Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna La Soffitta 2004 - TEATRO - Perché Aristofane?

 LA SOFFITTA 2004

TEATRO
19 gennaio - 16 maggio

 
2 febbraio
PERCHÉ ARISTOFANE?

a cura di Marco De Marinis

 
Presentazione della nuova edizione
di tutte le commedie di Aristofane
curata da Benedetto Marzullo

coordina Marco De Marinis
intervengono Angela Andrisano, Arnaldo Picchi, Giuliano Scabia, Vinicio Tammaro
e il curatore, Benedetto Marzullo

Laboratori DMS - Teatro - ore 17
 
 
Uccelli, versi 1-840
Lettura drammatizzata da Aristofane

a cura di Arnaldo Picchi
con la partecipazione degli studenti del Laboratorio di Istituzioni di Regia
del Dipartimento di Musica e Spettacolo

Laboratori DMS - Teatro - ore 21
 

PERCHÉ ARISTOFANE?

Aristofane è un'onda fluida, generosa, invadente di riso: ma anche di attonita, sommessa pietà. Nelle sue commedie c'è malinconia, tanto più aguzza quanto sfrenato è lo sfogo: c'è un rifiuto del mondo, fragoroso, violento, offensivo. C'è la progressiva, struggente scoperta di una vitale radice, personale ma inalienabile: estremo rifugio e risorsa dell'uomo. Producendo esplosioni insaziabili di comicità, Aristofane spazia sovrano: dallo sberleffo all'ironia, dalla deformazione implacabile all'umorismo, aggressivo ma estroso, inventivo, più spesso infine autoconsolatorio. A difesa di una esistenza dolorosamente ferita, dilaniata dalla ingiuria, che egli sopporta con animo tuttavia sereno, elevando il riso a strumento di salvazione.
     "Perché Aristofane?" mi chiedevo, introducendo la prima edizione di questa opera, oltre quarant'anni orsono. Ho continuato a domandarmelo nelle successive, ho perseverato nella inquieta esigenza di consapevolezza. Non si trattava, infatti, di confezionare una nuova traduzione dell'umoroso, spesso enigmatico Autore (meno corriva delle molte… correnti), ma di proporre un verosimile, se non azzardato copione per la scena, incalzato dalle istanze della performazione, adeguato ad un gusto della comicità, che i
mass-media avevano sovvertito se non sconciato. Ma anche di insofferente rifiuto delle troppe incongruenze strutturali, che una sciatta, già antica tradizione testuale aveva (né sempre involontariamente) spacciate, la moderna verecondia conservate. Aspiravo, dunque, al recupero di una smarrita, non sbiadita identità.

Aristofane (445-388 a.C. ?), sommo poeta della commedia greca, autore di quarantuno opere, undici a noi pervenute. È il principe della comicità, instancabile produttore di satira politica, sociale, personale. Malinconicamente, registra ogni contraddizione della commedia umana, la risarcisce con dolente, spesso lirico sorriso.


Benedetto Marzullo


E' di pochi mesi fa la pubblicazione, da parte dell'editore Newton Compton, nella economicissima collana "I Mammut", di tutte le commedie di Aristofane, tradotte da Benedetto Marzullo, che ha fornito anche il testo greco a fronte ed una esauriente Appendice critico-testuale. Si tratta di un vero e proprio evento nel panorama non sempre esaltante della nostra cultura teatrale e Il Centro La Soffitta ha deciso di celebrarlo degnamente. Tanto più che il protagonista di questa impresa, Benedetto Marzullo, non è soltanto uno dei maggiori grecisti e filologi classici italiani in circolazione, di fama internazionale, ma anche il fondatore del corso di laurea Dams di Bologna, di cui è stato il promotore fra il 1970 e il 1975. Ed opportunamente il Premio Dams, istituito di recente, ha voluto riconoscergli tale ruolo con un apposito conferimento nel 2002. Questa nuova edizione del teatro di Aristofane rappresenta, per Marzullo, il coronamento di quasi cinquant'anni di appassionata dedizione al teatro antico e, in particolare, alla commedia classica: se è vero che risale al 1955 una sua antologia di testi, intitolata appunto "La commedia classica"; che è del 1959 l'edizione critica del "Misantropo" di Menandro, da poco riscoperto; e che nel 1968 esce presso Laterza la sua prima traduzione completa del grande protocommediografo attico. L'attuale versione, che ha richiesto oltre sei anni di lavoro specifico, nasce appunto sulle spoglie della fatica laterziana e delle sue successive riedizioni (di cui opportunamente il volume della Newton Compton recupera le Prefazioni). Per festeggiare Marzullo, e questa vera e propria "opera della vita", sono stati pensati due momenti. Nel pomeriggio, alle ore 17.00, avrà luogo una tavola rotonda, che prevede - oltre ovviamente al grande grecista - la partecipazione di due filologi classici (Vinicio Tammaro, del nostro Ateneo, e Angela Andrisano, dell'Università di Ferrara) e di due docenti del Dams bolognese: il poeta e drammaturgo Giuliano Scabia e il regista Arnaldo Picchi. La sera, alle ore 21.00, a cura di Arnaldo Picchi, avrà luogo una lettura drammatizzata dagli "Uccelli" di Aristofane, con la partecipazione degli studenti del Laboratorio di Istituzioni di Regia del DMS.


Marco De Marinis


Benedetto Marzullo (1923) ha studiato a Firenze, con Giorgio Pasquali. Dal 1953 ha insegnato nelle Università di Firenze, Padova, Cagliari, Bologna, Roma (II). Ha istituito nel 1966 la rivista "Museum Criticum", pubblicandone trentacinque annate; dal 1970 è nel Comitato coordinatore di "Philologus". Dal 1969 ha promosso e guidato, a Bologna, il Corso di Laurea in Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo (DAMS); ha poi collaborato alla creazione di un'analoga e perfezionata struttura a Berlino (la Hochschule der Künste), che ingloba Architettura, Accademia di Belle Arti, Conservatorio. Si è dedicato alla drammaturgia classica, ai meccanismi della scena, all'evoluzione della scrittura teatrale. Epica, Lirica, la connessa Lessicografia (antica e bizantina) lo hanno ulteriormente impegnato; ha pubblicato due Concordanze a Omero (1962), una ad Aristofane (1973). Dal 1945 si è occupato di letterature contemporanee, con interventi critici e traduzioni, ha tenuto conferenze e seminari in numerose Università italiane e straniere. Tra le sue opere: Il problema omerico (1952, 19702), La commedia classica (1955), organica scelta di traduzioni ad opera di singoli specialisti, Studi di poesia eolica (1958), Frammenti della lirica greca (19672), I Sofismi di Prometeo (1993), la traduzione di tutto Aristofane (1968), traduzione e testo del Misantropo di Menandro (1959). Del 1994 è la traduzione de Il Maestro del "Prometeo", per il Teatro Greco di Siracusa. Negli Scripta Minora (2 voll., Hildesheim 2000) è una larga scelta di contributi (tecnici e "stravaganti")..




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