IL SUONO E LIMMAGINE
sperimentazione · tecnica · formazione
5
novembre - 12 dicembre 2003
presentazione·programma·informazioni
dall1
al 12 dicembre 2003
IL
QUARTETTO DARCHI NEL NOVECENTO
lezioni,
conferenze e concerti
a cura di Giuseppina La Face, Raffaele Pozzi e Paolo Cecchi
in
collaborazione con
Associazione culturale "Il Saggiatore musicale"
·
1-2
dicembre ore 15.30 |
9
dicembre |
11
dicembre |
12
dicembre |
Due lezioni-concerto
tenute da Raffaele Pozzi con il quartetto FontanaMIX |
Il quartetto d'archi
nella prima metà del Novecento |
Il quartetto d'archi e
la Nuova Musica (1950-1960) |
Nono e Hölderlin.
Su «Fragmente-Stille, an Diotima» |
ore 18 |
ore 18 |
ore 17 |
|
Tutte le manifestazioni si
svolgono alla Manifattura delle Arti |
Concerto del
quartetto FontanaMIX |
Concerto del
quartetto FontanaMIX |
Concerto del
quartetto Agorà |
Questo progetto, che rientra tra le attività didattiche complementari del corso di Storia della Musica (Facoltà di Lettere e Filosofia), tratta le vicende storiche e i linguaggi del Quartetto darchi nel Novecento. Considerato dal Classicismo alla fine dellOttocento il genere più complesso ed elitario della musica da camera, il Quartetto darchi ha mantenuto nel corso dellultimo secolo una vitalità e una "permanenza strutturale" che non ha paragoni in altri generi, inglobando via via nel suo sviluppo molte delle innovazioni linguistiche, stilistiche e concettuali che caratterizzano la storia della composizione musicale negli ultimi centanni. Tale vitalità tipologico-formale fa del repertorio quartettistico del secolo scorso un punto dosservazione privilegiato per conoscere e sondare criticamente la natura e la portata di tali innovazioni, sia nel Novecento storico sia nella "Nuova musica" del secondo dopoguerra.
Il progetto si svolge su tre "piani" coordinati e complementari: le lezioni-concerto; le conferenze; i concerti propriamente detti. Le lezioni, svolte da Raffaele Pozzi in collaborazione col quartetto FontanaMix, illustreranno analiticamente i tratti peculiari di alcune delle composizioni che verranno eseguite nei successivi concerti; lesposizione sarà integrata con lascolto dal vivo di sezioni, episodi, temi e motivi, ritmi e timbri delle singole composizioni: lo "smontaggio" del congegno musicale renderà così più vivida e pregnante lillustrazione verbale. Le tre conferenze-lezioni - affidate ai proff. Adriana Guarnieri (Università di Venezia), Gianmario Borio (Università di Pavia) e Raffaele Pozzi (Università di Bologna) - tratteranno le vicende del Quartetto darchi dallinizio del secolo agli anni 90 e tracceranno un quadro di riferimento storico-critico del genere e delle sue mutazioni nei diversi periodi presi in esame. Infine, dopo ciascuna conferenza avrà luogo un concerto, a mo di "corredo sonoro" del panorama critico tracciato dal conferenziere.
Il primo concerto, affidato al quartetto bolognese FontanaMix, presenta le Sechs Bagatellen di Anton Webern, uno dei capisaldi della produzione cameristica della seconda scuola di Vienna; il virtuosistico Secondo quartetto di György Ligeti; e Black Angels del compositore statunitense George Crumb: il brano, che comporta lamplificazione elettronica dei quattro strumenti ad arco, fu scritto nel 1970 per protesta contro il perdurare della guerra combattuta dagli USA in Vietnam.
Nel secondo concerto, sempre affidato ai FontanaMix, verranno eseguiti i "Rispetti e strambotti" di Gian Francesco Malipiero; il Quartetto per archi in due tempi di Bruno Maderna, un capolavoro della concezione compositiva seriale maturata negli anni 50 a Darmstadt; il Terzo Quartetto di Giacinto Scelsi, musicista che con Cage e Varèse si può forse considerare il principale precursore delle avanguardie musicali europee del secondo Novecento (alla figura di Scelsi è dedicato laltro seminario musicale autunnale promosso dal CIMES); chiude il programma la prima esecuzione assoluta di un brano composto appositamente per questoccasione dal bolognese Gilberto Cappelli, Il giardino della speranza.
Nel terzo concerto, il quartetto Agorà eseguirà il Quartetto di Claude Debussy, opera capitale nella transizione linguistica del genere tra 800 e 900; i Tre pezzi di Igor Stravinskij; e lOttavo Quartetto di ostakovic, chè uno dei massimi esiti nella produzione cameristica del grande musicista russo.
Il progetto unisce dunque il momento della riflessione e dellindagine storico-analitica, rivolta anche al pubblico dei non-specialisti, con la concreta prassi dellesecuzione e dellascolto. Esso mira dunque ad alimentare unadeguata conoscenza storica e a favorire la prassi dellascolto consapevole della musica darte del Novecento.
Prof.ssa Giuseppina La Face