Il concerto di questa sera nasce da un’esperienza per molti versi coraggiosa e significativa: cinque giovani  compositori – Alessandro Ratoci, Alessandro Anatrini, Franco Venturini, Alessandro Pivetti e Andrea Sarto – presentano in prima esecuzione assoluta una serie di composizioni per soli violoncelli, con organici variabili da uno a sei strumenti (in una sola composizione compare anche il pianoforte), il cui suono viene elaborato e trasformato elettronicamente in tempo reale. Ad eseguire i brani cinque giovani violoncellisti guidati da Francesco Dillon, esperto e raffinato interprete di musica contemporanea. L’organico di soli violoncelli – insolito ma non peregrino (si pensi ad esempio alla prima delle Bachianas brasileiras di Heitor Villa-Lobos per otto di tali strumenti, oppure a Quaternion di Sofia Gubaidulina, scritta per un quartetto di violoncelli) – si unisce nel progetto compositivo all’elaborazione elettronica del suono, dando così la possibilità ai compositori di conoscere e sperimentare un universo elettroacustico ricchissimo di opportunità ancora in parte inesplorate.

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