Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna Suoni dal Mondo


 SUONI DAL MONDO 
 festival di musica etnica 1990-2010  

Archivio

1. edizione    22 novembre - 10 dicembre 1990
2. edizione    8 novembre - 6 dicembre 1991
3. edizione    6 novembre - 4 dicembre 1992
4. edizione    16 novembre - 10 dicembre 1993
5. edizione    16 novembre - 5 dicembre 1994
6. edizione    16 novembre - 5 dicembre 1995
7. edizione    19 novembre - 5 dicembre 1996
8. edizione    15 settembre - 20 novembre 1997
9. edizione    12 ottobre - 19 novembre 1998
10. edizione    18 ottobre - 19 novembre 1999
11. edizione    27 ottobre - 19 novembre 2000
12. edizione    27 ottobre - 19 novembre 2001
13. edizione    13 ottobre - 28 novembre 2002
14. edizione    25 ottobre - 13 dicembre 2003
15. edizione    1-27 ottobre 2004
16. edizione    28 ottobre - 3 dicembre 2005
17. edizione    28 ottobre - 1 dicembre 2006
18. edizione    26 ottobre - 1 dicembre 2007
19. edizione    1 novembre - 7 dicembre 2008
20. edizione    24 ottobre - 28 novembre 2009
21. edizione    12 - 27 novembre 2010

Dalla presentazione della 21. e ultima edizione:

« ... dopo 21 anni di attività, la crisi che investe le attività culturali in Italia ricade anche sul nostro Festival, che va in scena probabilmente per l’ultima volta ... In questi 21 anni il Festival ha costruito la propria identità in maniera unica in Italia, attraversando generi e mondi musicali difficilmente fruibili in altre manifestazioni non radicate all’interno di un’istituzione universitaria; istituendo un rapporto fecondo e vitale tra ricerca, riflessione etnomusicologica e offerta di spettacolo. Con questo obiettivo il Festival ha conservato e approfondito la tradizione inaugurata in Italia soprattutto da Roberto Leydi, che fin dagli anni Cinquanta è stato uno dei principali artefici di un modo peculiare di intendere il rapporto tra attività di ricerca e una sua applicazione in chiave concertistica di musiche di tradizione orale. Proponendo segmenti di tradizioni vitali, non museificate ma in continua trasformazione, secondo processi loro interni. Così la cultura dello spettacolo, moderna, borghese, occidentale, ha incontrato quella del rito, della musica funzionale, senza ridurla a scolorito specchio di sé medesima.
Oggi ... quando l’accerchiamento culturale appare più che mai intenso, una rassegna di musica di tradizione avrebbe forse anche più senso che in passato, soprattutto perché racconta che le tradizioni esistono, si perpetuano, si trasformano secondo procedimenti loro peculiari che poco o nulla hanno a che fare con grandi eventi mediatici di riduzione di altre culture al modello di comunicazione dominante. E perché le tradizioni messe in scena forniscono strumenti per distinguere, per misurare le distanze, per conoscere, per valutare, anche, la propria posizione culturale in relazione a quella altrui. In certo modo, la riproposta in concerto di musiche “altre” ha costituito un modello possibile di relazione tra culture: perché il concerto è, di per sé, momento di mediazione tra occasioni e funzioni diverse del far musica. ... »


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