Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna
SUONI DAL MONDO Festival di Musica Etnica - III Edizione |
La terza edizione di Suoni dal Mondo si inaugura con una prima nazionale che chiama in causa il filo conduttore principale della rassegna: il tema del sincretismo, l'interazione tra musica e danza, espressione scenica e fascinazione visuale.
Lo spettacolo di Mahabarata Kathakali è l'occasione per aprire le porte di cucina e sbirciare gli arnesi di questo complesso "laboratorio" teatrale. Alla tecnica della danza e al trucco sono dedicati i seminari che gli artisti del Kathakali terranno il 18, 19 e 20 novembre: gli incontri sono inseriti nel programma dei Laboratori di Musica e Spettacolo allestito dal Centro Interfacoltà di Musica e Spettacolo dell'Università di Bologna.
Venerdì 6 novembre Multisala via dello Scalo, 23 ore 21.30
MAHABARATHA KATHAKALI
Teatro e danza dell'India del Sud
Prima nazionale
Kathakali è la forma più ricca e completa fra le grandi tradizioni del Teatro Indiano: musica, danza, azione, estetica, filosofia, religione e mito sono coinvolti in uno spettacolo proposto da numerosi danzatori e musicisti, eredi del Teatro Sanscrito (II - VIII secolo a. C. ). Un teatro nel quale l'attore, per rappresentare il testo, ha quattro mezzi espressivi a propria disposizione: la musica (vocale e strumentale), i gesti (delle mani e del corpo, i passi di danza), l'espressione facciale e l'aspetto (il costume, il trucco).
Costumi di grande fascino e un trucco elaborato, i movimenti stilizzati, il canto e i tamburi del Kathakali creano notevole suggestione, ma il fulcro di questo teatro è la sottile espressione delle emozioni (il trucco serve a rendere più chiara l'espressione del volto: un attore del Kathakali è infatti in grado di controllare ogni singolo muscolo facciale). Nell'antica India gli stati mentali furono classificati in otto permanenti, trentatré transitori e otto involontari. Nei secoli, questa classificazione ha costituito il materiale da cui la gran parte delle forme di teatro-danza indiano ha attinto significato e valore estetico. Un attore di Kathakali intraprende lo studio della danza alletà di otto anni e lo prosegue per almeno dodici anni. Altri ventanni di esperienza sono necessari affinché lattore raggiunga il livello trascendentale di virtuosismo tecnico necessario allespressione delle emozioni.
Mercoledì 11 novembre Multisala via dello Scalo, 23 ore 21.30
ALY WAGUÉ
Canti e musica tradizionale del Mali
Flauti, canto, danza e percussioni trovano in Aly Wagué un interprete eccezionale. Indirizzata molto nettamente verso valori percussivi, larte dellensemble di Aly Wagué porta ancora una volta a Suoni dal Mondo la testimonianza della grande tradizione griot.
La Cora, strumento che questa rassegna ha già proposto in altri appuntamenti nelle passate edizioni, viene affiancata alla famiglia dei flauti che trova in Aly Wagué un virtuoso deccezione, e a una vasta sezione di percussioni.
Giovedì 19 novembre Multisala via dello Scalo, 23 ore 21.30
MANDINO TRIO e PHARO ENSEMBLE
Musica degli zingari "Manouche" (Francia)
Il "jazz Manouche": lo si colloca tra blues e folclore allombra dellesempio di Django Reinhardt. Dei legami tra musica zingara e afroamericana si parla da sempre: popoli déracinés, senza radici entrambi, i primi sparsi nel mondo a partire dalle Indie, i secondi deportati ed entrambi destinati a vivere in società che non riconoscono loro qualità specifiche.
Agli zingari non è capitato di poter sviluppare un linguaggio di portata analoga a quella del jazz: ma di questo si sono impadroniti, affiancandolo come capita nella tradizione manouche, a sentori di bossa-nova e di musica da danza gitana, alle csardas e a temi classici. Una mescolanza di elementi eterogenei specifici e stranieri, che dà origine ad una musica di spiccata originalità tale da averne fatto lattributo distintivo di una comunità.
E non è tanto il materiale, a caratterizzare questa musica in chiave zigana, bensì linterpretazione, qualcosa che serve a distanziare il materiale di partenza. In questo senso anche il blues finisce per contribuire allespressione manouche, non tanto la tecnica blues, quanto, piuttosto, il suo spirito, il feeling, analogamente a quanto accade col flamengo per gli andalusi, o il fado per i portoghesi.
Mandino, la cui musica è ispirato allesempio di Django, è un chitarrista egualmente riconosciuto nel mondo manouche e in quello del jazz; Pharo è un giovane violinista di talento, dotato di un eccezionale vibrato. In trio con contrabbasso e chitarra suona musica di origine balcanica piegando volentieri il suo violino a soluzioni swing.
Mercoledì 24 novembre Multisala via dello Scalo, 23 ore 21.30
CANTI E MUSICA DI CORTE DEI PAESI SONDA (Indonesia)
Venerdì 4 dicembre Multisala via dello Scalo, 23 ore 21.30
BUSSO GANGA ENSEMBLE
Musica e danze delle confraternite Gnawa del Marocco
"Quando inizia lautentico rituale scrive Julian Beck quando i Gnawa arrivano nel cortile e suonano e ballano e partono in trance, ci sei trascinato dentro, apri le finestre, fuori sul balcone, ti apri, perché sai che quel che sta succedendo non è solo musica astratta, sai che lesorcismo dei demoni fuori dalla casa, è lingresso della buona fortuna, lo spirito della gioia". Anche qui, come per lo spettacolo di Kathakali che ha aperto Suoni dal Mondo, i confini tra danza, musica e teatro non si danno. I Gnawa del Marocco sono i discendenti degli schiavi neri trapiantati nellAfrica del Nord dopo il crollo degli imperi della Guinea e del Mali: "componenti di una tariqa (sentiero, via mistica e, per estensione, confraternita) che conta adepti in tutto il Maghreb ed è costituita per la maggior parte da neri provenienti dai paesi del Sudan occidentale (Mali, Mauritania, Senegal, Guinea, Niger, Nigeria del Nord e Burkina Faso)".
La tradizione di cui sono eredi si è integrata nel corso dei secoli con lambiente islamico di adozione, e ha dato origine a una particolare forma di sincretismo tra i culti ancestrali dellAfrica nera e il misticismo islamico, il Sufismo, nella cui prospettiva musica, danza e altre forme darte possono essere considerate come mezzi per accostarsi al divino. Le radici dellAfrica nera convergono col Tasawwuf del Sufi islamico, nel quale il rituale coreutico-musicale serve a far sperimentare agli adpti differenti stati di estasi. Suonare il tamburo (Tbal) e i crotali di metallo (Qraqèb) equivale, per i Gnawa, a fondare uno spazio sacro, uno spazio di buone vibrazioni, creato grazie alle virtù del suono. Cantare alla notte, sulle corde del Ghembrì, dà anima e ritmo a una festa che evoca mille spiriti dAfrica.
Seminari del Teatro Kathakali
mercoledì 18, giovedì 19, venerdì 20 novembre CIMES via Guerrazzi, 20 ore 10 - 13
IL TRUCCO
Preparazione dei colori, studio del trucco e del suo significato, sua applicazione pratica. Sono ammessi venticinque partecipanti al giorno (l'oggetto del seminario è il medesimo nelle tre giornate).
mercoledì 18, giovedì 19, venerdì 20 novembre CIMES via Guerrazzi, 20 ore 16 - 19
TECNICA DELLA DANZA
Movimenti del corpo, espressione facciale e degli occhi, movimento delle mani, rapporto con la musica e il testo. Il seminario prevede un numero massimo di venticinque partecipanti effettivi.
C.I.M.E.S. Centro Interfacoltà di Musica e Spettacolo (Università degli Studi di Bologna) Via Guerrazzi 20 - 40125 Bologna