09/10 Teatro
lun 09.11.09 • Laboratori DMS
LA RAPPRESENTAZIONE DELLA REALTÀ IN EPOCA CONTEMPORANEA
h 14 seminario a numero chiuso condotto da Fabrizio Arcuri
h 21 dimostrazione pubblica su Meno emergenze, di Martin Crimp
Con
il lavoro su Martin Crimp, Accademia degli Artefatti ha inaugurato da
alcuni anni un'indagine intorno agli intrecci tra nuove drammaturgie,
invenzione scenica e ruolo dell'attore. Le declinazioni del
"contemporaneo" assumono così valori che non escludono ideologicamente
il fatto testuale, semmai lo mutano, riformulandone tendenze e
funzioni: "Crediamo che in questo particolare periodo storico sia la
realtà a provocare l'arte e stia all'arte doversi organizzare per
rispondere a queste provocazioni. Il tentativo è di attuare un percorso
prismatico e variegato come la realtà in cui viviamo. In fondo si
tratta proprio di questo: capire quale immagine del mondo siamo in
grado di restituire, come si risolvano i problemi legati alla
rappresentazione della società e di comprendere o formulare il modo in
cui le arti sono in grado di rappresentare le nostre urgenze e
contraddizioni, rendendo propri i linguaggi, e dunque gli spazi, che
meglio riescono a farsi veicolo del pensiero contemporaneo. Il filo
rosso che ci ha guidato nella scelta del lavoro e dei testi in questi
anni è stato quello di individuare le esperienze che, attraverso forme
diverse, si ponessero esattamente il problema della rappresentazione
del reale, provando cioè a restituire, e in certi casi a costruire, un
rapporto sociale e politico tra la realtà e l'arte. Dobbiamo molto alle
teorie di Brecht, Heiner Müller, Fassbinder e Pasolini; a Slavoj Zizeck
per le teorie sul rapporto tra l'individuo e la comunità, a Jean Luc
Nancy per averci aiutato a comprendere l'annoso problema di legittimità
e di relazione tra attore, persona, personaggio".
Accademia degli Artefatti si forma negli anni Novanta con lo specifico progetto di promuovere, organizzare e diffondere la cultura teatrale. L'approccio indiscriminato al fare teatrale che contraddistingue il loro lavoro - contaminando arti figurative, performance e installazioni - non comporta una sigla estetica gelidamente definita, o una qualche riconoscibilità stilistica, ma sottende una coerenza concettuale che si consuma nella capacità di continuare a ricercare uno spazio di coesistenza per tutte le declinazioni possibili del reale. In quest'ottica si innesta l'urgente e decisivo incontro con la scrittura contemporanea. I progetti prodotti dall'Accademia degli Artefatti hanno trovato ospitalità nelle più importanti manifestazioni e rassegne teatrali. Con Tre pezzi Facili, di Martin Crimp, nel 2005 il gruppo ha vinto il premio Ubu come "migliore proposta testo straniero".
Accademia degli Artefatti si forma negli anni Novanta con lo specifico progetto di promuovere, organizzare e diffondere la cultura teatrale. L'approccio indiscriminato al fare teatrale che contraddistingue il loro lavoro - contaminando arti figurative, performance e installazioni - non comporta una sigla estetica gelidamente definita, o una qualche riconoscibilità stilistica, ma sottende una coerenza concettuale che si consuma nella capacità di continuare a ricercare uno spazio di coesistenza per tutte le declinazioni possibili del reale. In quest'ottica si innesta l'urgente e decisivo incontro con la scrittura contemporanea. I progetti prodotti dall'Accademia degli Artefatti hanno trovato ospitalità nelle più importanti manifestazioni e rassegne teatrali. Con Tre pezzi Facili, di Martin Crimp, nel 2005 il gruppo ha vinto il premio Ubu come "migliore proposta testo straniero".