I canti devozionali del mondo popolare trovano uno spazio all’interno del festival con l’esibizione di tre cantori di Sessa Aurunca (Caserta) accompagnati da un suonatore di armonium. I brani da loro eseguiti, tratti dal repertorio del periodo quaresimale e della settimana santa del paesino campano, sono tra gli esempi più interessanti e suggestivi di canto comunitario religioso oltre che, ormai, tra i pochi superstiti di questo genere musicale in Italia. Nel
Miserere e negli altri canti devozionali suessani si possono rintracciare elementi ed influenze riconducibili alla pratica musicale colta o che, viceversa, in essa sono confluiti. Sino al Rinascimento, in molte aree della penisola, erano diffuse pratiche di canto polivocale comuni al mondo colto e a quello popolare di cui sono rimaste tracce scritte nelle villanelle e villote napoletane, come pure nelle musiche di Gesualdo e di altri madrigalisti coevi e successivi. Una testimonianza viva di quelle pratiche, sebbene trasformatesi nel corso dei secoli, sono invece proprio le musiche sacre tramandate dalle confraternite di Sessa Aurunca, di cui questo concerto darà alcuni esempi. Accanto ai cantori suessani, nella stessa serata, si potrà ascoltare un altro esempio di canto polivocale, ma di argomento profano e di tutt’altra origine. Saranno i Giovani Canterini di Sant’Olcese, paese dell’entroterra genovese, a portare sul palco il trallalero ligure, un tipo canto eseguito esclusivamente da uomini e soltanto a prezzo di un lungo apprendistato.
Il concerto è trasmesso in live streaming