Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna Suoni dal Mondo 2000 - ADDIO MIA CONCUBINA

ADDIO MIA CONCUBINA

OPERA DI PECHINO
compagnia KUO KUANG

Arena del Sole - 13 e 14 novembre, ore 21

 

Il teatro tradizionale cinese conosciuto in occidente con l’appellativo improprio di Opera di Pechino, ha certamente un’origine molto antica, ma solo nell’VIII secolo, per volontà dell’Imperatore Tang Ming Huang, fu creata una vera scuola dell’opera che in seguito si diffuse in varie aree del paese assumendo sfumature diverse (opera di Pechino, di Canton, di Sechuan, di Taiwan, di Jangsu etc.), mantenendo però sempre caratteristiche più o meno uguali dappertutto.
A differenza del teatro occidentale che, secondo i canoni del teatro greco antico, necessita di uno spazio con precise caratteristiche, il teatro cinese, per la semplicità della scena, può essere eseguito ovunque. Gli attori entrano da destra e escono da sinistra, non c’è sipario e l’entrata di un personaggio indica l’inizio di una scena, così come questa finisce quando gli attori escono.La scenografia consiste in un semplice tendaggio che delimita il fondo della scena e, generalmente, in un tavolo e due sedie: tutto il resto viene evocato dai gesti degli attori e lasciato alla fantasia degli spettatori. L’azione è ugualmente definita simbolicamente: le scene si succedono rapidamente e possono disinvoltamente descrivere fatti molto distanti tra loro nel tempo e nello spazio; la regola delle tre unità, tipica del teatro occidentale, è un problema sconosciuto nel teatro cinese. Anche nel testo viene lasciata agli attori molta libertà di interpretazione e improvvisazione, infatti, uno dei principi dell’opera cinese è "laddove c’è un testo c’è anche un canto e dove c’è del movimento c’è anche della danza".
I ruoli classici dell’opera si distinguono in quattro tipi pricipali: maschili, femminili, ruoli comici e ruoli con trucco simbolico. I ruoli maschili (sheng) sono: il vecchio saggio, il giovane romantico e l’eroe guerriero che di solito viene interpretato da attori acrobati. I ruoli femminili (dan) comprendono: la giovane virtuosa, la maliziosa civettuola, l’eroina guerriera e l’anziana dignitosa e rispettabile. I ruoli con trucco simbolico (jing) sono di solito o banditi o guerrieri. I ruoli comici (chou) si distinguono per il trucco di colore bianco, servono a distendere l’atmosfera e non sono mai interpretati da personaggi importanti. I colori del trucco hanno significati precisi: il nero indica l’audacia, il blu un carattere calcolatore, il bianco la perfidia, il rosso il coraggio e la lealtà, mentre l’argento e l’oro è riservato alle divinità e agli spiriti. L’orchestra è in genere una piccola formazione strumentale senza direttore che se ne sta appartata in un angolo della scena. Il genere di opera "colto" Wen è dotato di un’orchestra composta principalmente da strumenti melodici ad arco (hu-k’in) e a fiato (xiao e yi), piccoli gong e percussioni varie, mentre il genere "guerresco" Wu, necessita solo di percussioni, e gong.

La storia

Gli accadimenti narrati in questa storia hanno luogo 200 anni avanti Cristo.I regni delle dinastie Chu e Han sono in guerra. L’egemone Hsiang-Yu del regno di Chu e il re degli Han, Liu-Pang, lottano per la supremazia. Il re degli Han ricorre ad un tranello per sconfiggere Hsiang-Yu. Il generale in capo delle truppe Han ordina ai suoi soldati di intonare dei canti del regno Chu. Sentendo queste arie tristi, i soldati dell’accampamento Chu, presi da nostalgia abbandonano il campo durante la notte. Solamente ottocento tra loro rimangono con Hsiang-Yu. Yu-Chi, l’amata concubina di Hsiang-Yu, si dispera realizzando che nonostante tutto il suo amore, non potrà fare nulla per salvarlo. Si preoccupa allora che la sua presenza sia di intralcio nelle scelte strategiche del suo amato. Dopo aver bevuto con lui del vino, aver cantato e danzato per lui, improvvisamente si impossessa della sua spada e si taglia la gola, nella speranza che la sua morte aiuti Hsiang-Yu a dimenticare il passato ed a rompere l’accerchiamento delle sue truppe con un ardore nuovo. Distrutto dal dolore, Hsiang-Yu si rifugia sulle rive del fiume Wu. Qui l’immagine di tutti i suoi soldati morti, lo rende cosciente che mai più potrà osare presentarsi davanti alle sue truppe e si toglie la vita gettandosi nel fiume. La forza emotiva di questo pezzo è nel forte amore che unisce Hsiang-Yu e Yu-Chi e nel loro tragico destino. Questa storia viene presentata raramente, proprio per la difficoltà del ruolo di Yu-Chi, che richiede non soltanto una tecnica raffinatissima nel canto e nella danza, ma anche una sensibilità emotiva notevole. La danza finale di Yu-Chi è stata creata dal leggendario attore dell’Opera di Pechino, Mei Lan-Fang. Fino a qualche anno fa i ruoli femminili dell’Opera di Pechino venivano presentati da uomini. Per il ruolo di Yu-Chi era necessario trovare degli uomini che avessero una forte sensibilità femminile. Il film omonimo racconta appunto di due attori specializzati in questo dramma e di come la loro intensità sulla scena, avesse portato ad un innamoramento nella vita reale dell’attore che interpretava Yu-Chi per il suo eroe Hsiang-Yu. Quest’innamoramento però finisce tragicamente, frustrato dal non interessamento dell’altro attore e dall’invasione Giapponese della Cina.


pagina precedente

Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna