Suoni
e ritmi dell'ambiente
Un'esplorazione teorica e pratica dei paesaggi
immateriali
Note
introduttive
- Roberto
Barbanti
- Nel nostro intervento
teorico intendiamo mostrare e sviluppare
le dinamiche che hanno permesso
l'affermarsi dei modelli cognitivi
inerenti alla percezione visiva.
Riprenderemo in parte le teorie
sviluppate dalla 'Scuola di Toronto' per
dimostrare come la storia dell'Occidente
sia essenzialmente fondata e incentrata
sul predominio dello sguardo rispetto
alle altre forme percettive. A partire da
questa analisi, che delinea dunque i
contorni di un vero e proprio 'paradigma
retinico', avanzeremo qualche ipotesi
per sviluppare i lineamenti teorici di un
futuro 'paradigma acustico'
-
- Antonello Colimberti
- "Voci estreme"
è un progetto di ricerca sulle
"tecniche vocali estese"
diretto da Antonello Colimberti ed
articolato in interventi teorici
(pubblicazioni, traduzioni, conferenze,
dimostrazioni) ed interventi pratici sia
di natura performativa che didattica. Le
"tecniche vocali estese" sono
quelle pratiche di alterazione della voce
che attraversano trasversalmente i vari
continenti nei più diversi generi, dalla
musica colta a quella popolare -etnica e
a quella popular-leggera. Sono
caratterizzate dalla riscoperta e
invenzione delle proprie capacità vocali
e dal rifiuto del canto 'impostato'
tipico della tradizione operistica. Negli
ultimi anni l'autore ha allargato la
propria ricerca individuandone le
connessioni con la teoria dell
"Antropologia del gesto" di
Marcel Jousse e con quella del "Paesaggio
sonoro" di Murray Schafer,
connessioni che saranno l'oggetto degli
interventi teorici. L'incontro di Bologna
mostra gli ultimi risultati della ricerca
esponendo le basi teoriche e proponendo
un'esercitazione ai confini fra nuova
vocalità, nuova performance e musica
ambientale.
-
- Albert
Mayr
- Vi è una stretta
connessione tra suono e tempo; infatti i
teorici antichi e medioevali che
seguivano la tradizione pitagorica
postulavano l'esistenza di una musica
inudibile che consisterebbe
nell'avvicendarsi dei cicli ambientali e
biologici. Negli interventi teorici si
esaminerà questo concetto allargato
di musica alla luce sia di recenti
indagini scientifiche, sia di esperienze
artistiche collocabili nel campo
sperimentale. Da questa angolazione
muoveremo verso un nuovo ascolto dei
paesaggi immateriali contemporanei in cui
vengono sopraffatti e tacitati non solo
numerosi fenomeni sonori informativi, ma
anche le 'voci' infrasonore di molte
ritmicità naturali. Le esercitazioni
consisteranno in esplorazioni del
rapporto tra spazio-tempo-movimento-suono
e l'interazione, in questa chiave, con
l'ambiente attraverso semplici attività
performative.
-
- Francesco
Michi
- Siamo soddisfatti
dell'ambiente acustico che ci circonda?
Possiamo stabilire cosa del nostro
abituale panorama sonoro ci piace o ci
sembra utile e cosa invece ci sembra
fuori luogo? Nel rispondere a questi
quesiti illustreremo e stabiliremo dei
criteri e metodi di analisi dell'ambiente
sonoro. Il Design acustico come
"disciplina possibile" fa
riferimento a principi e tecniche secondo
le quali si pensa sia possibile
organizzare le qualità estetiche,
psicologiche e sociali del nostro
ambiente acustico. Diversi sono gli
interventi che possono essere fatti a
partire da queste considerazioni. Durante
le esercitazioni ci occuperemo, seppur
brevemente, delle possibilità creative
connesse alla catalogazione e raccolta
dei suoni dell'ambiente, così come della
loro elaborazione, e della progettazione
di sistemi che integrino, rettifichino
e/o sensibilizzino all'ambiente sonoro;
studieremo anche le possibilità di
realizzare piccoli oggetti e di concepire
operazioni più vaste.
-
- Luca
Miti
- Le due esercitazioni si
svolgeranno prevalentemente secondo una
(doppia) prospettiva
"storico-sperimentale", nel
senso che nel corso degli incontri
verranno presentati ed
"eseguiti" dai partecipanti,
lavori (composizioni) aventi in qualche
modo un riferimento al concetto di
ambiente sonoro. L'aspetto storico degli
incontri è evidente: si tratta perlopiù
(ma non solo) di lavori
"dimenticati" nell'accezione
"politica" del termine; in
altre parole, si ascolteranno/eseguiranno
lavoro che prevedono un approccio
all'ambiente sonoro diverso (dimenticato)
da quello attualmente alla base della
percezione/sensibilità occidentale. Per
quanto riguarda l'aspetto sperimentale,
è il confrontarsi con il ruolo di
esecutori (non sono comunque richieste
particolari conoscenze musicali) che
rende tali le esercitazioni, senza
dimenticarne l'aspetto più impalpabile,
e cioè essere uno strumento per lo
sviluppo di una nuova sensibilità non
solo percettiva.
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