Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna Dipartimento di Musica e Spettacolo - ATTIVITA'

Dottorato in Studi teatrali e cinematografici
coordinatore Marco De Marinis        


 

20 aprile-11 giugno

Seminario interdottorale

in collaborazione con

Scuola Superiore di Studi Umanistici di Bologna

Teatro e neuroscienze

L’apporto delle neuroscienze cognitive

a una nuova teatrologia pluridisciplinare

e sperimentale

a cura di Marco De Marinis, Francesca Bortoletti, Giulia Guiducci


3 maggio, ore 11

IVAR HAGENDOORN 
Amsterdam

Towards a Neurocritique of Art
Verso una neurocritica dell'Arte


Sala Rossa – Scuola Superiore di Studi Umanistici

via Marsala, 26


abstract
When was the last time you laughed when you saw a building? Did you ever feel disgusted when watching a dance performance, so much so that you felt like throwing up? And what’s so funny about Tommy De Vito in Goodfellas? Is it the way he talks? I mean, funny how? Funny like a clown? How is he funny? In his lecture we will talk about the cognitive neuroscience of dance, humor and disgust. He will argue that by revealing the neural mechanisms that underlie our thinking and feeling cognitive neuroscience can be said to have a critical dimension. He will talk about the neuroscience behind the iPod Shuffle, the blurring of fact and fiction, the reality on stage and the philosophy of Donald Rumsfeld. He will argue that ugliness is not the opposite of beauty but an aesthetic category in itself, founded on disgust. He will end his lecture on a serious note with some well-meant, though not necessarily good, advice. He will also show some pictures of Maria Sharapova.

I. Hagendoorn


Quando è stata l’ultima volta che hai riso guardando un palazzo? Sei mai stato disgustato fino alla nausea guardando una performance di danza? E cosa c’è di così divertente in De Vito nel film ‘Goodfellas’? È il modo in cui parla? Voglio dire, divertente in che modo? In questo intervento si parlerà dell’approccio neuroscientifco e cognitivo alla danza, all’umorismo ed al disgusto. Le neuroscienze cognitive hanno un ruolo critico nel rivelare il meccanismo neurale alla base del pensiero e dei processi emotivi. Saranno presi in considerazione l’iPod Shuffle, l’offuscamento del confine tra realtà fattuale e fictional, la realtà del palcoscenico e la filosofia di Donald Rumsfeld. La bruttezza non è il contrario della bellezza ma una categoria estetica in sé, basata sul disgusto. Verranno forniti alcuni seri consigli, utili ma non necessariamente buoni, e si osserveranno alcune fotografie di Maria Sharapova.



Note sul relatore

Ivar Hagendoorn, coreografo, fotografo e ricercatore volge al momento i suoi principali campi di interesse verso la neuroestetica, la globalizzazione e l’urbanizzazione. Le sue performance di danza sono state apprezzate in tutto il mondo e le sue foto pubblicate su numerose riviste. Nella sua ricerca artistica e scientifica applica le riflessioni e i principi provenienti da varie discipline, come la filosofia, le neuroscienze cognitive, la psicologia e la sociologia, allo studio dell’arte. Ha presentato i suoi lavori e le sue ricerche presso festival e conferenze internazionali a Los Angeles, Toronto, Boston, Berlino, New York, Francoforte, Lisbona ed altre città nel mondo.

Nel 2001 è stato ‘visiting scientist and artist’ alla University of Southern California in Los Angeles; nel 2005-06 ‘guest lecturer’ al Dance Unlimited program of the Arnhem School of Dance, un importante istituto post-laurea dedicato alla danza, dove ha approfondito coi suoi studenti le possibilità d’integrazione tra la pratica coreografica e la teoria critica.

Il background scientifico-matematico, econometrico e filosofico lo ha indotto all’applicazione di numeri e modelli matematici all’arte. Pur credendo solo nelle leggi universali individuate nei campi della matematica, della fisica e della chimica, riconosce nella pratica artistica delle tendenze, delle ‘propensioni’, che un’appropriata analisi di dati e modelli può individuare e spiegare. Influenzato dal post-strutturalismo e dalla teoria della complessità, il suo pensiero si è formato sulla scia di filosofi come Michel Foucault, Jacques Derrida, Gilles Deleuze, Jean-François Lyotard, Jean-Luc Nancy e recentemente Peter Sloterdijk e Slavoj Zizek.

Web: http://www.ivarhagendoorn.com/

Dipartimento di Musica e Spettacolo
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