Si presentano in questo concerto alcuni tra i più accreditati interpreti della tradizione agro-pastorale e popolare urbana della provincia di Messina. La zampogna a paro lì ha uno stile esecutivo raffinato, permeato da influssi provenienti pure dalla tradizione scritta, dal Seicento all’Ottocento. Alle musiche da danza si affiancano sonate lente, di carattere toccatistico, in relazione con la tradizione organistica. Il tamburello, che accompagna la zampogna, vede l’impiego di tecniche virtuosistiche, diverse da quelle impiegate in aree contigue. Gli “orbi” erano in Sicilia cantastorie ciechi, che si accompagnavano con violino, chitarra, bassetto. La loro attività è attestata fino ai giorni nostri dagli anni '60 del Seicento, quando gli orbi palermitani si riunirono in una congregazione, con il patrocinio dei Gesuiti. Questi musicisti professionisti, di estrazione popolare e di area urbana, sono stati tra i principali artefici dello scambio tra livelli culturali diversi e tra città e campagna. Le loro musiche sono debitrici della tradizione scritta pur mantenendo un evidente rapporto con i modelli contadini, pastorali, popolareschi urbani. Gli “orbi” operavano soprattutto in ambito sacro, cantando novene ed orazioni per le feste religiose o per cerimonie devozionali.
In collaborazione con
Museo di Cultura e Musica popolare dei Peloritani di villaggio Gesso-Messina