Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna Portofranco

13 febbraio 1998

PORTOFRANCO
conferenza/spettacolo di
FRANCESCA BERTOLLI

 

PORTOFRANCO è un incontro di un’ora e mezzo circa, diviso in tre fasi, in cui solitamente più classi del secondo ciclo della scuola elementare o della scuola media assistono a come nasce una creazione danzata. Viene qui presentato come proposta do lavoro intorno alla danza sa cui può prendere avvio un laboratorio sperimentale con i ragazzi.

 

STRUTTURA

Prima fase Riscaldamento a vista prima dello spettacolo in cui è possibile osservare la preparazione dell’artista.
Seconda fase Studio per spettacolo; brani danzati per una sola danzatrice
IMMAGINARIO COMUNE
"Inno A" Danza su pianoforte e coro, omaggio a Isadora Duncan.
PAROLA
"Dalle parole all’immagine" Due diversi usi a partire da un brano letterario:
Sintesi per trasposizione dal linguaggio verbale al linguaggio corporeo;
la narrazione verbale è usata come colonna sonora.
SUONO
ritmo che invitano il danzatore all’azione. "De gustibus" Liberi movimenti su musica, sono il suono e il
PERCEZIONE/SENSIBILITA'
"Dell’apparenza" Il motivo conduttore della composizione nasce dall’abito indossato e/o altri props (tessuti, oggetti).
RITMO
"Tum… Ta Ta… Ti" E’ il danzatore stesso che si fa sonoro.
Terza fase Confronto con il pubblico e dibattito con i ragazzi. Scomposizione e analisi dello spettacolo.

 

Danzare è anche raccontare.

L’improvvisazione è alla base della creatività, ma è anche un’importante tecnica troppo poco usata per dare forme al nostro immaginario con risposte spontanee.
L’improvvisazione è un modo per sperimentare la vita nel suo susseguirsi di esperienze, è un mezzo di ricerca che favorisce il verificarsi di situazioni, sollecitando la reazione immediata a una o più idee o a un insieme di circostanze.
Improvvisare danzando aiuta a mantenere vivo e ad ascoltare l’immaginario, non solo come forma di evasione ma anche come forma di ricerca e sviluppo delle esperienze a più piani, da quello mentale, emozionale, fisico-visuale, auditivo a quello estetico.
Attraverso l’allenamento all’improvvisazione è possibile riacquistare una sensibilità lucida e spontanea nel reagire col movimento.
La lettura del movimento scelto dal lavoro di improvvisazione è il nucleo tradotto anche in immagine che nella globalità scenica costituisce la "drammaturgia danzata". Per "drammaturgia danzata" qui si intende la riscrittura del movimento-ritmo e delle immagini legate alla natura della danza scelta, seguendo regole soggettive di montaggio.
Il confronto con il linguaggio verbale, la parola recitata, presa come accompagnamento sonoro e di immagine è diventato la costante di ricerca sui vari piani di studio (parola - danza), creando uno stile personale nel mondo della danza.

 

Francesca Bertolli, dopo una formazione classica e varie esperienze teatrali e televisive alla fine degli anni ’70, entra nel 1980 nella Compagnia di Teatro e Danza La Fenice di Venezia con Carolyn Carlson (Undici Onde, Underwood, Chalkwalk, Anonymut di Norma Uotinen).
Cofondatrice nel 1984 della Compagnia Sosta Palmizi, ne fa parte fino al 1989, producendo e interpretando i collettivi Il cortile, Tufo, Morgana e il solo Portofranco. Dal 1983 si impegna nella didattica e nel lavoro seminariale in Italia e all’estero. Dopo un periodo di allontanamento dalle scene, nel 1992 intraprende con l’attore-animatore Bobo Nigrone un lavoro di ricerca nell’ambito del teatro ragazzi, creando spettacoli che integrano la danza, il teatro e la narrazione, con il Progetto Bignami (La storia di Angelica e di Orlando e Gli Eroi). Nel 1993 fonda con Roberto Castello l’Associazione ALDES di cui dirige il settore didattico anche in collaborazione con l’Ass. Lucca Festival. Attualmente docente di danza contemporanea al corso di perfezionamento della scuola di Balletto di Toscana, prosegue il suo progetto di narrazione attraverso la danza e il movimento con altre collaborazioni.


Ritorno alla pagina precedente

Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna