Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna
Sintesi:
Continuità e novità del Compendium musicae
a. continuità
Il Compendium si inquadra perfettamente nella tradizione secolare della teoria musicale di impianto matematico-pitagorico. Questa tradizione nasce nella Grecia classica con Pitagora e la sua scuola, ed è fondato sulla rappresentazione del suono musicale attraverso i rapporti di numeri interi semplici: il quaternario, ossia i numeri da 1 a 4. Da allora la musica è la scienza del numero sonoro, una disciplina matematica insieme ad aritmetica, geometria e astronomia. Questa spiega inoltre perché nellantichità e nel Medio Evo molti matematici e astronomi, fino a Keplero, abbiamo associato nelle loro speculazioni matematiche anche le problematiche musicali.
La tradizione matematico-musicale pitagorica e platonica annovera tra i suoi rappresentanti Boezio, che ricicla tutta la teoria musicale antica consegnandola alle generazioni future. Nel Tardo Rinascimento Zarlino rinnova dallinterno questa tradizione, sostituendo al quaternario pitagorico il proprio senario, i numeri da 1 a 6, i cui rapporti generano non soltanto le consonanze conosciute agli antichi (unisono, ottava, quinta e quarta), ma i nuovi intervalli musicali consonanti di terza e sesta maggiore e minore introdotti dalla polifonia medievale e rinascimentale. Alla rivoluzione del linguaggio musicale occidentale moderno viene così a corrispondere una novità nella sistemazione teorica. E non a caso Zarlino è considerato nella sua epoca il "Principe dei musici", colui che con la propria opera teorica ha legalizzato, ossia sottoposto a regole pratiche desunte da analisi teoriche, tutta la prassi musicale del suo tempo.
Col Compendium musicae Cartesio si colloca allinterno di questa tradizione. Conosce Zarlino, lunico autore musicale citato nel trattato, che probabilmente ha studiato nel Collegio di La Flèche. Anche per Cartesio la musica è una matematica, più precisamente una matematica media o mista, perché associa la ragione col senso. Essendo una matematica, i numeri sonori sono anche per Cartesio la forma che si imprime nella materia sonora per conferire a questa materia un ordine, una simmetria, unarmonia che deve convenire alla musica, posto che il suo fine è dilettare ludito e muovere emozioni. Limpianto teorico e strutturale del Compendium è dunque comprensibile solo se posto nella prospettiva di questa tradizione.
b. novità
Le novità teoriche del Compendium sono:
la maggiore attenzione riservata allascolto, al soggetto della musica, al fruitore. Questa componente percorre tutto il trattato e accompagna in sordina anche le analisi più astratte. Ad esempio, nella deduzione delle consonanze Cartesio chiama spesso in causa lesperienza sensoriale per consolidare le proprie tesi sulla priorità dellottava, sulla sua risonanza, e così via. Lascolto è poi messo in grande evidenza in quella che è certamente unaltra novità del Compendium: lanalisi del tempo, del ritmo musicale, che Cartesio fonda interamente su una fenomenologia del tempo interno mutuata dal De musica di SantAgostino.
Unulteriore variante è la riforma del senario zarliniano: per Cartesio i numeri sonori sono 2, 3 e 5, corrispondenti alle consonanze dottava, quinta e terza maggiore. In altri termini, Cartesio ha una visione dinamica delle grandezze musicali, e individua in quella che sarà poi chiamata la triade maggiore il centro propulsore dinamico della struttura musicale. In tal modo Cartesio riformula la vecchia distinzione tra consonanze perfette e consonanze imperfette. Lomaggio di Rameau nel 1722 è la conferma di questo stato di cose.
Unaltra novità è costituita dalle analisi psicologiche che Cartesio pone a fondamento delle regole della buona composizione. Questse regole compositive trovano la loro vera giustificazione nel soggetto, ossia nelle attese e strategie cognitive dellascolto, e questa tematica difficilmente si trova nelle Istitutioni harmoniche di Zarlino, da cui Cartesio prende la sostanza delle regole pratiche.