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Birilli,
diavoletti e soldatini
Scritto nellestate
1786, il cosiddetto Kegelstatt-Trio
si inserisce nellultimo dei tre
periodi in cui viene solitamente
suddivisa la trentennale attività di
Mozart. Lopera nasce come omaggio a
Franziska von Jacquin, allieva di Mozart,
e pare sia stata scritta in unoccasione
giocosa, durante una partita ai birilli.
I tre strumenti, trattati in maniera
paritetica, elaborano un materiale
tematico privo di particolari contrasti
drammatici, conferendo alla composizione
grande scorrevolezza e cantabilità. Il
pianoforte dialoga incessantemente con
viola e clarinetto, che nellAndante
si alternano nellesposizione del
tema principale. La cellula motivica
iniziale è lelemento che tiene
unite tutte le parti di questo primo
tempo, che si presenta in forma-sonata.
Unanaloga morbidezza tematica si
sente anche nel secondo tempo, dove alliniziale
richiamo melanconico del clarinetto
risponde una melodia quasi umoristica in
terzine della viola. Il terzo tempo è un
rondò che utilizza una melodia tratta da
Paisiello, già usata da Mozart nella
Sinfonia K. 319.
Le Märchenerzählungen
risalgono allultima stagione
creativa di Robert Schumann. Furono
scritte a Düsseldorf nel 1853 e come
altre composizioni di questanno
risentono dellinflusso della
recente amicizia con Johannes Brahms,
riassumendo in un microcosmo le conquiste
e le peculiarità del "romanziere
musicale" Schumann. Non che questi
brani presentino un diretto riferimento a
un programma narrativo. Ma, piuttosto, le
contrapposizioni di caratteri emotivi, lalternanza
di momenti di impetuoso dinamismo ad
altri di maggior lirismo e distensione,
paiono evocare personaggi e maschere di
marca jeanpauliana, tipiche dello stile
del giovane Schumann. La forma, pur
ammiccando allimpianto tripartito
dei "brani di carattere", si
libera dalle costrizioni in maniera
rapsodica.
LHistoire
du soldat fu composta da Stravinskij
nel 1918 su un soggetto del poeta
svizzero Charles-Ferdinand Ramuz,
ispirato ad un racconto di Aleksandr
Afanasjev. Un soldato cede al diavolo il
suo violino in cambio di un libro che
contiene risposte per qualsiasi domanda.
Nata per lesigenza di costituire
in tempo di guerra un
teatro itinerante e povero, lopera
fu scritta per sette strumenti, due
attori, due ballerini e un recitante.
Dagli undici "tempi" musicali
che costellano lazione, Stravinskij
stesso ha tratto, nel 1919, un trio in
cinque movimenti. Sia largomento
sia lo stile musicale hanno carattere
eclettico e cosmopolitico: ragtime
nordamericano, valzer viennese, tango
argentino si affiancano al motivo che
simboleggia il soldato, lunico a
conservare una intonazione russa. La
peculiare vitalità ritmica e percussiva,
sottoposta ad un pervasivo trattamento
polimetrico, culmina nella danza finale,
nella quale il diavolo, sopraffatto,
soccombe. Ma la vicenda, nella versione
originaria, si conclude con la sua
vittoria sullanima perduta del
soldato.
Il Trio
di Khacaturjan (1932), fra le sue piu
famose composizioni cameristiche,
esibisce un affascinante coacervo di
elementi eterogenei: melodie caucasiche,
inflessioni moresche, toni da monodia
gregoriana si combinano con una peculiare
sensibilità ritmica e con una brillante
inventiva timbrica. Aspetto, questultimo,
che fa del compositore armeno il degno
erede di una grande tradizione e lo
inscrive nella schiera dei più fulgidi
strumentatori del primo Novecento. Larchitettura
del brano, essenzialmente tonale, pare
concepita a pannelli, nella successione
di episodi giustapposti che ora fanno da
cornice ad un movimento, ora sottopongono
a variazione ritmica una stessa idea
tematica.
Alessandra Bruno
e Alberto Manuzzi
studenti DAMS
coordinamento e redazione:
Anna Quaranta
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