
dettagli. Il primo intento è ancora soltanto un oggetto
di ragionamento, una prospettiva di sviluppo auspicabile
a vasta apertura, con ipotesi graduali che potrebbero
partire, realisticamente, da primi tentativi su basi dati
locali. A sfondo di tutto questo deve stare, però, la
prospettiva dei servizi in rete e della "biblioteca
virtuale", ancora lontana ma di cui va tenuto conto
almeno come principio nelle scelte e negli sviluppi.
Infine, qualche prova di applicazioni diverse ha permesso
di evidenziare, mediante filtri, la scrittura originaria,
oggi poco leggibile per lossidazione degli
inchiostri, e non ricuperabile con il restauro, che può
solo bloccare il danno.
Österreichische Akademie der
Wissenschaften, Phonogrammarchiv, Vienna
Conservazione e accesso ai documenti sonori:
principii, procedure, strategie
Nel corso di 100 anni di esistenza, i
documenti sonori hanno svolto un ruolo sempre maggiore
nella disseminazione e nellaccesso alla musica.
Oggi, la musica è consumata principalmente tramite
supporti sonori, mentre la percezione diretta in
esecuzioni dal vivo è diventata leccezione. In
più, i documenti sonori svolgono un ruolo indispensabile
anche come fonti per la ricerca musicologica.
La tecnologia digitale ha aperto nuove
prospettive sia alla conservazione sia allaccesso
ai documenti sonori. La relazione, nella prima parte,
descrive i principali problemi di conservazione legati
alla salvaguardia del patrimonio sonoro.
Linstabilità di molti supporti sonori, e
specialmente lincerta aspettativa di vita delle
registrazioni magnetiche, è uno dei rischi principali.
La sempre continua accelerazione dello sviluppo tecnico
introduce unaltra, finora sconosciuta, dimensione
del pericolo: i cicli di vita commerciale di sofisticati
apparecchi di registrazione e riproduzione diventano
progressivamente più brevi, lasciando dietro di sé un
patrimonio archivistico che presto o tardi diviene
illeggibile, a causa dellobsolescenza dello hardware
dedicato. Dieci anni fa, gli archivisti sonori furono i
primi, nel mondo degli archivi e delle biblioteche, a
reagire a queste sfide con un cambio di paradigma nella
conservazione: non i documenti come manufatti, ma il loro
contenuto deve diventare lobiettivo di tutti gli
sforzi volti alla conservazione. Durante gli anni
90 sono stati progettati, testati e installati dei
sistemi digitali di memorizzazione di massa (Digital Mass
Storage Systems DMSSs) che aprono una nuova
dimensione nellaccesso alle registrazioni sonore,
assicurando una conservazione eterna mediante
il continuo controllo automatizzato e la rigenerazione
dei patrimoni, incluso il futuro trasferimento in nuovi
sistemi. In tutto questo, sono in testa gli archivi
sonori radiofonici, seguiti dagli archivi nazionali e di
ricerca.
Questa relazione studia la situazione
attuale e riassume i problemi tecnici, etici e strategici
legati al trasferimento di documenti analogici in campo
digitale. Si toccherà inoltre brevemente il restauro
digitale del suono, e si esplorerà il conflitto tra i
principii archivistici e le aspirazioni estetiche.
Memoriav - Associazione per la
Salvaguardia della Memoria Audiovisiva Svizzera, Berna
La musica in quanto parte patrimonio audiovisivo:
alcuni particolari problemi di conservazione, di accesso
e consultazione
La conservazione del patrimonio
audiovisivo (ossia dellinformazione sotto forma di
fotografie, registrazioni, film e video) si è
trasformata in un compito che la mitologia antica avrebbe
affidato a Ercole, se non a Sisifo. Le ragioni della
difficoltà di questo compito sono numerose: i materiali
su cui le informazioni sono state registrate non erano
fatti per durare a lungo, non più dei dispositivi che
permettevano laccesso a quei suoni e a quelle
immagini in movimento. I documenti audiovisivi sono
prodotti in gran quantità da istituzioni e individui
dalle storie e dagli obiettivi più svariati. Per di
più, le modalità duso degli archivi audiovisivi
sono le più disparate: fini commerciali, ricerca
scientifica, semplice intrattenimento. La situazione
legale non è perciò assolutamente chiara. I documenti
audiovisivi sono, in genere, a malapena comprensibili
senza qualche forma di informazione scritta che li
accompagni. Nei casi peggiori, ne possono risultare seri
fraintendimenti. Con la creazione di una rete tra
istituzioni già esistenti chiamata Memoriav ne
fanno parte, tra le altre, gli Archivi Nazionali, la
Biblioteca Nazionale, la Fonoteca Nazionale, la Cineteca
Nazionale , la Svizzera punta a ottimizzare le aree
di competenza e le risorse finanziarie disponibili. Nel
1998, lorganizzazione ha potuto disporre di un budget
di circa tre milioni di franchi svizzeri. Questa somma
viene impiegata principalmente per sostenere
finanziariamente progetti nellarea della
conservazione e distribuzione dei documenti presenti
negli archivi audiovisivi. Non esiste un progetto
specifico per la musica, benché essa sia coinvolta in
numerosi progetti. Le ragioni di questa situazione sono
dovute principalmente al fatto che, per ragioni
commerciali, i fondi musicali sono spesso conservati
meglio di quelli parlati, e la loro
consultazione pubblica è spesso impossibile a causa di
problemi legati al copyright. Ciò nonostante, è
interessante esaminare attraverso il confronto di
progetti differenti le possibilità di conservare i
documenti musicali e di renderli accessibili.
Questa relazione descrive il passaggio
nella biblioteca musicale dellIRCAM da
unorganizzazione tradizionale a una che integra
strettamente le tecnologie digitali: raccolte online
di oggetti multimediali autoreferenziali, accesso e
acquisizione di dati attraverso reti LAN (Local Access
Network) e WAN (Web Access Network), strumenti di ricerca
e interfacce che consentono la consultazione di raccolte
eterogenee di documenti (libri, partiture, periodici,
registrazioni musicali commerciali e inedite, video, basi
dati ecc.) permettendone, nel rispetto dei diritti di
proprietà intellettuale di ciascun documento, luso
combinato da parte degli utenti abituali della biblioteca
on- e off-site. Come conseguenza di questo
sviluppo, gli archivi musicali sono disponibili alla
stregua delle collezioni bibliotecarie e sono ad esse
integrati, e beneficiano degli stessi meccanismi di
conservazione e accesso. Mentre alcune raccolte sono
cartacee, e rimarranno tali a causa di fattori tecnici e
legali, altre sono disponibili solo in forma
digitalizzata attraverso gli strumenti di ricerca
informatici e lacquisizione via rete.
RISM Serie A/II: "Manuscripts after 1600".
Database su CD-ROM e in Internet
Il Répertoire International des
Sources Musicales (RISM) è una joint
venture internazionale senza scopo di lucro che punta
al completo censimento delle fonti musicali esistenti nel
mondo: manoscritti, musica a stampa, opere di teoria
musicale e libretti dopera conservati in
biblioteche, archivi, istituzioni religiose, scuole e
collezioni private.
Gruppi di lavoro RISM indipendenti stanno
catalogando tali fonti in 32 paesi. I loro risultati sono
quindi raccolti e redatti per la pubblicazione a cura
della RISM Zentralredaktion di Francoforte sul Meno.
Le pubblicazioni sono divise in diverse
serie:
A/I: Einzeldrucke vor 1800
[opere a stampa di un solo autore anteriori al
1800]
A/II: Music Manuscripts after
1600 [manoscritti musicali posteriori al
1600]
B: Bibliographies of Materials
Organized by Topic [bibliografie di materiali
organizzati per tipologia]
C: Directories of Music
Research Libraries [guida alle biblioteche
musicali di ricerca]
La serie A/II, Music Manuscripts after
1600, è stata organizzata sin dallinizio come
database. Il catalogo completo dei manoscritti musicali
registrati attraverso EDP è pubblicato periodicamente
sotto forma di un CD-ROM cumulativo ed è disponibile
anche attraverso Internet.
Oxford University, Libraries Automation
Service, Oxford
King's College, Computer Science Department, Londra Ricerca basata sul contenuto nella biblioteca
musicale digitale: fasi preliminari del progetto OMRAS
OMRAS (Online Musical Recognition And
Searching) è una collaborazione di ricerca
internazionale fra il Kings College di Londra e il
Center for Intelligent Information Retrieval
dellUniversità del Massachussetts, Amherst Ma.,
finanziata congiuntamente dal Joint Information Systems
Committee britannico e dalla National Science Foundation
statunitense sotto legida dellInternational
Digital Libraries Program.
OMRAS punta ad applicare sia le vecchie
sia le nuove tecniche di recupero dellinformazione
al problema della ricerca basata sul contenuto in basi di
dati musicali di documenti in vari formati, inclusa una
limitata applicazione allaudio digitale. Ciò
comporta una quantità di questioni complesse,
specialmente in aree quali la rappresentazione della
musica, la definizione di algoritmi, larchitettura
di sistemi, linterfaccia utente e le tecniche di
riconoscimento audio. Fin dallinizio, la più
importante applicazione della tecnologia OMRAS è stata
individuata nel miglioramento dei tradizionali metadati
del catalogo di una biblioteca musicale.
Questa relazione descrive alcune
caratteristiche generali di OMRAS e il modo in cui esse
si ricollegano alla digitalizzazione di immagini e suoni
musicali già esistenti, e mostra come OMRAS possa essere
integrato con i sistemi bibliotecari esistenti a
beneficio degli utenti, dei bibliotecari e dei
catalogatori.
Conservatorio Statale di Musica "G.
Verdi", Biblioteca, Milano
La musica nella biblioteca virtuale
La biblioteca "virtuale" da
"catalogo universale" ad "archivio di
documenti". Se la costruzione del
"catalogo" per la musica ha una storia
consolidata di circa due secoli, la riproduzione dei
documenti è legata a vincoli derivanti da diritti di
proprietà di diversa natura. Il contributo dell'Italia
al "catalogo universale della musica" in
formato elettronico inizia nel 1986. Nonostante i
problemi di natura scientifica e tecnologica, la base
dati SBN musica, disponibile in gran parte attraverso
INTERNET, è oggi strumento prezioso per la ricerca
bibliografico-musicale. La facilità di accesso alle
"notizie" ha però reso ancora più difficile
la gestione dei documenti: un servizio a cui l'Italia
presta ancora poca attenzione.
Bibliothèque nationale de France,
Département de laudiovisuel, Parigi
Limpatto delle nuove tecnologie
sullattività della sezione audiovisivi della
Bibliothèque nationale de France
Preparando e poi realizzando la propria
sede di Tolbiac, la BnF ha già messo in opera le nuove
tecnologie dellinformazione, particolarmente nelle
postazioni di consultazione dei propri documenti
audiovisivi e multimediali e negli studi di transfert
dei propri supporti sonori.
Per una biblioteca come la BnF, biblioteca
di conservazione e la cui responsabilità verte su
documenti musicali di tutti i tipi, le nuove tecnologie
hanno effetto sulle diverse componenti della propria
missione:
La raccolta, basata in
particolare sul deposito legale dei modi
pubblici di messa a disposizione
dellinformazione. Dopo lintroduzione
dei mezzi di comunicazione di massa e
dellaudiovisivo, dopo il 1992 tocca alle
risorse elettroniche e, oggi, alle risorse in
linea.
Il trattamento documentario.
Era fondato su un modello che associava contenuto
e presentazione materiale (supporto), ma che al
contrario dissociava la procedura di accesso
allinformazione da quella della
consultazione del documento stesso. La
problematica dei metadati prende atto della fine
di queste frontiere e richiede una nuova
organizzazione di oggetti di informazioni
esplosi.
La conservazione. Alla
sopravvivenza dellinformazione attuata
essenzialmente mediante la salvaguardia dei
supporti, subentra la necessità di garantire la
durata dellaccesso mediante una strategia
di transfert successivi.
La comunicazione al pubblico che,
nellambiente di Internet, conosce anche
lapertura delle frontiere che prima
dora delimitavano i siti, i media e il
pubblico stesso. Con le risorse elettroniche si
sviluppano anche gli strumenti della
consultazione interattiva.
Al riguardo, le nuove tecnologie investono
anche il contenuto musicale, o quantomeno la sua
appercezione. Esse permettono la convergenza di modi di
consultazione fin lì fondamentalmente estranei: la
lettura sincronica della partitura e la presa
in considerazione temporale della registrazione. Nuovi
campi di studio potranno svilupparsi e nuove aree di
ricerca musicali assumono valore epistemologico: in
particolare quelle legate allinterpretazione e
allascolto.