Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna Il guizzo della trota

Lunedì 19 febbraio 2001, ore 21
AULA ABSIDALE DI S. LUCIA - via de’ Chiari 23a
ingresso gratuito

Il guizzo della trota

Quintetto Caffarelli

Emanuele Benfenati (violino), Loris Dal Bo (viola)
Enrico Guerzoni (violoncello), Gianandrea Pignoni (contrabbasso), Roberto Satta (pianoforte)
presentazione di Chiara Macrì

PROGRAMMA

Johann Nepomuk Hummel (1778 - 1837)
 
Quintetto in Mi bemolle minore op. 87
 
Allegro e risoluto assai
Menuetto: Allegro con fuoco
Largo
Finale: Allegro agitato
Franz Schubert (1797 - 1828)
Quintetto in La maggiore D. 667 "La trota"
 
Allegro vivace
Andante
Scherzo: Presto
Tema e variazioni: Andantino - Allegretto
Finale: Allegro giusto

 

Il guizzo della trota

 

In una lettera del 1858, Albert Stadler, un amico di Schubert, riferisce che il Quintetto in La maggiore La trota fu composto per Sylvester Paumgartner, un ricco mecenate della città di Steyr, nonché violoncellista dilettante. Questi avrebbe suggerito a Schubert di includere nella propria composizione una serie di variazioni sul tema del Lied ch’egli preferiva, Die Forelle (La trota), e avrebbe inoltre chiesto di tenere a modello il "Quintetto di Hummel, recte Settimino". Si tratta probabilmente del Settimino op. 74, pubblicato nel 1816 e trascritto dall’autore stesso per quartetto d’archi e pianoforte.

Il Quintetto La trota, composto intorno al 1819, è in cinque movimenti. Inserendo un Andante tra il primo tempo (Allegro vivace) e il terzo (Scherzo), Schubert costruisce una struttura simmetrica di ampio respiro, presto - lento - presto - lento - presto, che si riflette anche nella scelta delle tonalità: La - Fa - La - Re - La, tutte in maggiore. La caratteristica più curiosa della Trota, tuttavia, è il trattamento del pianoforte come strumento monofonico: quasi sempre la mano destra e la sinistra suonano all’ottava, una sola melodia, spesso senza accordi.

Il primo movimento inizia con una sestina in arpeggio del pianoforte, seguita da una sostenuta melodia degli archi: questi due elementi assumeranno un ruolo fondamentale in tutto il Quintetto. In particolare la sestina, che ha origine dall’accompagnamento del Lied, è un elemento che ricorre in tutti i movimenti. L’Andante è caratterizzato da un’atmosfera sognante e da una scansione ritmica incisiva. Nello Scherzo, il motivo tematico costituito da una terzina strappata dagli archi è rielaborato ininterrottamente per tutto il movimento, mentre la melodia del Lied La trota è impiegata come tema delle Variazioni che formano il quarto movimento. Il tema è affidato ad uno strumento diverso per ogni variazione: si inizia col pianoforte per arrivare, nella quinta variazione, al violoncello che espone la melodia della Trota in Si bemolle maggiore. Il ritorno del tema alla tonalità iniziale di Re maggiore, nell’Allegretto che chiude le Variazioni, è un espediente teso a simboleggiare, anche in termini armonici, il guizzo scattante della trota. Il conclusivo Allegro giusto ha un andamento piuttosto moderato: si tratta, secondo alcuni studiosi, del primo finale scritto da Schubert con questa caratteristica.

Il Quintetto op. 87 venne scritto da Hummel nel 1802 ma fu edito solo nel 1822. Tradizionalmente considerato come il primo esempio di composizione di questo genere, è possibile che sia stato preso a modello da Schubert, insieme alla trascrizione del Settimino op. 74, per il suo Quintetto La trota.

Il Quintetto di Hummel è in quattro movimenti. È singolare come nell’armatura di chiave compaiano le alterazioni del Mi bemolle maggiore, benché l’intera composizione sia di fatto in Mi bemolle minore. L’Allegro iniziale, scritto in forma-sonata, si apre con un tema che fa da motivo propulsore all’intero movimento; ad esso si contrappone un secondo tema in tonalità di La maggiore, in luogo di un canonico Sol bemolle maggiore. Il Quintetto, infine, manca di un vero e proprio tempo lento: il Largo è una sorta di breve cadenza che funge da immediata introduzione all’Allegro conclusivo.

Chiara Macrì
(studentessa DAMS)

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