Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna Teatri di confine

4-20 marzo 1998

TEATRI DI CONFINE
A cura di Claudio Meldolesi e Cristina Valenti

 

Teatri di Confine accoglie i risultati di alcune esperienze limite della ricerca contemporanea.

Saranno presenti i lavori di artisti che hanno scelto di spostarsi ai confini del teatro, per dialogare con realtà e condizioni marginali, sia in senso artistico, sia in senso sociale e materiale. Le esplorazioni di confine appartengono fino in fondo alla storia dei viaggi teatrali che hanno segnato l’esperienza di molti artisti di questi decenni: non motivati da generico spirito di esotismo, ma dalla ricerca di incontri autentici, in grado di costruire possibilità di dialogo inusitate fra linguaggi e culture differenti.

Alle persone che ha conosciuto lavorando all’interno di un reparto psichiatrico, ma anche alle figure di emarginati che hanno attraversato il suo universo di riferimenti artistici e letterari, Danio Manfredini dedica il suo ultimo, atteso spettacolo (Al presente), facendo proprie fino in fondo le ferite che un’umanità esclusa apre nel corpo sociale.

La Compagnia Pippo Delbono ha riunito in Barboni alcune esperienze estreme, per raccontare di quelle persone per le quali, come osserva il regista, "l’arte non è un mestiere ma una necessità fondamentale di vita e scaturisce spontaneamente dal loro essere "diversi", dall’essere fuori, ciascuno per motivi differenti, dal contesto sociale". (Lo spettacolo ha vinto il Premio Speciale Ubu 1997).

Lo stesso percorso ha portato Loredana Putignani fra i Rom del campo nomadi di Bologna, coi quali ha realizzato uno spettacolo di cui presenterà i materiali nel corso di un incontro (Rom Stalker), e ancora l’ha spinta a proseguire in altre frontiere, al confine fra teatro e arti visive per parlare di una quotidianità attraversata dai segni della segregazione e della fame (Miseria).

I confini attraversati da Laminarie sono invece di tipo geografico (ma, ovviamente, non solo), e nel corso di un incontro dal titolo Ne tako, nego ovako il gruppo ripercorrerà la sua complessa esperienza nella ex-Jugoslavia, anche con l’ausilio di un video realizzato per l’occasione con il supporto del Laboratorio multimediale del Dipartimento di Musica e Spettacolo.


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