Intervista col... laureato!
Valentina Zincati - Il
caso Di Caprio
Valentina Zincati |
- Allora,
Valentina, quali sono i contenuti della tua tesi?
- Inizialmente volevo
parlare del divismo in generale, partendo un po'
dalle origini e arrivare fino ad oggi. Nel
periodo in cui ho deciso l'argomento della tesi,
Titanic spopolava ovunque, ed è stato allora che
mi è venuta l'idea di applicare questo argomento
al caso Di Caprio. Ho fissato alcuni punti e li
ho proposti al professor Costa che mi ha detto di
continuare e di cominciare a raccogliere
materiale (libri, articoli di giornali
) sia
sul divismo classico sia su Leonardo Di Caprio.
Per quanto riguarda il divismo in generale il
professore mi ha consigliato alcuni testi base,
classici, che ho cominciato a leggere senza alcun
problema. La parte monografica, invece, è stata
dura: Di Caprio è attuale come attore e non c'è
molto materiale su di lui, a parte il semplice
pettegolezzo, per cui la ricerca non è stata
semplice. Dopo parecchio tempo ho trovato tre
libri abbastanza seri che contenevano sia la
biografia sia la critica dei suoi film e così ho
cominciato a scrivere qualche pagina, dopodiché
le ho inviate via e-mail a Costa. L'idea della
mia tesi, dunque, è partire da un argomento
molto generale e anche già trattato in altre
tesi e applicarlo a un divo di oggi, a un divo
che ha spopolato come Di Caprio nel Titanic.
- La tua
scelta è legata più all'attualità
dell'argomento o ha giocato anche la passione che
hai per Di Caprio attore?
- Tutte e due le cose.
A me piace fondamentalmente l'idea di analizzare
i fenomeni di massa perché penso che dietro ci
siano molte motivazioni psicologiche e
sociologiche che il più delle volte rimangono
nell'ombra. Spesso i fenomeni di massa non
vengono analizzati sotto la prospettiva seria ma
sono presi alla leggera. Per me, invece, è stato
interessante applicare un'analisi per quanto
possibile profonda a un fenomeno come il divismo,
per cui la cosa che mi ha fatto partire è stata
un po' questa, un po' il fatto che Di Caprio mi
intriga come attore ed è stimolante da
analizzare.
- Come hai
strutturato la tesi?
- E' strutturata in due
capitoli. Il primo sul divismo in generale: un
po' di storia con le motivazioni
socio-psicologiche che ci sono alla base del
fenomeno e come è cambiato con l'avvento della
televisione. Il secondo capitolo è specifico su
Di Caprio: una breve biografia e l'analisi dei
film, dei personaggi e la critica.
- In che
modo hai risolto le difficoltà incontrate nella
parte monografica?
- Sono andata nelle
librerie di Bologna alla ricerca di libri su Di
Caprio spesso senza successo. Poi, tramite
Internet, ho visitato il sito ufficiale, che è
attendibile e aggiornato.
- Ultimamente
sono nati molti siti anti-Di Caprio, hai parlato
anche di questo fenomeno?
- Poco. Mi sono
limitata ad accennare come scatta l'odio verso
una persona che attira tanto il pubblico.
- Che cos'è
il divismo?
- Il divismo è
un'esigenza psicologica dell'uomo antichissima,
che risale all'antica Grecia e ancora prima se
pensiamo alla mitologia, al bisogno comunque di
creare figure che noi mitizziamo e da cui
prendiamo modello per adeguare i nostri
comportamenti. Quello che viene fuori della tesi
è quest'esigenza profondissima dell'uomo di
mitizzare qualcuno, un'esigenza che è cambiata
nel tempo. Una volta, per esempio negli anni '40,
il divo era modello di comportamento, oggi
Leonardo Di Caprio dimostra che non è più
modello ma è in qualche modo contenitore di
tutte le contraddizioni presenti nell'uomo di
oggi. Per cui il divo non ha più una morale da
indicare, ma è rappresentante di questa assenza
di riferimenti che c'è nella società di oggi.
- Dalle tue
parole traspare un entusiasmo e una
determinazione davvero ammirabili. Credo che tu
sia un bellissimo esempio per tutti i giovani,
hai dimostrato che l'handicap non deve essere per
forza un ostacolo alla vita,
basta avere coraggio e tu ne hai da vendere. Ma
come è stata la tua esperienza universitaria?
- All'Università mi
sono trovata benissimo. Ho frequentato poco
perché parallelamente all'Università avevo ed
ho un programma di riabilitazione di ginnastica
americana che mi impone dei ritmi veramente
pesanti. All'inizio andavo due tre volte all'anno
a Filadelfia, per cui la vita universitaria l'ho
vissuta poco, però i contatti con i professori e
con gli altri studenti sono stati sempre ottimi,
cosa che per me che uscivo dal liceo classico
Minghetti, con dei contatti con i professori
allucinanti (quando potevano mi mettevano in
difficoltà per i miei problemi fisici), è stato
un sogno.
- A
proposito di sogni, so che sei riuscita a
realizzarne anche un altro, che ha che fare con
il Festival di Venezia
- Si, infatti. Appena
terminato gli esami, a luglio dell'anno scorso, i
miei genitori volevano farmi un regalo di quelli
indimenticabili. Hanno letto che alla prima del
Festival di Venezia davano Eyes wide shut con i
due protagonisti presenti, allora hanno
cominciato a cercare un albergo che non si
trovava mai. Poi si sono rivolti al professor
Costa per tentare di trovare un modo per entrare
e lui è stato così carino da parlare con la
direzione del Festival e farmi avere due
biglietti per quella serata. Per me è stata
un'esperienza bellissima. Il film mi è piaciuto
molto, inquietante direi, e poi, trovarmi Tom
Cruise e Nicole Kidman davanti è stato
stranissimo!
- Progetti
per il futuro?
- Innanzitutto il mio
sogno è quello di scrivere per il cinema, fare
sceneggiatura. Ho già cominciato un corso al
DAMS con il dottor Robbiano, sceneggiatore e
regista. In ogni caso il mio ideale sarebbe
quello di occuparmi di cinema. Amo moltissimo
scrivere, per cui anche fare critica
cinematografica non mi dispiacerebbe.
- E' la
passione per il cinema che ti ha spinto a trovare
tutta questa forza di volontà?
- Sicuramente il cinema
mi ha aiutato molto. Devo dire che sono davvero
grata al cinema per avermi spronata e stimolata
in tutto il percorso della mia vita, che non è
stata sempre facilissima.
- Cosa pensi
di fare con la tesi?
- So che non è facile,
ma mi piacerebbe che arrivasse nelle mani di Di
Caprio, anche perché una cosa così stramba non
è mai stata scritta mai scritta su di lui. Sto
già studiando come fare
Valentina Zincati
Francesca
De Sanctis, 11 maggio 2000
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