Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna
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LA SOFFITTA |
Centro di promozione teatrale |
Ufficio Stampa
Proseguono le
attività 2002 di teatro, musica, danza e cinema
del Centro La Soffitta Dipartimento di
Musica e Spettacolo dellUniversità di
Bologna. Lobbiettivo è offrire una
panoramica sulla ricerca contemporanea nei
diversi ambiti, articolando i progetti in
percorsi culturali di approfondimento, dedicati a
particolari temi ed esperienze artistiche,
strutturati in spettacoli ma anche incontri con i
protagonisti, proiezioni video e laboratori. Lultimo progetto teatrale in programma, TRAGICAMENTE, a cura di Cristina Valenti, presenta il percorso artistico di Alfonso Santagata. Formatosi alla scuola del Piccolo Teatro di Milano, Santagata ha lavorato per anni come attore con Carlo Cecchi e Dario Fo, finché ha deciso di misurarsi autonomamente con il teatro per realizzare spettacoli di cui essere contemporaneamente autore, attore e regista e nel 1979 fonda, insieme a Claudio Morganti e a Tullio Ortolani, la Compagnia Katzenmacher, in seguito al notevole successo ottenuto dallo spettacolo omonimo, scritto e diretto da Alfonso Santagata. "Il titolo del progetto, TRAGICAMENTE, labbiamo rubato a un recente volume dedicato al teatro di Alfonso Santagata (a cura di Simona Maggiorelli, Titivillus Edizioni, 2000). A partire da Terra sventrata, lo spettacolo che inaugurava, nel 1994, lingresso nel tragico scegliendo come guide i becchini di Amleto, Alfonso Santagata ha riletto i grandi tragici del passato attraverso una serie di lavori che dellispirazione letteraria incarnavano i più attuali fantasmi. Dai testi di Shakespeare come dai tragici greci, ma senza rinunciare ai riferimenti più amati e irrinunciabili di Dostoevskij Cervantes Buchner, Alfonso Santagata ha tratto una serie di figure in qualche modo imparentate (dallesclusione, dalla differenza, dalla follia), per popolare un mondo che agli antichi conflitti (di sangue, di sentimenti, di potere) sovrappone le tragedie contemporanee. Così il cimitero di Terra sventrata è anche quello della guerra in Bosnia, la Tebe di Tragedia a mmare è una città che si riconosce nei relitti e negli spettri di altre vicende, fra figure dark, proclami lanciati da una torretta metallica, echi di battaglie e via via, fino alle immagini di antiche (e magari un po romantiche) marginalità: i guitti di Eidos o le maschere di Petito strenge, a creare inquietanti rispecchiamenti con le storie dei nuovi emarginati, profughi, esclusi." Cristina Valenti Il primo spettacolo in programma, Petito Strenge (Teatro San Martino, 20 e 21 marzo, ore 21) è tratto da Antonio Petito, farsa dedicata allomonimo attore dellOttocento, ma guarda alla tradizione per inventare lattualità di una maschera più nevrotica che affamata, più allucinata che visionaria, immigrata alla rovescia dalla crisi economica del nord-est in un sud dove, comunque, ci si può arrangiare Scrive Santagata: "Non è mia intenzione fare un lavoro sulla maschera di Pulcinella nei secoli, oppure rendere un Pulcinella archetipo. Se penso a Petito, immediatamente mi viene in mente la farsa come teatro puro, dove il corpo e il suo ritmo drammatico suonano una sinfonia discordante. Petito è una persona vissuta nel continuo aggiornamento: frequentava il teatro non per rifarlo, ma solo per rubare, per trasformarlo in altro, facendolo proprio: è quello che ho sempre fatto con gli autori che ho frequentato fino ad oggi. Non ho potuto spiare Petito, come lui ha fatto per le sue parodie, ma lho attraversato". Ideazione e regia di Alfonso Santagata, anche interprete insieme con Chiara Di Stefano, Rossana Gay, Johnny Lodi e Massimiliano Poli. Il secondo, con lo stesso gruppo di attori, Se tujur la nuì (Teatro San Martino, 22 e 23 marzo, ore 21) è la versione rielaborata per il palcoscenico, presentata a Bologna in prima nazionale, del lavoro itinerante proposto la scorsa estate al Festival di Santarcangelo (allinterno di una ex colonia, fra camere affollate di materassi, letti, oggetti notturni ). "Questa volta spiega Santagata voglio affrontare il mondo degli esclusi partendo dagli attori in quanto esclusi e creando un microcosmo infettato in rivolta che non è intenzionato ad assumere gli antibiotici". Lo spettacolo fa perno sulla figura di Renè, "fan della notte" e nuova apparizione del teatro di Santagata che, nella deformazione notturna, ha "tragicamente" ambientato le sue esplorazioni. Renè svolge un lavoro notturno impegnativo e di responsabilità alla centralina telefonica per chiamate urgenti, di giorno dorme e di notte lavora. Di sé stesso dice continuamente "non saprei cosa fare di giorno, meno male che questo lavoro mi permette di dormirci sopra "; sulla sua scrivania cè un altro telefono, quello di un albergo a ore: è il secondo lavoro di Renè, smistare i clienti nelle camere. Il suo ufficio è aperto, fino allalba, a tutti coloro che amano la notte ma anche a quelli che la detestano perché il sonno è svanito e sono rimasti solo gli incubi, agli indecisi, ai confusi, ai disperati: un microcosmo di cellule impazzite. Il progetto TRAGICAMENTE comprende inoltre un Incontro con Alfonso Santagata dal titolo Rovesciamenti teatrali condotto da Cristina Valenti (Palazzo Marescotti, 22 marzo, ore 11, ingresso libero), seguìto dalla proiezione video del film Terra sventrata, ispirato allomonimo spettacolo che ha vinto il Premio UBU 1995 per la ricerca shakespeariana. In conclusione,
completa il percorso fra gli spettacoli di
Alfonso Santagata la presentazione del video Tragedia
a mmare realizzato a partire
dallo spettacolo omonimo del 1999.
Gli appuntamenti in Palazzo Marescotti (via Barberia 4 a Bologna) sono ad ingresso libero. |
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