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3-4 marzo, ore 21
Arena del Sole - Sala grande
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- spettacolo
presentato in collaborazione con
Arena del Sole - Nuova Scena - Teatro
Stabile di Bologna
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- TEATRO STABILE
DELL'UMBRIA
in collaborazione con Estate
Teatrale Veronese
La
dodicesima notte, o quel che volete
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- di William
Shakespeare
con Angela Burico, Antonella
Caron, Ottavia Casagrande, Cristina
Cavalli,
Anna Coppola, Anna Di Maggio,
Elisa Lepore, Daria Panettieri,
Giorgia Porchetti, Maddalena
Recino, Elisabetta Valgoi, Alessia
Vicardi
regia Antonio
Latella
scene e
costumi Annalisa Zaccheria
luci Giorgio Cervesi Ripa
suono Franco Visioli
Il Teatro
Stabile dell'Umbria ha iniziato
una nuova collaborazione con
Antonio Latella, giovane talento
registico che, dopo una carriera
interessante come attore con
Ronconi, Castri e De Capitani, ha
ottenuto riconoscimenti e
consensi dal pubblico e dalla
critica in Italia e allestero
e ha conquistato per il suo
lavoro sui testi di Shakespeare
il Premio Speciale Ubu 2001 e il
premio Coppola-Prati.
In
questa occasione Latella torna,
in veste di regista, al
prediletto Shakespeare con una
versione particolare de La
Dodicesima notte, che dopo il
debutto al Festival
Shakespeariano di Verona
effettuerà una tournée nei
maggiori teatri italiani.
Uno
spettacolo pieno di vita, solare
e gioioso che, grazie alle qualità
evocative e di immediato impatto
del testo, coinvolgerà ed
emozionerà il pubblico, giocando
con gli strumenti costitutivi del
teatro e della commedia stessa:
la parola, il corpo, la musica,
il canto, la danza.
Un
cast di sole donne darà voce e
corpo alla commedia che celebra lambiguità
delle cose o in altre parole
"il mondo alla rovescia"
con le sue contraddizioni, i suoi
inganni, la sua assoluta libertà
dalle regole di vita e di teatro,
il suo divertente e spaventoso nonsense
in cui ogni elemento è
volutamente fuori posto. |
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LA
DODICESIMA NOTTE Per
la prima volta affronto una
commedia, che vive in un attimo,
che non ha un luogo, che non ha
un tempo
È la mia prima
commedia, un testo che corre
sulle punte dei piedi, leggero
come un quadro di Chagall. Ma
cosa cè in fondo a questa
leggerezza? È questo che minteressa
toccare.
È
un testo dove nessuno è quello
che è, tranne il buffone. Un
testo che mette tutti i
personaggi in un luogo, lIlliria,
ma i personaggi sono dei ruoli
indossati, dei costumi. Ed ecco
che il luogo concreto diventa
ancora una volta il teatro,
mentre lo spazio mentale è un
mondo sospeso, leggero, quasi tra
le nuvole. Un luogo dove i
personaggi non hanno né passato
né futuro, ma consumano tutto il
loro essere in un attimo.
Un
testo dove il doppio è il tema
conduttore, un testo colmo di
ambiguità sessuali date dal
fatto di essere stato scritto per
una compagnia di soli uomini. Al
di là della mia scelta il testo
chiede di avere interpreti tutti
dello stesso sesso, il fatto di
aver scelto tutte donne mi
permette una modernizzazione
dando alle donne la possibilità
di raccontarci come vedono gli
uomini. Così facendo lIlliria
mi permette di creare il luogo
dove tutto è permesso, dove lamore
omosessuale è possibile perché
lambiguità diventa la
normalità; solo quando la
ragione tornerà, il teatro o
meglio lo spettacolo calerà il
sipario, e tutto tornerà alla
normalità, triste o felice,
Shakespeare a questo non ci da
risposta.
Spero
che tutto questo abbia qualcosa
di magico, quasi come il riflesso
di un sogno, che possa abbagliare
gli occhi degli spettatori.
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Antonio Latella
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