Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna
Note b
Note al
secondo capitolo
- Per la procedura di premettere alla
trattazione del contenuto delle discipline matematiche
alcune proposizioni introduttive, "Praenotanda o
Praecognita," vedi P. Gozza, Una matematica
rinascimentale. La musica di Descartes, "Il
Saggiatore Musicale," II (1995), 2, pp. 237-257:
247-48.
- La fonte di Cartesio è Aristotele, De
anima, III, 2, 426a 28 426b 8.
Il piacere è dunque la proporzione tra il senso e
loggetto, tra lordine inerente
alloggetto e lordine inerente alla
sensibilità.
- Da notare che Cartesio pensa
loggetto dei sensi come una totalità di parti fuse
tra loro per formare un tutto coerente e ordinato. Data
questa premessa, Cartesio dice che la regola della
disposizione delle parti nelloggetto, ossia la loro
proporzione, deve essere semplice, in modo che le parti
siano percepite distintamente.
- Nellesempio dei tre segmenti in proporzione
aritmetica, una stessa grandezza o modulo si ripete
identicamente prima due, poi tre, infine quattro volte:
il senso, ossia la visione, coglie facilmente la
proporzione tra queste diverse grandezze e può
ricostruire lunità delle parti delloggetto.
Invece nel secondo esempio, ove le tre grandezze sono in
proporzione geometrica, le parti non sono facilmente
percepibili perché i loro rapporti determinano una
quantità irrazionale che confonde la percezione. Per una
più chiara rappresentazione delle grandezze geometriche
dell'esempio vedi Gozza, Una matematica rinascimentale,
cit., p. 248.
- Questo canone o regola
della percezione è una costante del classicismo
dogni tempo.
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