Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna Cimes - Programmi 1999 musica

Università degli Studi di Bologna

DIPARTIMENTO DI MUSICA E SPETTACOLO

Incontri Seminari Laboratori
anno accademico 1999-2000

MUSICA

Suoni e ritmi dell'ambiente
Un'esplorazione teorica e pratica dei paesaggi immateriali

Note introduttive

Roberto Barbanti
Nel nostro intervento teorico intendiamo mostrare e sviluppare le dinamiche che hanno permesso l'affermarsi dei modelli cognitivi inerenti alla percezione visiva. Riprenderemo in parte le teorie sviluppate dalla 'Scuola di Toronto' per dimostrare come la storia dell'Occidente sia essenzialmente fondata e incentrata sul predominio dello sguardo rispetto alle altre forme percettive. A partire da questa analisi, che delinea dunque i contorni di un vero e proprio 'paradigma retinico', avanzeremo qualche ipotesi per sviluppare i lineamenti teorici di un futuro 'paradigma acustico'
 
Antonello Colimberti
"Voci estreme" è un progetto di ricerca sulle "tecniche vocali estese" diretto da Antonello Colimberti ed articolato in interventi teorici (pubblicazioni, traduzioni, conferenze, dimostrazioni) ed interventi pratici sia di natura performativa che didattica. Le "tecniche vocali estese" sono quelle pratiche di alterazione della voce che attraversano trasversalmente i vari continenti nei più diversi generi, dalla musica colta a quella popolare -etnica e a quella popular-leggera. Sono caratterizzate dalla riscoperta e invenzione delle proprie capacità vocali e dal rifiuto del canto 'impostato' tipico della tradizione operistica. Negli ultimi anni l'autore ha allargato la propria ricerca individuandone le connessioni con la teoria dell "Antropologia del gesto" di Marcel Jousse e con quella del "Paesaggio sonoro" di Murray Schafer, connessioni che saranno l'oggetto degli interventi teorici. L'incontro di Bologna mostra gli ultimi risultati della ricerca esponendo le basi teoriche e proponendo un'esercitazione ai confini fra nuova vocalità, nuova performance e musica ambientale.
 
Albert Mayr
Vi è una stretta connessione tra suono e tempo; infatti i teorici antichi e medioevali che seguivano la tradizione pitagorica postulavano l'esistenza di una musica inudibile che consisterebbe nell'avvicendarsi dei cicli ambientali e biologici. Negli interventi teorici si esaminerà questo concetto allargato di musica alla luce sia di recenti indagini scientifiche, sia di esperienze artistiche collocabili nel campo sperimentale. Da questa angolazione muoveremo verso un nuovo ascolto dei paesaggi immateriali contemporanei in cui vengono sopraffatti e tacitati non solo numerosi fenomeni sonori informativi, ma anche le 'voci' infrasonore di molte ritmicità naturali. Le esercitazioni consisteranno in esplorazioni del rapporto tra spazio-tempo-movimento-suono e l'interazione, in questa chiave, con l'ambiente attraverso semplici attività performative.
 
Francesco Michi
Siamo soddisfatti dell'ambiente acustico che ci circonda? Possiamo stabilire cosa del nostro abituale panorama sonoro ci piace o ci sembra utile e cosa invece ci sembra fuori luogo? Nel rispondere a questi quesiti illustreremo e stabiliremo dei criteri e metodi di analisi dell'ambiente sonoro. Il Design acustico come "disciplina possibile" fa riferimento a principi e tecniche secondo le quali si pensa sia possibile organizzare le qualità estetiche, psicologiche e sociali del nostro ambiente acustico. Diversi sono gli interventi che possono essere fatti a partire da queste considerazioni. Durante le esercitazioni ci occuperemo, seppur brevemente, delle possibilità creative connesse alla catalogazione e raccolta dei suoni dell'ambiente, così come della loro elaborazione, e della progettazione di sistemi che integrino, rettifichino e/o sensibilizzino all'ambiente sonoro; studieremo anche le possibilità di realizzare piccoli oggetti e di concepire operazioni più vaste.
 
Luca Miti
Le due esercitazioni si svolgeranno prevalentemente secondo una (doppia) prospettiva "storico-sperimentale", nel senso che nel corso degli incontri verranno presentati ed "eseguiti" dai partecipanti, lavori (composizioni) aventi in qualche modo un riferimento al concetto di ambiente sonoro. L'aspetto storico degli incontri è evidente: si tratta perlopiù (ma non solo) di lavori "dimenticati" nell'accezione "politica" del termine; in altre parole, si ascolteranno/eseguiranno lavoro che prevedono un approccio all'ambiente sonoro diverso (dimenticato) da quello attualmente alla base della percezione/sensibilità occidentale. Per quanto riguarda l'aspetto sperimentale, è il confrontarsi con il ruolo di esecutori (non sono comunque richieste particolari conoscenze musicali) che rende tali le esercitazioni, senza dimenticarne l'aspetto più impalpabile, e cioè essere uno strumento per lo sviluppo di una nuova sensibilità non solo percettiva.

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