9
febbraio 2004 - ore 20.30
10 febbraio
2004 - ore 16.30 (replica)LA MAMAN ET LA
PUTAIN
(Francia/1973, 220)
Versione originale.
Sottotitoli italiani
Uno
dei capolavori della storia del
cinema. Tre ore e quaranta minuti:
duecento venti minuti
cristallizzati sulla punta di uno
spillo. Un film in stato di
grazia: uno dei pochi casi in cui
- davvero - il tempo esce dai
suoi cardini, in cui lo spazio e
il tempo cinematografico si
fondono, annullandosi. Il più
bel romanzo francese degli anni '70:
i più bei dialoghi (trascritti e
rubati, strappati alla vita: un
film vampiro e autobiografico).
Saint Germain de Près non era
ancora quel luogo lugubre per
miliardari e turisti americani. Léaud
passa il tempo al "Deux
Magots", beve whisky, porta
occhiali scuri. Inoperoso Don
Giovanni, legge Proust, seduce
giovani donne: uscendone con le
ossa rotte. "La Maman et
la Putain è innegabilmente lunico
film "Maggio '68" del
cinema francese. Eustache ha
detto, mostrato, rivelato tutta lintimità,
tutto il malessere della
generazione '68" (Jean
Douchet).
.
12
febbraio 2004 - ore 20
LA ROSIÈRE DE
PESSAC (I)
(Francia/1968, 65)
Versione originale.
Sottotitoli italiani
LA ROSIÈRE
DE PESSAC (II)
(Francia/1979, 67)
Versione originale.
Sottotitoli italiani
Una
festa paesana sopravvive a Pessac:
profonda Francia e città natale
di Eustache. Durante questa festa
viene eletta regina la ragazza più
meritevole dellanno. E
la festa della "ragazza
virtuosa". Rito, cerimonia,
etnologia, documentario: Eustache
filma due volte la festa: nel
68 e dieci anni dopo.
""E lidea
del tempo che mi interessa",
dice Jean Eustache. Pochi
cineasti avrebbero mantenuto con
tanta ostinazione una delle idee
audaci della Nuovelle Vague ai
suoi debutti: che un film non
abbia una durata standard (la
fatidica ora e mezza), ma che
duri il tempo di produrre il suo
soggetto e di circoscriverlo.
Ogni film di Eustache è una
sfida, una torsione particolare
del tempo. Non per la voglia di
provocare e sperimentare ad ogni
costo, ma perché il suo soggetto
fondamentale è la ripetizione"
(Serge Daney)
.
18
febbraio 2004 - ore 20
LES
MAUVAISES FRÉQUENTATIONS
(Francia/1963, 42)
Versione originale.
Sottotitoli italiani
Quartiere
di Pigalle. I due protagonisti
maschili ci accompagnano tra i
bar, le vie del quartiere: si
passa il tempo, si gioca a
flipper, si osservano le ragazze.
"Fin dallinizio, il
cinema di Eustache si inscrive
naturalmente in questo tempo
guadagnato sulla noia, questo
tempo di vita dove soprattutto
non si deve lavorare, nulla
produrre, solo rubacchiare qui e
là alcuni istanti fugaci,
sbrigandosela con poco denaro in
tasca. Dalla mancanza di mezzi,
Eustache trae la sua forza, una
seduzione e un senso inaudito
della piroetta, che fanno pensare
a Jean Vigo" (Serge Toubiana)
LE PÈRE
NOËL A LES YEUX BLEUS
(Francia/1966, 47)
Versione originale.
Sottotitoli italiani
1966.
Godard cede a Eustache parte
della sua pellicola utilizzata
per filmare Masculin Feminin.
Il risultato è Le père Noël
a les yeux bleus. Jean-Pierre
Léaud, travestito da Babbo
Natale, distribuisce gaiezza
nella provincia francese: seduce
giovani passanti.. Incrocio tra
finzione e documentario: i
dispositivi si confondono,
vengono sviati. Narbonne - città
cara ad Eustache - viene filmata
nella freddezza glaciale dellinverno:
malinconia della provincia,
rituali fissi, passeggiate, tempo
in pura perdita. Un giovane uomo
biondo buca linquadratura:
è Jean Eustache.
OFFRE DEMPLOI
(Francia/1980, 19)
Versione originale.
Sottotitoli italiani
Ultimo
film di Eustache, realizzato per
la serie televisiva "Contes
modernes". Un uomo (Michel
Delahaye, ex critico dei Cahiers)
si appresta a consegnare una
domanda di impiego ad una ditta
commerciale: foto, curriculum
scritto - obbligatoriamente - a
mano. Il direttore (Jean Douchet)
spedisce i curricula ad una
esperta grafologa. Sarà lei a
decidere chi avrà le qualità
per meritare il posto. Semplicità
e precisione della messa in
scena, sottile umorismo che
nasconde un concreto pessimismo
per il futuro. "Il mondo è
ormai una prigione. Con la
grafologia e la fonologia,
scrittura e parola sono negate,
esse non vivono più la loro
vita, non hanno senso se non per
disporre le basi di un ritratto
robot psicologico" (Emmanuel
Burdeau)
.
19
febbraio 2004 - ore 20
21 febbraio 2004 - ore 18 (replica)
UNE SALE
HISTOIRE
(Francia/1977, 50)
Versione originale.
Sottotitoli italiani
Un
uomo racconta una storia ad una
piccola platea, in un salotto.
Una storia sporcacciona. Un
racconto che sarebbe piaciuto a
Bataille (Le bleu du ciel
),
o a Pierre Klossowski: anche se
lo si deve a Jean-Noël Picq (amico
di Eustache, attore in La
Maman et la Putain). Eustache
filma Picq in 16 millimetri
mentre espone ad una piccola
platea di amici la sua storia del
buco nella porta di una toilette
per donne. Poi la rifilma:
rifilma il testo, lasciando allattore
Michael Lonsdale il compito di
recitarlo; il testo viene dunque
messo in scena, stavolta in 35
millimetri. Nel film le parti si
capovolgono: vediamo prima la
copia del modello. Un luogo
chiuso viene aperto dalla parola
filmata. Un film semplice e
perverso. Un film sadiano.
LES
PHOTOS DALIX
(Francia/1980, 18)
Versione originale.
Sottotitoli italiani
Cosa
passa tra alcune fotografie e la
loro descrizione? "Alix Cléo-Roubaud
è seduta. Commenta le sue
fotografie ad un ragazzo (Boris
Eustache) che a volte la
importuna, ma che spesso non sa
cosa rispondere alle sue domande.
Questa breve descrizione è
sufficiente per situare le linee
di forza dellultimo cinema
di Eustache. I personaggi hanno
per così dire rinunciato a
spostarsi. Sono là sulla loro
sedia, sulla loro poltrona, come
persone che avrebbero finito col
credere che sia sufficiente
raccontare le cose, senza
mostrarle. Hanno rinunciato alla
fatica di misurare lo spazio per
trasformarlo. Si apprestano a
liberarsi della parola. Si
imbarcano in lunghi monologhi e
attendono dagli altri, non una
risposta, ma un invito a
continuare e a perdersi in un
discorso" (Stéphane Bouquet)
LE JARDIN
DES DÉLICES DE JÉRÔME BOSCH
(Francia/1980, 34)
Versione originale.
Sottotitoli italiani
In
una serata segnata dallalto
tasso alcolico, Jean-Noël Picq
delira a proposito di un trittico
di Bosch: "il giardino delle
delizie". Eustache gli
chiede di ripetere quanto ha
detto davanti ad una macchina da
presa. Film televisivo (serie
"Les Enthousiastes"), Le
Jardin des Délices de Jérôme
Bosch ripete il dispositivo
di Une sale histoire.
Parola e immagine: un piccolo
film sovversivo. Un uomo descrive
ad un piccolo auditorio lopera
di Bosch. La parola materializza
le immagini, costruisce un
percorso interpretativo, si
dibatte tra i dettagli. La
macchina da presa indugia su
Picq, stacca sulla riproduzione
del trittico, fissando i
particolari. Gli auditori fanno
domande. Lopera viene fatta
a pezzi, vivisezionata, sviata:
solo alla fine del film la
macchina da presa di Eustache
compie un movimento verticale
mostrando linferno di Bosch
nella sua interezza: nel silenzio.
.
26
febbraio 2004 - ore 19.40
NUMÉRO ZÉRO
(Francia/1971, 107)
Versione originale.
Sottotitoli italiani
introduce
Jean Douchet
al termine della proiezione
incontro con Boris Eustache
Numéro
Zéro è un film di due ore,
girato con due macchine da presa,
che consiste essenzialmente in un
dialogo tra Jean Eustache e sua
nonna (originariamente - ci
riferisce Jean-Marie Straub - il
film si intitolava La grand-mère).
Tagliato di unora, appare
alla televisione con il titolo di
Odette Robert. Nel 2003
viene riportato al suo metraggio
originario. "Si tratta
dunque di una traversata del
tempo fatta da una vecchia donna,
tra i suoi parenti e i suoi
nipoti, e vediamo sei generazioni
della storia della Francia
raccontate da lei, Odette Robert,
mia nonna. In Numéro Zéro,
nelloriginale, non ho
tagliato nulla (
) Il tempo
del film è stato quello della
pellicola, con le due macchine da
presa che giravano
alternativamente,
sovrapponendosi, senza mai
tagliare. Allora, il film, è la
storia della pellicola, dal suo
inizio alla fine" (Jean
Eustache).
.
29
febbraio 2004 - ore 18.30
MES
PETITES AMOUREUSES
(Francia/1974, 123)
Versione originale.
Sottotitoli italiani
La
Maman et la Putain fa
scalpore a Cannes. Eustache si
appresta a ritornare a Narbonne,
dove girerà Mes petites
amoureuses. Un film sullinfanzia.
Un film amaro, impregnato di
tristezza. Se nel film precedente
la parola sfiniva, fino al
vomito, Mes petites amoureuses
somiglia invece ad un film muto.
Eustache fa qui i conti con
Robert Bresson. "Mes
petites amoureuses è un film
che sa che le più grandi ferite
dellinfanzia, quelle che
lasciano il segno in maniera
indelebile, non sono sempre
associate ad avvenimenti gravi,
ma si inscrivono volentieri in
piccole scene senza importanza
per gli altri, dove un ragazzino vede
con terribile lucidità e un
crudele tocco dimmagine il
posto esatto al quale si scopre
già condannato nelle scene della
sceneggiatura di quella vita in
cui, bene o male, dovrà entrare"
(Alain Bergala)
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