Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna Attività 1998

Conferenze e convegni

 

Tavola rotonda I, L'analisi musicale: tendenze e limiti
 
Il titolo della tavola rotonda odierna, dedicata all’analisi musicale, reclama una testimonianza e sottintende una domanda: un rapporto sullo stato attuale degli studi e delle ricerche analitiche da un lato, una richiesta di definizione di campo d’azione dall’altro.
La prima parte del titolo allude ai modi, alle mode e ai luoghi secondo e verso cui si sta muovendo oggi l’analisi musicale: modi intesi come sistematizzazioni teoriche e metodologie applicative, mode come enfasi accentuative poste su e attorno a cliché talora grossolanamente ritagliati da più complesse e articolate costruzioni teoretiche, luoghi come ambiti disciplinari - non solo musicologici - apertisi in anni più o meno recenti e in misura diversa all’analisi musicale.
La seconda parte del titolo pone sul tappeto una serie di questioni che arrivano a toccare persino lo stesso statuto epistemologico dell’analisi musicale: fino a che punto l’analisi musicale è da considerarsi solo come strumento utile, se non indispensabile, all’apertura di nuove frontiere in altre discipline musicologiche? in che modo l’analisi musicale condivide, in combinazione più o meno paritaria con discipline non musicologiche, l’aspirazione all’ampliamento della conoscenza? è ancora possibile, oggi, ritenere l’analisi musicale una disciplina autonoma e a sé stante e bastante? l’analisi musicale è "padrona" o "serva" delle discipline cui si associa? è un mero complesso di pratiche operative o un abito mentale che ogni musicologo dovrebbe comunque indossare? dopo le pionieristiche ricerche ed esperienze degli anni cinquanta e sessanta, dopo l’espansione, la diffusione, il ripensamento e la critica degli anni settanta e ottanta, siamo oggi, negli anni novanta, di fronte alle "new tendencies", le rivalutazioni, le rivisitazioni, il pensiero debole, la caduta degli Dei, al centro di una "seconda prattica" dell’analisi musicale?
Questo ed altro ancora pretenderebbero il rapporto e la domanda, ma è impossibile esaurire il primo e soddisfare completamente la seconda, non solo qui ed oggi, ma molto probabilmente anche in occasioni più ricche quanto a tempi e spazi.
Per indirizzare la discussione e nel contempo circoscriverne l’ambito, l’associazione culturale "Il Saggiatore musicale", seguendo una prassi che si è già dimostrata fruttuosa in passato, ha suggerito a me e agli amici e colleghi qui convenuti di prendere spunto da tre begli articoli pubblicati recentemente sulla rivista omonima. Gli articoli in questione sono: 1. Continuité, cohérence et "formes de temps". A propos des "Night Fantasies" d’Elliot Carter di Étienne Darbellay ("Il Saggiatore musicale II, 1995, n.2), 2. "Natura delle cadenze" e "natura contraria delli modi". Punti di convergenza fra teoria e prassi nel madrigale cinquecentesco di Stefano La Via ("Il Saggiatore musicale" IV, 1997, n.1), 3. Comprendere attraverso l’analisi di Hans Heinrich Eggebrecht ("Il Saggiatore musicale" IV, 1997, n.2).
Nei loro interventi i relatori commenteranno in particolare alcuni passi del primo e del terzo articolo, pur toccando anche taluni passaggi del secondo, ne amplieranno le suggestioni e giungeranno a considerazioni personali, fornendo quindi - in una sintesi che in partenza potrebbe sembrare quasi impossibile - sia elementi per redigere un iniziale, provvisorio rapporto sulle tendenze odierne dell’analisi musicale, sia spunti di riflessione per tentare l’operazione non facile di capire quali siano o possano considerarsi i suoi limiti.
Gli argomenti trattati dai relatori possono iscriversi in questo succinto quadro d’assieme:
1. oggetto e statuto epistemologico dell’analisi musicale;
2. natura del processo analitico;
3. autonomia e identità dell’analisi musicale;
4. bipolarità dell’approccio analitico (oggettivo versus soggettivo);
5. soglia di passaggio tra analisi e interpretazione;
6. limiti dell’interpretazione e rischi di sovrainterpretazione;
7. nuove tendenze (ermeneutica anni novanta, critica dello scientificismo anni settanta)
8. approccio polimetodologico all’analisi musicale;
9. integrazione fra analisi testuale e analisi percettiva.
La tavola rotonda prevede un intervento dei relatori ed una loro replica, una breve pausa ed una discussione generale aperta a tutti gli intervenuti.
 

(Loris Azzaroni)


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