09/10 Musica
sab 21.11.09 h 15-18.30 • Laboratori DMS/Auditorium
XIII COLLOQUIO DI MUSICOLOGIA DEL «SAGGIATORE MUSICALE»
Tavola rotonda
IMPARARE, LEGGERE, COMPRARE MUSICA NELL'EUROPA DEL RINASCIMENTO
a cura di Iain Fenlon e Paolo Cecchi
partecipano Paolo Cecchi (Bologna), Iain Fenlon (Cambridge), Franco Piperno (Roma), Amedeo Quondam (Roma), Kate van Orden (Berkeley), Richard Wistreich (Newcastle)
In collaborazione con l'Associazione «Il Saggiatore musicale»
Il programma completo del Colloquio è consultabile sul sito www.saggiatoremusicale.it
Il
panorama musicale italiano ed europeo del XVI secolo è caratterizzato
da una "rivoluzione inavvertita" degli aspetti recettivi, performativi
e sociologico-simbolici della pratica musicale, determinata in primis
da due fattori interdipendenti: la nascita della tipografia musicale e
la diffusione dell'educazione alla musica tra i membri delle élites
della società del tempo. L'avvento dell'editoria musicale all'inizio
del secolo fece aumentare in modo clamoroso l'offerta di musica scritta
a disposizione dei musicisti professionisti e dei "nobili dilettanti".
Accanto a tale fenomeno epocale, si diffuse nell'aristocrazia (ed in
misura minore tra le famiglie della protoborghesia urbana), l'esercizio
domestico della musica; nel contempo l'apprendimento della musica
vocale e strumentale e dei rudimenti del contrappunto acquisì
un'importanza ragguardevole nell'iter etico-educativo di molti giovani
rappresentanti della nobiltà. Nel corso della tavola rotonda - cui
partecipano studiosi italiani, statunitensi e britannici - si
esamineranno le questioni legate all'insegnamento, allo studio e alla
competenza musicale non professionale nell'Europa del Cinquecento. I
differenti contributi affronteranno soprattutto alcuni argomenti di
particolare rilevanza per una migliore conoscenza storico-antropologica
del fenomeno:
- L'affermarsi della editoria musicale ebbe come effetto primario un rapido e sostanziale aumento della diffusione e del consumo della musica scritta: ma chi comprava, leggeva e cantava/suonava le migliaia di raccolte musicali a stampa edite in Europa nel corso del Cinquecento?
- Come e in che misura si diffuse tra le élites europee lo studio della musica, l'apprendimento della notazione musicale, del canto e della tecnica strumentale?
- Attraverso quali pratiche sociali, quali istituzioni e quali testi i membri della nobiltà, del clero e gli intellettuali coltivavano la propria istruzione e competenza musicali?
- Qual è il rapporto tra la formazione complessiva dell'identità nobiliare (fenomeno ad un tempo politico-antropologico e simbolico) e l'apprendimento della musica nella prima età moderna?
- Che influenza ebbe, nella seconda parte del XVI secolo, la crescente diffusione della musica polifonica liturgica e devozionale sull'aumento dell'istruzione musicale non professionale?
- Che ruolo ebbe l'educazione alla musica nell'imponente sforzo educativo intrapreso sia dalla Controriforma cattolica che dalle confessioni riformate nel corso del Cinquecento?