Dottorato
in
Studi teatrali e cinematografici
coordinatore Marco De
Marinis
CONFERENZE/PRESENTAZIONE LIBRI
a cura di Marco De
Marinis
20 febbraio-27 novembre 2009
METODOLOGIE DI
RICERCA I-II
L’ATTORE, LA SCRITTURA,
LA SCENA
ingresso libero
Presentazione del volume
“mPalermu”, “Carnezzeria”, “Vita mia”
Obbligo di
frequenza per i Dottorandi di Teatro
È la prima monografia critica su Emma Dante,
autrice-regista contemporanea, fondatrice nel 1999 della Compagnia Sud
Costa Occidentale a Palermo, ma già molto affermata sul piano nazionale
e soprattutto internazionale. La prospettiva della "lingua teatrale"
implica un doppio sguardo, sui testi e sugli spettacoli della sua
"Trilogia della famiglia siciliana" (mPalermu, Carnezzeria, Vita mia),
nucleo assodato per omogeneità e per riconoscimenti. Lingua anche come
polifonia variabile di dialetto e italiano, elaborata per e attraverso
la scena, a partire dai corpi e dalle voci degli attori-personaggi, dal
luogo di formazione e d'incontro con gli spettatori.
E' un libro
double face; incorniciato da una premessa storico-semantica, che
ricongiunge il caso Emma Dante ai precedenti paradossi artistici dei
siciliani (da Verga a Sciascia, da Pirandello a Joppolo), e dai
percorsi biografico-artistici di questa autrice del 2000, nata e
ritentata dall'attorialità. Può essere letto anche a rovescio: il
racconto degli spettacoli, nel cui spazio visivo e sonoro il fenomeno
teatrale si realizza, consente di rivisitare per continui richiami la
drammaturgia "mobile" dei testi, mediante il confronto fra edizioni a
caldo, copioni e riscritture per la stampa.
L'indagine affronta le
relazioni pericolose fra oralità, scrittura e immaginazione, perciò le
due parti centrali del saggio si integrano o si rispecchiano a vicenda.
Così come l'appartenenza del lavoro della Dante e del suo gruppo al
contemporaneo teatro di ricerca svela la necessità di rapporti
radicati, ed estremi, con la tradizione del Sud e della Sicilia,
attraverso le metamorfosi che la nostra epoca impone a tematiche
antropologiche e archetipiche.
Anna Barsotti
è docente di Discipline dello Spettacolo presso la Facoltà di Lettere e
Filosofia dell’Università di Pisa. Ha prodotto studi sul rapporto
lingua-dialetto dal teatro di Verga e di Capuana alla nuova
drammaturgia napoletana, su De Roberto, Marco Praga, d’Annunzio,
Bontempelli, Scarpetta, Viviani, sulla critica teatrale italiana e il
’900, ed un agile percorso da Pirandello a Fo. Fra le sue
pubblicazioni, Giuseppe Giacosa e Verga drammaturgo (Premio Idi-Saint
Vincent “Silvio d’Amico” 1974), Rosso di San Secondo (1978, Premio
“Viani-Rosso di San Secondo” 1979), Il teatro dei “Maggi” in Toscana
(1983), Futurismo e avanguardie nel teatro italiano fra le due guerre
(1990, con scritti su Rosso, Cavacchioli, Vasari e Aniante). Per
Eduardo drammaturgo (Bulzoni 1988-1995) ha ricevuto il Premio Nazionale
di Critica “Luigi Russo”; dopo l’Introduzione a Eduardo (Laterza 1992)
ha curato la nuova edizione Einaudi della Cantata dei giorni dispari
(1995) e della Cantata dei giorni pari (1998) ed ha redatto il profilo
Eduardo (Einaudi 2003). Ha indagato le relazioni fra tragico e comico
dalla fine del Settecento alla fine del Novecento: Alfieri e la scena.
Da fantasmi di personaggi a fantasmi di spettatori (Bulzoni 2001);
Eduardo, Fo e l’attore-autore del Novecento (Bulzoni 2007, con
riferimenti al fenomeno delle contaminazioni linguistiche).
Dirige
per ETS tre collane di libri di ricerca: “Narrare la scena. Esercizi di
analisi dello spettacolo” (con Federica Mazzocchi), “Il canone teatrale
europeo” (con Annamaria Cascetta), “Percorsi critici fra mondo del
teatro e teatro del mondo”.
Programma completo delle attività