Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna Suoni dal Mondo 2004


 SUONI DAL MONDO 
festival di musica etnica       xv edizione       novembre 2004 
 
Presentazione

Questa edizione di Suoni dal Mondo è dedicata alla memoria di Roberto Leydi, decano e fondatore, con Diego Carpitella, della moderna etnomusicologia italiana, professore ordinario di Etnomusicologia al DAMS di Bologna dalla sua fondazione. Roberto Leydi è stato il principale protagonista in Italia, fin dagli anni Cinquanta del Novecento, della proposta in forma di concerto di musiche di tradizione orale, sia italiane che di altri paesi: ha promosso e diretto numerose rassegne (tra l’altro, presso l’Autunno musicale di Como), nelle quali venivano eseguiti dal vivo, da parte di interpreti autentici delle diverse tradizioni, repertori indagati dalla ricerca etnomusicologica: per lo più materiali originali ed inediti, proposti al pubblico per la prima volta in quelle sedi. Le registrazioni di quei concerti, ad opera dello stesso Leydi, sono testimonianze preziose anche, in diversi casi, di tradizioni musicali poi del tutto scomparse o progressivamente modificatesi. La dedica a Roberto Leydi, nel tributare un doveroso omaggio al grande studioso scomparso, vorrebbe pure marcare l’intenzione di imprimere a questa rassegna un orientamento ancor più sensibilmente votato ad uno stretto rapporto tra l’attività di ricerca etnomusicologica e la riproposizione, in concerto, di musiche di tradizione: ed è per vie come questa, credo, che l’Università può offrire il suo concreto e specifico contributo alla vita culturale della città. Si intende, da quest’anno, inaugurare una produzione discografica delle musiche eseguite nella rassegna: i CD di Suoni dal Mondo verranno pubblicati, anno per anno, con i materiali dell’edizione precedente. Si inaugura questa attività editoriale con un prodotto d’eccezione: un libro con due CD allegati, che contiene uno scritto inedito di Roberto Leydi sulla musica dei Balcani e una vasta selezione di ascolti proposti da lui.
     La pubblicazione è in tema con il programma di Suoni dal Mondo di quest’anno, che verte soprattutto su alcune tradizioni musicali balcaniche. Si propongono all’ascolto, assieme ad alcune orchestre tradizionali professionali già note al pubblico dell’Europa occidentale, pure dei repertori di grande interesse, ma inediti e del tutto sconosciuti al di fuori del proprio tradizionale bacino d’utenza. Conclude questa edizione del festival un concerto tenuto da due grandi interpreti della tradizione strumentale sarda: si vuole introdurre così uno dei temi principali dell’edizione 2005, che verterà soprattutto sulle assai ricche e varie tradizioni italiane.

Nico Staiti
Direttore artistico di Suoni dal mondo

La tradizione del Festival e il CIMES

Il Festival Suoni dal Mondo è fin dal 1990 una delle iniziative più importanti e seguite del CIMES. Al proposito si può ormai parlare di una vera e propria tradizione, che come tutte le tradizioni vive e reali è in continuo mutamento. La XV edizione del Festival viene dedicata a Roberto Leydi con l'esplicita speranza che questo riferimento, come scrive Nico Staiti, imprima a Suoni dal Mondo «un orientamento ancor più sensibilmente votato ad uno stretto rapporto fra l'attività di ricerca etnomusicologica e la riproposizione, in concerto, di musiche di tradizione». La prospettiva arricchisce di elementi metodologici e progettuali le proposte del CIMES, che, a partire dall'assegnazione degli spazi di Via Azzo Gardino al Dipartimento di Musica e Spettacolo, si trova, sia per vocazione culturale che per esigenze strutturali, a sperimentare e, in qualche misura, a 'inventare' i possibili risvolti pubblici delle attività di ricerca. L'Università, gestendo luoghi aperti a un pubblico più largo di quello studentesco e, in ogni caso, non vincolato dagli obblighi istituzionali della didattica, ha trovato nel corso di questi ultimi anni formati che conciliano la compattezza saggistica dei percorsi con la conoscenza dal vivo dei contenuti culturali. Va precisato che le iniziative CIMES non vengono appaltate a specialisti dell'organizzazione, ma sono frutto dell'inventiva progettuale dei docenti e dei responsabili tecnici del Dipartimento di Musica e Spettacolo, che, svolgendo questa gamma di mansioni, elaborano strumenti atti a conferire agli obiettivi della ricerca una dimensione pubblica, e una sostanza performativa, che abituino un pubblico non solo studentesco a usufruire delle possibilità di formazione gratuitamente offerte dai Laboratori DMS.      L'Università, come una specie di oasi culturale, offre ospitalità alle ricchezze antieconomiche del mondo: forme, saperi, sperimentazioni, la cui vita viene alimentata dal nostro desiderio di conoscerla. Credo che l'innesto di fini conoscitivi al 'lavoro', altrimenti facilmente passivo, dello spettatore, sia una costante della progettazione CIMES.
     Con proposta lineare, ma straordinariamente ricca di implicazioni, il Festival Suoni dal Mondo prevede quest'anno anche la presenza di forme musicali legate alla tradizione orale e rimaste finora sconosciute non soltanto alle sale da concerto e alle etichette discografiche, ma pure agli studi degli specialisti. Per chiamare, ad esempio, i suonatori e cantori professionisti di defi (tamburello) non bastano accordi economici e verifiche di date, ma occorrono conoscenze dirette, reti di rapporti, esperienze di ricerca etnomusicologica sul campo; ed è per l'appunto attraverso quest'ordine di esigenze, che le iniziative universitarie e la didattica aperta dei Laboratori DMS dimostrano la loro peculiare e innovativa identità.

Gerardo Guccini
Responsabile scientifico del CIMES

ALLA MEMORIA DI ROBERTO LEYDI

La quindicesima edizione del Festival di musica etnica Suoni dal mondo è dedicata alla memoria di Roberto Leydi, decano e fondatore della moderna etnomusicologia italiana, deceduto l’anno scorso. Nel tributare un doveroso omaggio al grande studioso scomparso, si vuole anche marcare l’intenzione di imprimere a questa rassegna un orientamento ancor più sensibilmente votato ad uno stretto rapporto tra l’attività di ricerca etnomusicologica e la proposta, in concerto, di musiche di tradizione.
     Roberto Leydi, tra i fondatori del DAMS bolognese, curò, dagli anni Cinquanta del Novecento, numerose rassegne di musica di tradizione orale (tra l’altro, presso l’"Autunno musicale" di Como), nelle quali venivano eseguiti dal vivo, da parte di interpreti autentici delle diverse tradizioni, repertori indagati dalla ricerca etnomusicologica: per lo più materiali originali ed inediti, proposti al pubblico per la prima volta in quelle sedi. Le registrazioni di quei concerti, ad opera dello stesso Leydi, sono preziose testimonianze anche, in diversi casi, di tradizioni musicali poi del tutto scomparse o progressivamente modificatesi.

Nico Staiti

Il 15 febbraio 2003 è morto Roberto Leydi, fondatore della moderna etnomusicologia italiana. Era stato docente di Etnomusicologia al DAMS fin dalla costituzione del corso di laurea e, l’anno precedente, il Rettore Pier Ugo Calzolari gli aveva assegnato un premio speciale alla carriera. Aveva 75 anni.
     Leydi è stato uno dei protagonisti della vita culturale del secondo dopoguerra, punto di riferimento e collaboratore di molti nomi italiani importanti, fra i quali Luciano Berio, Dario Fo, Umberto Eco, Moni Ovadia.
     Iniziò la sua attività come critico musicale dell'«Avanti» e dell'«Europeo». Dagli anni '50 si è occupato di musica popolare, come ricercatore e studioso, nonché come organizzatore di iniziative editoriali e discografiche. Col suo lavoro ha partecipato allo sviluppo del folk revival italiano e alla riscoperta del canto politico e sociale. Di grande rilievo il contributo alla Musica Nuova italiana; aveva scritto i testi di Mimusique n. 2 di Berio e, con Berio e Maderna, era stato autore nel '54 di Ritratto di città, il primo lavoro italiano di musica elettronica e concreta.
home presentazione calendario informazioni edizioni precedenti stampa

CIMESDipartimento di Musica e SpettacoloRedazione Web
Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna