Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna Al presente

4-5 marzo 1998, ore 21 - Teatro San Martino

AL PRESENTE
di e con
Danio Manfredini

 

Danio Manfredini conduce da diversi anni, a Milano, un laboratorio di espressione visiva all’interno di una comunità terapeutica per sofferenti psichici. Alle persone che ha conosciuto nel corso di questa esperienza, ma anche alle figure di emarginati, transessuali, disadattati che hanno attraversato il suo universo di riferimenti artistici e letterari, Danio Manfredini dedica questo spettacolo, facendo proprie fino in fondo le ferite di un’umanità derelitta. "Essere identificati nel gesto di un altro – scrive Manfredini – nelle parole di un altro trasferite su di sé. Assumere ciò che vedo attraverso gli altri, un’assunzione tormentata; l’adesione si ribella, aggira la preda come una bestia che ringhia, sospetta. Sono catturato dentro una forma, contenuto".

Danio Manfredini ha iniziato la sua attività teatrale nel 1975 frequentando i laboratori di sperimentazione nati nei centri sociali di Milano durante il periodo delle occupazioni edilizie degli anni ‘70.

Negli anni ’80 ha realizzato La crociata dei bambini, lavoro ispirato a un poema di Brecht, di cui era interprete unico, e Notturno, in collaborazione col Tico Teatro.

Nell’89 ha creato lo spettacolo che più lo ha fatto conoscere, Il miracolo della rosa (Premio Ubu 1990), liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Jean Genet, di cui Manfredini era ideatore, interprete e regista. Nell’89 ha presentato La vergogna, ispirato a Genet e a Pasolini: "Sono approdato di nuovo a Genet e in particolare, per molti aspetti, alla struttura drammaturgica di Pompe funebri, attratto, più che dalla trama, dalle tematiche affrontate: l’amore, la perdita, il dolore, il tradimento, la vergogna, la solitudine. Sono approdato a Pasolini, alla sua poesia non esente dalle esperienze di umiliazioni e vergogne. I suoi ritratti della marginalità. Le periferie".

Tre studi per una crocifissione ha debuttato nel luglio del ’92 ed è stato rappresentato dal Centro Teatrale La Soffitta nell’aprile 1993. Danio Manfredini continuava in questo lavoro il suo percorso estremo di ricerca su personaggi, temi ed autori della sofferenza sociale ed esistenziale dei nostri giorni. Il trittico presentava tre personaggi, o meglio tre diverse condizioni di marginalità che contenevano, acre e fermissima, la denuncia della società contemporanea nei suoi aspetti di alienazione, solitudine, sofferenza.

Dopo questo lavoro, la ricerca di Manfredini è proceduta, esigente e rigorosa, senza approdare ad alcuno spettacolo. Nell’estate scorsa l’attore ha accettato di presentare al Festival di Santarcangelo, sotto forma di prova aperta, il complesso risultato di questo percorso, intitolandolo Al presente.


Ritorno alla pagina precedente

Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna