Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna Cinema dams

Cinema Dams
(II edizione)

 

"Formazione universitaria, ricerca, esperienze professionali": questo era il tema della prima edizione di Cinema Dams, organizzata dalla sezione cinema del Dipartimento di Musica e Spettacolo nel 1992.

Allora ci eravamo proposti di documentare le esperienze professionali e artistiche compiute dai laureati Dams nel settore cinematografico, con particolare attenzione ai mutamenti verificatisi nell'assetto della produzione audiovisiva. Allo stesso tempo ci eravamo preoccupati di documentare come si era modificata la stessa università che, con la costituzione dei dipartimenti, aveva affermato la centralità della ricerca e gli stretti legami che con essa doveva mantenere la didattica, anche in quei settori che, proprio in quanto innovativi, non avevano autonome strutture di ricerca.

Fu anche a partire dall'esperienza di Cinema Dams 1992 che si sono definite alcune ipotesi di didattica, successivamente realizzate con l'avvio, nella seconda metà dei '90, di un autonomo indirizzo cinema del DAMS riformato e con lo sviluppo delle attività laboratoriali dei due centri dipartimentali, La Soffitta e Cimes, che costituiscono un aspetto fortemente innovativo in un settore di particolare importanza qual è quello dell'interazione tra attività dipartimentale (ricerca) e attività formativa (didattica).

Anche in questa seconda edizione di Cinema Dams non ci sono intenti celebrativi (meno che meno nostalgici), quanto piuttosto volontà di documentazione e di verifica. Ciò che ha caratterizzato la vita della componente cinema del Dams nell'ultimo decennio può essere così schematizzato: a) lo sviluppo di nuove aree di ricerca, con particolare attenzione al grande lavoro di conservazione, restauro e valorizzazione del patrimonio audiovisivo che è stato il grande tema del decennio appena trascorso, il decennio del centenario del cinema e della politica di sviluppo degli archivi audiovisivi; b) esperienze, ancora limitate ma significative, di integrazione della didattica teorico-metodologica con attività di tipo pratico (dagli atelier internazionali fatti nell'ambito di Erasmus-Socrates, fino ai seminari e laboratori organizzati nell'ambito dei centri dipartimentali, con particolare attenzione alla scrittura per il cinema e l'audiovisivo); c) la sperimentazione di altre forme di integrazione tra le esperienze didattiche e quelle lavorative e creative (dalle tesi realizzate sui set di film in lavorazione al praticantato dei laureandi o neolaureati in archivi, televisioni ecc., dalle varie attività produttive di associazioni studentesche alla promozione di spin off e alle collaborazioni con Enti esterni).

Nella serata di apertura, oltre a ricordare due figure di docenti scomparsi che hanno avuto un ruolo essenziale nei prima parte della vita del Dams bolognese (Adelio Ferrero e Giampaolo Bernagozzi), verranno presentate e discusse le più recenti pubblicazioni legate alle attività di didattica e di ricerca.

Ci saranno poi serate dedicate alla presentazione dei film e dei video realizzati nell'ambito degli atelier internazionali Erasmus e dei seminari coordinati da registi come Jean-Henri Roger, Ansano Giannarelli, Alberto Grifi e altri. Ma lo spazio più ampio sarà dato a una selezione delle produzioni video di studenti e neolaureati negli ultimi anni: tra questi, una serata speciale sarà dedicata alla presentazione dell'esperienza di progettazione-realizzazione dei video sul tema dello specchio, promossa e coordinata da Paolo Fabbri, che ha rappresentato un momento di stretta collaborazione, oltre che un modello che si spera possa essere replicato, tra l'Università, un ente televisivo nazionale (Telepiù) e una società di produzione bolognese (Movie Movie).

Naturalmente, la documentazione e la discussione di quanto è stato fatto non impediranno di evidenziare la drammatica situazione di carenza dell'organico di docenti dell'indirizzo cinema: è urgente che ad essa venga posto rimedio, pena la dispersione e l'impoverimento di quel patrimonio di esperienze che, nonostante le difficoltà endemiche, è stato costruito negli anni.

Antonio Costa


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