Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna 02

a Emma

DOSSIER VASIL'EV

a cura di Alessio Bergamo

ANATOLIJ ALEKSANDROVIC-VASIL'EV

PROFILO BIOGRAFICO

Nato il 4 maggio del 1942 nella provincia di Penza è cresciuto a Rostov sul Don. Lì ha cominciato a partecipare all'attività del teatro-studio dell'università locale, di cui frequentava la facoltà di chimica. Dopo la laurea ha lavorato due anni nella flotta del pacifico, studiando sulle navi le correnti marine. Tornato a Rostov invece di proseguire nella carriera universitaria ha optato per il teatro.

Nel 1968 è stato ammesso alla facoltà di regia del GITIS (Istituto Statale di Arte Teatrale). Il suo corso era diretto da Marija Osipovna Knebel' e Andrej Alekseevié Popov.

Regista, ma soprattutto pedagoga e teorica, Marija Knebel' è stata una figura ~i primaria importanza per la storia del teatro sovietico. Allieva di Michail Cechov, quindi membro del Secondo Studio del Mchat (Teatro d'Arte di Mosca) e poi attrice e regista al Mchat, faceva parte della cosiddetta "seconda generazione del Teatro d'Arte", quella entrata nel teatro dopo la rivoluzione, e alla quale appartenevano anche attori come Chmelév, Gribov, Stanycin, Olga Androvskaja, Kedrov ecc. Al Mchat ha recitato in diversi ruoli, anche di una certa rilevanza, e ha assistito Nemirovié-Danéenko in diverse messe in scena. Nel 1935 Stanislavskij la chiamò ad insegnare "parola artistica" al suo nuovo "Studio opero-drammatico", nel quale Marija Knebel'ha lavorato fino a quando, alla morte di Stanislavskij, lo Studio dovette chiudere. Marija Knebel' è stata, insieme al regista Aleksej DmitrevW Popov, la portabandiera di una corrente dello stanislavskismo della quale hanno fatto parte molti importanti registi russi: lacosidetta "scuola del metodo dell'analisi dell'azione"; una scuola basata sull'esperienze condotte allo "Studio opero-drammatico" da Stanislavskij e che recepisce anche diversi aspetti dell'insegnamento teorico di Nemirovic-Dancenko. Marija Knebel' ha propagandato e diffuso questa scuola per tutta la sua vita, trasmettendola ai suoi allievi e scrivendone in interessantissime opere teoriche.

Andrej Alekseeviè Popov, figlio di Aleksej Dmitrevié Popov, e anche lui appassionato fautore del metodo dell'analisi dell'azione, è stato per molti anni regista principale del teatro dell'Armata Rossa a Mosca ma era principalmente un attore (il lettore italiano probabilmente se lo potrà ricordare nel suo ultimo ruolo, quello di Zachar, servitore fedele del pigro Oblomov, nel film Oblomov di Nikita Michal'kov). Vasil'ev, come anche altri allievi di Andrej Popov, ne parla come di un pedagogo di eccezionali doti umane e professionali.

Nel 1973, finito il CITIS a Vasil'ev è stata assegnata una borsa di studio presso il Mchat, dove ha fatto i suoi primi spettacoli da regista professionista. Il suo spettacolo di esordio è stato A solo per orologio con snoneria dell'autore slovacco contemporaneo 0. Zagradnik, messo in scena sotto la supervisione di Oleg Efremov (a tutt'oggi direttore artistico e regista principale del teatro). Uno spettacolo che riuniva cinque vecchi attori della "seconcla generazione del Mchat" e che, praticamente, è stato il loro canto del cigno.

La collaborazione di Vasil'ev con il Teatro d'Arte è proseguita fino al 1976, anno in cui ha accettato l'invito del suo ex pedagogo Andrej Popov, a cui era stato nel frattempo affidato l'incarico di dirigere un altro teatro di Mosca, il Teatro Stanislavskij, il quale gli aveva proposto di far parte, insieme agli altri due suoi ex compagni di corso, Iosif Rajcliel'gauz e Boris Morozov, del nuovo collegio registico del teatro. Il giovane collegio registico propose all'attenzione del pubblico moscovita una politica nettamente innovativa, tanto in termini di repertorio, quanto in termini spettacolari, e riscosse un enorme successo, soprattutto negli ambienti intellettuali. Il fulcro del nuovo repertorio era costituito soprattutto da pièces della cosidetta "nuova onda" della drammaturgia sovietica, e cioè di autori come 0. KuCinskij, V.Slavkin, L. Petrusevskaja, 0. Remez, S. Sal'tjanis ecc.

La scelta del titolo del primo spettacolo di Vasil'ev al Teatro Stanislavskij è stata anch'essa fatta tenendo presente la nuova politica del repertorio che yeniva promossa dal teatro. Infatti si tratta della prima versione di Vassa Zeleznova, un dramma del 1905 di Gorkij, riscritto successivamente dall'autore in epoca di realismo socialista e noto al pubblico sovietico solo nella seconda versione. La prima versione, quindi, assai meno intrisa di propaganda della seconda e, benché realista, caratterizzata da quell'atmosfera escatologica tipica della drammaturgia simbolista russa di inizio secolo, ha rappresentato una curiosità assoluta per il pubblico e lo ha spiazzato, ché lo spettacolo di Vasil'ev non rispondeva in nessuri modo alle aspettative che gli spettatori russi erano abituati a nutrire nei confronti di questo classico della drammaturgia nazionale. Il successivo spettacolo che Vasil'ev ha messo in scena al Teatro Stanislavskij è stato La figlia adulta del giovane (1978) del drammaturgo russo contemporaneo Viktor Slavkin; la commedia narra la storia di un ex ragazzo ribelle degli anni '50 che, nonostante siano passati più di vent'anni da alcuni violenti conflitti intercorsi tra lui e le autorità universitarie a causa del suo comportamento "alternativo", non riesce a smettere di sentirsi ribelle ed emarginato. Era uno spettacolo che toccava punti dolenti del rapporto degli intellettuali sovietici con la società in cui vivevano e fu un autentico successo. Il Teatro Stanislavskij, però, col passare del tempo e con l'accrescersi della sua popolarità diventava sempre più scomodo per le autorità che non vedevano di buon grado la sua politica artistica. Il risultato fu che l'apparato cominciò a mettere sulla sua strada ostacoli su ostacoli sino a che il gruppo non si disgregò: Popov dette le dimissioni e il collegio registico si disperse.

Dopo la fine infelice dell'esperienza del Teatro Stanislavskij Vasil'ev ha attraversato un periodo di instabilità lavorativa durante il quale ha avviato molti progetti, concludendone assai pochi. Tra i progetti conclusi: un radio spettacolo sul romanzo di O.Wilde Il ritratto di Dorian Gray, con Marija Babanova, già attrice di Mejerchol'd, e il trasferimento dello spettacolo Vassa Zeleznova dal Teatro Stanislavskij al Teatro Taganka. Tra quelli avviati e non portati a conclusione due spettacoli shakespeariani (Leallegre coniari di Windsor al Teatro Lenkom, e Re Lear, con A. Popov nel ruolo di protagonista, al Mchat) e Oli! Giorni Felici di Beckett con Marija Babanova. In questi anni Vasil'ev ha anche cominciato la sua attività pedagogica, prima come insegnante di arte dell'attore ai Corsi superiori per autori di cinema del GIK (Istituto Statale della Cinematografia), poi al CITIS come direttore artistico di un corso di regia insieme ad Anatolij Efros. Durante questo periodo Vasil'ev aveva instaurato un rapporto preferenziale di collaborazione con il Teatro Taganka diretto da jurij Ljubimov; i frutti di questo rapporto sono stati diversi: la collaborazione con Ljubimov alla messa in scena del Boris Godunov di Pu9kin, il trasferimento alla Taganka di un discreto numero di attori che avevano collaborato con lui al Teatro Stanislavskij e, nel 1982, l'avvio delle prove della nuova pièce di Viktor Slavkin Cerceau alla quale, ha poi continuato a lavorare, con varie interruzioni, fino al 1985. La pièce, che narra la storia di sei quarantenni che si riuniscono per un week-end in una bellissima dacia di campagna progettando di viverci insieme e per sempre, ma che poi finiscono per separarsi e per tornarsene in città, è una sorta di parabola sul rapporto dell'uomo sovietico col bello.

Dopo la prima di Cerceati, nel 1985, Vasil'ev ha riaperto la sua collaboraZ1OL Le pedagogica col GITIS, che aveva interrotto nel 1984 dopo alcune polemiche seguite ad un esame che non era piacuto allo staff dirigente dell'Istituto. Nella primavera del 1985 gli è stato affidato un primo corso di regia per studenti fuori-sede, e nell'autunno gliene è stato affidato un secondo. Quest'ultimo si trovava gia al terzo anno di corso, ed era stato diretto, fino a quel momento da un pedagogo che a suo tempo era stato membro del collegio docente deí corso frequentato da Vasil'ev, Michail Butkevk. Nel 1986 il Soviet di Mosca ha aperto per VasiVev un nuovo teatro, la "Scuola d'arte drammatica" (il nome è stato proposto dallo stesso Vasil'ev), che è stato inaugurato, nel 1987, proprio con lo spettacolo conclusivo del corso ereditato da Butkeviè: Sei personaggi in cerca d'autore. Dal momento dell'inaugurazione del teatro si è aperto per Vasil'ev un periodo di tournècs piuttosto intenso con Gerceau, Sei personaggi e Questa sera si recita a soggetto. Fino a tutto il 1990 Vasil'ev ha continuato a lavorare su Pirandello e a sviluppare in sede di ricerca teorica i principi del teatro ludico. Nel 1990 il teatro ha attraversato una crisi che si è conclusa con l'abbandono del teatro da parte di diversi attori, alcuni dei quali avevano avuto un ruolo di punta nei progetti pirandelliani. Da quel momento fino al 1995 la Suola si è chiusa nella ricerca e, di fatto, non ha più mostrato spettacoli finiti, ma solo saggi, risultati di fine laboratorio, work in progress, ecc. Centro del lavoro della Scuola, durante questo periodo è stato l'ultimo, complesso progetto pirandelliano (il Ciascuno a suo modo fatto in collaborazione col Centro Teatro Ateneo di Roma e col Teatro di Roma), e soprattutto il lavoro sull'azione verbale sviluppato sui testi di T. Mann, sull'Iliade e sull'Anfitrione di Molière. Vasil'ev in questi anni ha anche messo in scena diversi spettacoli autonomamente, con attori di altri teatri. E in particolare Maskarad di Lermontov alla Comédie Française (1992), Il sogno dello zietto di Dostoevskij a Budapest nel Teatro d'Arte diretto dall'attrice M.Térééek (1994), e l'opera di Cjaikovskij tratta dal racconto di Puskin La danza di picche a Weimar (1996). Dal 1995 la Scuola ha ricominciato a mostrare spettacoli finiti, in particolare l'Anfitrione di Molière, e Don Giovanni, ovvero Il convitato di pietra ed altri versi, spettacolo basato sulla piccola tragedia di Puskin, ma che include anche altri componimenti poetici del grande scrittore russo.

La feconda tensione fra l'anima pedagogica e quella creativa di Vasil'ev, viene così descritta da Béatrice Picon-Vallin: "Erede del sapere teatrale incamerato nel corso del Novecento, egli risente dolorosamente la necessaria scomparsa del regista di fronte al pedagogo esigente, l'incapacità del primo a "scolpire l'acqua". E nella sua permanente insoddisfazione, in nome di ciò che potrebbe essere, può distruggere ciò che è: la sua intensa attività pedagogica è spesso disincantata, anzi disperata. L'atteggiamento di Vasil'ev ricorda quello del mistico Copeau di cui Gide diceva che non era possibile non abbandonarlo. Esattamente come lui, Vasil'ev, "come la stagione" si spoglia degli allievi, degli attori che lo abbandonano e si disperdono. [ ... Egli analizza la crisi contemporanea, immagina le forme di un teatro a venire, insiste sulla sua spiritualità, e si esilia nel cuore della propria citta". (da Béatrice Picon-Vallin, Creare alla russa: la scuola come alternativa, ne "Il patalogo", n' 17, Milano, Ubulibri, 1994, pp.198-207; traduzione dell'articolo pubblicato in "Theatr/ Public", n'116, marzo~aprile 1994). Sull'attività pedagogica di Vasil'ev sono utili anche i seguenti testi: B. juchananov, Mon repos, in "Teatral'naja zizn-, 1988, n' 12, pp.16-17. Articolo che contiene alcune riflessioni di un ex allievo di Vasil'ev sull'esperienza pedagogica vissuta con lui. M. Dmitrevskaja, Sest' personazej v poiskach mastera, in "Moskovskij nabljudatel' ", n' 2, 1991, pp. 10~ 16. Articolo su un festival di allievi di Vasil'ev tenutosi a Leningrado e sul suo lavoro di pedagogo. Sentire il teatro, intervista a Anatolij Vasil'ev di Gianfranco Capitta e Giorgio Ursini Ursic, in Teatro in Europa, Milano, ed. Piccolo Teatro di Milano, 1995, pp. 65-70.

(A.B.)

LA "NUOVA ONDA"

I drammaturghi della cosiddetta nuova onda" hanno quasi tutti partecipato all'attività delloStudio di drammaturgia di V. Mytnaja diretto dal drammaturgo Aleksej Arbuzov e che fu attivo dal 1973 ai primi anni '80. Lo Studio di Arbuzov, di fatto, non aveva altre funzioni se non quella di luogo di incontro e di confronto. Parlare di un'unica scuola, o di una tendenza organizzata sarebbe un errore. Nonostante ciò si possono riconoscere alcuni tratti comuni alle opere dei drammaturghi della "nuova onda ". Inanzitutto c'è una certa contiguità col teatro dell'assurdo, nel quale le situazioni "normali" e quelle assurde sono affini e difficilmente distinguibili le une dalle altre. L'eroe delle opere di questo tipo di drammaturgia. è spesso un uomo messo ai margini dalla vita che conduce. Vita che, per una ragione o per l'altra, ha deformato le consuetudini (lavorative, della convivenza, ecc.) fino a renderle totalmente assurde. Queste opere sono caratterizzate da una notevole ricerca sul linguaggio. Spesso il linguaggio è conformemente basso e, in questo senso, provocatorio (pensiamo sempre che stiamo parlando dell'Urss degli anni'80). Ma non solo: c'è una forte elaborazione dei gerghi, delle lingue particolari di determinati strati o gruppi sociali (sia questo il gergo degli alcolizzati di Ginzano della Petrusevskaja, o degli stiljaghi de La figlia adulta di un giovane di Slavkin).

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