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CHOREOLA Rivista di danza popolare italiana

Anno di fondazione: 1990

Periodicità: quadrimestrale

Direttore: Giuseppe Michele Gala

Editore: Associazione Culturale Taranta

Luogo: Firenze

Formato: v.: ill., 24,5 cm

Note: - cambia periodicità: trimestrale dal n. 2 (estate 1991); semestrale dal n. 10

(autunno-inverno 1993)

ISSN: 1121-3027

 

Collaboratori: Paolo Apolito, Attilio Baccarin, Tamara Biagi, Gabriella Brizzi, Alessandra Broccolini, Federica Calvino Prina, Claudio Cesaroni, Gaetano Cofini, Marcello Cofini, Paolo Coluzzi, Ornella di Tondo, Vincenzo Esposito, Alessandra Fiori, Pino Gala, Ignazio Macchiarella, T. Miniati, Andrea Monni, Andrea Mulas, Maria Concetta Nicolai, Vittorio Nicolucci, Alberto Nocentini, Peppino Palimodde, Giancarlo Palombini, Elisa Rita Pietrangeli, Dante Priore, Alberto Restelli, Marialba Russo, Nicola Sansone, Giuseppe Santagostino, Annalisa Scarsellini, Flavia Sparapani, Placida Staro, Anna Sthurbanova, Antonio Tateo, Ida Maria Tosto, Erasmo Treglia, Vincenzo Vacante, Gastone Venturelli, Massimo Zecchi.

 

Anno - Fascicoli

1991 1, 2, 3/4

1992 5, 6, 7/8

1993 9, 10

Biblioteca Nazionale di Roma

Biblioteca Nazionale di Firenze

 

CHOREOLA:

PROFILO DELLA RIVISTA

Choreola, rivista di danza popolare italiana, ha iniziato le pubblicazioni a Firenze nel maggio 1990. Direttore responsabile è Giuseppe Michele Gala, presidente dell’Associazione Culturale Tradizioni Popolari, Taranta, che promuove la ricerca, lo studio e la valorizzazione delle danze popolari italiane, organizza una rassegna estiva, con mostre, stage e spettacoli, e un laboratorio di danza popolare, attraverso corsi annuali in collaborazione con il Comune di Firenze. Leggiamo nell’editoriale del primo numero: "Il panorama editoriale antropologico italiano è ricco di varie espressioni settoriali, manca però nel suo schedario per soggetti un periodico sul ricco e ancora inesplorato patrimonio etnocoreutico italiano. Eppure i demologi sanno quanta importanza rivesta il ballo nella cultura popolare, come tutti i momenti rituali e critici della vita agro-pastorale venivano "rappresentati" e sublimati attraverso la danza. Ora questa tradizione sta vivendo il periodo più delicato della propria storia per la radicale trasformazione della vita sociale e dei modelli culturali, si assiste ad una crescente rarefazione della pratica del ballo popolare, espropriata e sostituita da mode coreutiche di massa imposte dall’esterno, si fa dunque più urgente la presenza di un organo scientifico e nello stesso tempo divulgativo della cultura etnocoreutica italiana. Questo infatti vuole essere Choreola: suoi obiettivi saranno il rigore filologico, la coerenza documentaria, la cura nel trasmettere una realtà osservata nel rispetto della tradizione originale, pur nella varietà delle analisi e dei metodi di rilevamento e trasmissione. Vuol essere altresì sede di confronto tra i diversi modi di approccio e di studio dei repertori di ballo, stimolo alla ricerca, luogo progettuale di iniziativa e di produzione culturale, punto di riferimento, di consultazione e di dibattito in materia, organo di denuncia dell’incuria e del disinteresse delle pubbliche istituzioni che poco o nulla fanno per la salvaguardia di tali beni culturali. I destinatari possibili di questa rivista appartengono ad ambienti spesso molto diversi tra loro: da una parte i cultori e gli appassionati di tradizioni popolari (gli istituti accademici, i ricercatori e demologi sparsi un po' ovunque, gli appassionati della riproposta coreo-musicale, i gruppi folkloristici) dall’altra il variegato mondo della danza (le scuole di danza, i ballerini ed i maestri) e della scuola (i conservatori, gli asili, la scuola dell’obbligo, gli insegnanti di discipline storico-letterarie, educazione fisica e musicale). Vorremmo però che i primi fruitori ideali della rivista fossero proprio i portatori della tradizione, i ballerini ed i suonatori da cui attingiamo informazioni e documentazioni; è auspicabile che ci sia da parte degli anziani uno sforzo alla perpetuazione della tradizione e che da parte dei giovani avvenga una presa di coscienza dell’importanza culturale e storica delle espressioni coreutiche locali. Sarà nostra premura, dunque, dinnanzi ad un pubblico così variegato, cercare di esprimerci in modo chiaro e semplice, per quanto sia possilile e per quanto a volte il linguaggio specialistico e settoriale lo permetta.[...] La danza inoltre, essendo un fenomeno complesso e di per sé multidisciplinare, ha una rete di interazioni con molti altri campi antropologici, verso i quali andrà assiduamente la nostra attenzione: ci saranno quindi, incasellate in campi tematici e rubriche, molte pagine dedicate alla musica, alla canzone a ballo, al gioco, alla festa, ai carnevali, allo spettacolo e a quant’altro della cultura popolare abbia relazione col ballo.[...] Queste pagine saranno anche un valido strumento per promuovere altre iniziative editoriali, forme associative, coordinamenti, ricerche di gruppo e incontri di studio. La rivista avrà di solito un taglio antologico, senza escludere la possibilità di progetti monografici. Non potendo per il momento accompagnare le nostre pagine con testimonianze videografiche, come sarebbe auspicabile per una rivista sulla danza, cercheremo di fare abbondante uso di materiale fotografico e illustrativo".(1) Difatti Choreola sviluppa con l’ausilio di foto e a volte di veri e propri reportage fotografici temi quali storia e letteratura, rito, festa e spettacolo, danza e società, repertori etnocoreutici, musica e canto, ricerca, folklorismo, didattica, tradizioni popolari, storia della danza, ma esce anche con numeri monografici come il numero 3-4 del 1991 dedicato alla canzone a ballo o il numero 7-8 del 1992 sui balli cantati nella tradizione popolare italiana. Non mancano rubriche di notizie, lettere e recensioni di libri, riviste, dischi.

 Note

  1. Anonimo, "Editoriale", Choreola, Anno I, n. 1 (gennaio 1991), pag. 2-3