CONCERTI
10 marzo, ore 21 ·
Aula absidale di Santa Lucia
I
colori del sole al tramonto
-
FONTANAMIX
con elementi del
Collegium Musicum
Almae Matris*
Francesco La Licata
direttore |
Thuridur
Jonsdottir, flauti
Alessandra Nocera, flauto*
Giambattista Giocoli, clarinetti
Fabio Melis, clarinetto*
Mario Gigliotti, tromba
Valentino Corvino, violino
Aleix Caminal Puig, violino*
Silvia Ricciardi, viola
Nicola Baroni, violoncello
Stefano Malferrari, pianoforte
Francesco Ricci, tastiera* |
-
-
TRISTAN MURAIL (1947)
Treize couleurs du soleil
couchant (1978)
- per
flauto, clarinetto, violino,
violoncello, pianoforte
ed eventuale dispositivo acustico
SALVATORE SCIARRINO (1947)
Lo spazio inverso (1985)
per flauto, clarinetto, violino,
violoncello e pianoforte
BRUNO MADERNA (1920-1973)
Serenata per un satellite (1969)
per due flauti, due clarinetti,
due violini, due violoncelli e
pianoforte
* * *
- TRISTAN MURAIL
Cest un jardin
secret, ma soeur, ma fiancée,
une fontaine close, une source
scellée... (1976)
per viola sola
CHARLES E. IVES (1874-1954)
The Unanswered Question (1906)
per tromba, due flauti, due
clarinetti e quartetto darchi
GÉRARD GRISEY (1946-1998)
Talea, ou La machine et
les herbes folles (1986)
per flauto, clarinetto, violino,
violoncello e pianoforte
-
|
|
FontanaMIX
è un gruppo di strumentisti giunti a
condividere, attraverso il far musica
insieme, un progetto in cui interpreti e
compositori lavorano in stretta
collaborazione per produrre opere a
carattere anche multimediale. Lo studio e
l'interpretazione di opere del secondo
Novecento (da Sciarrino a Scelsi a Berio,
Donatoni, Grisey, Bussotti, Cage, Crumb),
assieme alle proposte di nuove opere in
importanti centri di produzione (Music
Factory di Bergen, Reykjavik 2000,
Cantiere d'Arte di Montepulciano) sono il
background dei musicisti di FontanaMIX.
FontanaMIX
ha sede a Bologna e collabora con diversi
solisti tra cui il pianista Mauro
Castellano, il flautista Antonio
Politano, l'accordeonista Claudio
Iacomucci, con gli attori Mariano
Rigillo, Paolo Ferrari, Nando Gazzolo, e
con vari compositori tra cui Fausto
Romitelli, Gilberto Cappelli, Francesco
Carluccio, Paolo Aralla, Atli Ingolfsson.
Nel 2002
l'ensemble FontanaMIX si è esibito al
Bologna Festival, al Teatro Comunale di
Bologna (con un programma dedicato a
Francesco Pennisi) per la rassegna
Aterforum, al festival Aosta Classica.
Nell'ottobre
2003 ha partecipato al festival REC di
Reggio Emilia (direttore artistico
Daniele Abbado) realizzando il lavoro di
teatro musicale L'Angelo e il Golem di
Francesco La Licata.
Nel 2004 l'ensemble sarà presente a
Bologna per il festival Angelica con un
programma interamente dedicato alla
musica contemporanea canadese. È stato
inoltre invitato nell'ottobre 2004 al
festival Milano Musica.
Collabora,
per progetti didattici sulla musica
contemporanea, con il Dipartimento di
Musica e Spettacolo dell'Università di
Bologna, insieme al quale ha di recente
realizzato il ciclo L'immagine e il suono
dedicato al quartetto d'archi nel
Novecento. Dal 2001 partecipa alla
realizzazione del Concorso di
composizione di Cesenatico.
- .
|
.
I colori del
sole al tramonto
"La
rivoluzione dei suoni complessi",
nelle parole di Tristan Murail, definisce
la nuova estetica musicale inaugurata in
Francia dallensemble LItinéraire
fondato dallo stesso Murail, Grisey e
altri compositori francesi intorno alla
metà degli anni 70. La poetica
dellItinéraire pone laccento
su diversi tipi di trattamento degli
spettri sonori, si avvale di conoscenze
scientifiche e desume i propri caratteri
dallanalisi dei suoni e dallimpiego
delle tecniche di trasformazione dei
segnali acustici. Proprio dalla
particolare attenzione alla ricerca sullelaborazione
elettronica dei suoni strumentali nasce
la collaborazione tra LItinéraire
e lIRCAM di Parigi (Institut de
Recherche et de Coordination Acoustique/Musique).
Esempio di questa corrente definita da
alcuni musica spettrale è Treize
couleurs du soleil couchant, la cui
forma può essere dedotta da 13
intervalli generatori, lentamente
trasformati attraverso un processo di
modulazione ad anello analogo al modo in
cui Monet tratta la luce e il colore nel
dipingere Le cattedrali di Rouen
in differenti ore del giorno.
Talea,
ou La machine et les herbes folles
prende il nome dal termine latino talea
(innesto) e da un procedimento
compositivo medioevale. Si compone di due
parti concatenate senza soluzioni di
continuità che enunciano da due angolazioni
uditive un unico gesto musicale (veloce-fortissimo-ascendente,
lento-pianissimo-discendente).
La prima parte della composizione,
polifonica, "appare come un processo
implacabile, una vera macchina per
costruire la libertà"; la seconda
parte, omofonica, presenta "dei
richiami della prima che a poco a poco si
colorano del nuovo contesto sino a
diventare irriconoscibili. Questi fiori
selvatici, queste erbacce, spinte negli
interstizi della macchina, crescono dimportanza
e poi debordano sino a dare alle sezioni
nelle quali si sono insinuate come
parassiti una colorazione tuttaffatto
inattesa".
La musica
raffinata e intima di Salvatore
Sciarrino, precoce talento e un passato
da autodidatta, è sempre attenta alle più
piccole sfumature cromatiche e dinamiche,
e al rapporto tra suono e silenzio. Tutto
ciò è la chiave interpretativa di Lo
spazio inverso, dedicato al
compositore Claudio Ambrosini, in cui
Sciarrino raggiunge un equilibrio tra
sussurri e fragori. Composizione assai
ricercata, nella quale i bisbigli dei
flauti vengono intrecciati a stacchi
della celesta ed apparizioni
onomatopeiche degli archi, del clarinetto
e del flauto, Lo spazio inverso
è stato pubblicato anche come omaggio al
musicologo e docente del DAMS bolognese
Luigi Rognoni.
Dedicata al
direttore dellE.S.O.C. Umberto
Montalenti, Serenata per un satellite
fu commissionata ed eseguita il 1°
ottobre 1969 per il lancio del satellite Boreas
I. In questopera Maderna
riesce ad esprimere la propria idea di
spaziale, di atmosfere
rarefatte, grazie anche alla possibilità
di usare strumenti dal timbro lunare
come la marimba. Maderna, inoltre,
concepisce la propria composizione come
una partitura aleatoria in cui i vari
strumenti possono suonare "tutti
insieme o separati o a gruppi
improvvisando insomma, ma! con le
note scritte", per restituire così
alla struttura musicale la natura di un
evento sonoro irripetibile nel flusso del
tempo.
La
struttura musicale della Unanswered
Question asseconda il programma
metafisico caro a Ives. Gli
strumenti assumono il ruolo di attori: la
tromba è leroe che si pone la
domanda sul senso dellesistenza, il
quartetto di legni rappresenta latteggiamento
superficiale e beffardo dei comuni
mortali, il quartetto darchi il
saggio silenzio dei Druidi. La prima
versione è del 1906, revisionata nel
1930-1935, ma la prima esecuzione avvenne
l11 maggio 1946. Lopera è
stata integrata anche in altre
composizioni di Ives, ma questo fatto non
è indice di scarsa creatività, bensì
la consuetudine di un compositore
profeta, eroe e artigiano (assicuratore e
musicista per l"esigenza di ununione
organica fra cultura e mondo del lavoro")
che si pone alla base del cosiddetto
Rinascimento musicale americano e
anticipa alcuni momenti delle avanguardie
europee.
Luisa Bonet
e Alice Gasperi
studenti DAMS
coordinamento e redazione:
Tarcisio Balbo
- .
|
Home Page · Programma 2004 · Presentazione · La
Soffitta e il DMS · Informazioni · Organigramma
Dipartimento
di Musica e Spettacolo
-
|